L’intestino un secondo cervello che agisce,ricorda,decide ed è fonte di felicità (2nda parte)

Un intestino sano necessita di mantenere una flora batterica equilibrata. Come dicevano i romani “mens sana in corpore sano”.

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Cosa possiamo fare,come eliminare i sintomi di ansia e depressione ripristinando la salute dell’intestino

Migliorare la qualità della vita

  1. Massaggiare la pancia, respirazione addominale, esercizio fisico e alimentazione corretta,

Diversamente dai neuroni del cervello, quelli sparsi in tutto il resto del corpo possono essere “massaggiati”, sia con il vero massaggio che stimola i corpuscoli tattili e i recettori fibro muscolari e tendinei, sia con il movimento. Inoltre i centri nervosi viscero-addominali possono essere stimolati col respiro addominale (non toracico), come insegnano lo yoga e la mindfullness. Avere uno stile di vita sano e una alimentazione corretta, è fondamentale per sentirsi bene ed essere in salute. Un intestino sano necessita di mantenere una flora batterica equilibrata. Come dicevano i romani “mens sana in corpore sano”.

  1. Meditazione e integrazione dei conflitti

Stress e ansia pesano sull’intestino e ne alterano il funzionamento ed è altrettanto vero che dieta e disordini intestinali sono collegati a variazioni dell’umore. Insomma, nella pancia c’è un cervello che assimila e digerisce non solo il cibo, ma anche informazione ed emozioni che arrivano dall’interno (paura – preoccupazione – ansia – tristezza) – e dall’esterno.

  1. TECNICHEUTILI PER LA GESTIONE DELL’ANSIA

1- Decentramento cognitivo

Osserva i tuoi pensieri ansiosi come fossi un’altra persona che teli racconta, considerali ipotesi, non come verità. La tua mente sta provando a proteggerti da qualcosa che potrebbe accadere, ma solo perché è possibile che una cosa accada non vuol dire che succederà. Guarda le evidenze oggettive: quanto è probabile che l’evento negativo che ti spaventa possa effettivamente verificarsi? Non potrebbe invece accadere qualcosa di positivo?

2-Defusione cognitiva.

Smetti di essere i tuoi pensieri. Immagina che i tuoi pensieri siano dati che scorrono attraverso la tua mente, non sono la verità oggettiva sulla situazione. Il nostro cervello è ipersensibile alle minacce e ai pericoli perché ciò ha permesso ai nostri antenati di sopravvivere nel mondo selvaggio. Molti di questi pensieri sono solo il retaggio di quei tempi, oggi i pericoli sono cambiati. Un esame non mette a rischio la nostra vita, ma stimola una risposta fisiologia uguale a quella che avremmo in presenza di un leone affamato. Scegli quando credere e quando non credere ai tuoi pensieri piuttosto che accettarli tutti. Sposta l’attenzione su cose piacevoli.

3- Pratica la Mindfulness.

Mettiti comodo e ascolta il tuo respiro, l’aria entra dal naso ed esce dalla bocca, con calma, lasciati andare e rilassati, per 3-4 minuti, ora puoi iniziare ad a osservare i tuoi pensieri, guardali invece di reagire automaticamente a essi. I tuoi pensieri sono nuvole che fluttuano. Quali ti trascinano dentro e quali ti fanno venire voglia di scappare? Esiste un modo attraverso il quale riesci a guardare i tuoi pensieri senza reagire? Rilassati e riporta l’attenzione sul respiro. Ripeti l’esercizio di meditazione tutti i giorni, è importante che la respirazione sia diaframmatica (addominale).

4-Stai nel presente, impara a gestire la rabbia.

La tua mente rigurgita il passato? Solo perché ti è successo qualcosa di brutto non vuol dire che stia accadendo ora, né che si ripeterà. Chiediti se le circostanze, la tua maturità e le tue abilità di coping (strategie di gestione dello stress) sono cambiate da quella volta e se sono efficaci. È improbabile che tu sia rimasto uguale ed è improbabile che nella stessa situazione reagiresti nella stessa maniera.

5- Alzati e fai.

La preoccupazione per qualcosa può trascinarci in un circolo vizioso di procrastinazione e indolenza. Per reagire l’unica cosa da fare è fare. Alzarsi dal divano, o dalla sedia dove siamo bloccati a riflettere e iniziare ad agire. La prospettiva delle cose cambia immediatamente quando si fa.

6-Sorridi, fai esercizi di yoga della risata, fai attenzione a come una stessa situazione stimola emozioni che cambiano in base al tono dell’umore. L’ottimismo e il buon umore stimolano la produzione di serotonina e di tutti gli ormoni del benessere.

7-Dormi almeno 8 ore per notte

8-La meditazione è un toccasana, tutti i giorni almeno per 5 minuti

Tra i sintomi più comuni che avvertiamo a seguito di un’emozione generalmente negativa, indotta da rabbia, ansia, preoccupazione frequente, ci sono ad esempio gonfiore, crampi, stitichezza o al contrario diarrea. Risultati di una contrazione innaturale della muscolatura addominale.  Ma non è tutto. Tensione emotiva e soprattutto stress inducono a una iper-secrezione di acido cloridrico da parte dello stomaco, che va a infiammare le mucose. Una condizione che a lungo andare può trasformarsi anche in gastrite. Una contrazione della muscolatura addominale nella zona diaframmatica, invece, rallenta la digestione.

Escluse tutte le altre cause che possono portare a disturbi digestivi o intestinali, quindi, un’ottima prassi per eliminare alla radice il problema potrebbe essere quella di lavorare sulle vostre emozioni, per imparare a gestirle e trovare altre valvole di sfogo che non siano dentro di voi. Gli integratori alimentari possono essere ottimi coadiuvanti per favorire il vostro benessere, da farsi consigliare dal proprio farmacista di fiducia.

Il prossimo articolo dall’associazione ANPIF sarà pubblicato il giorno 06 Novembre 23

 

Laureata a Padova in psicologia, psicoterapeuta specializzata in cognitivo comportamentale, dopo aver fatto un percorso di crescita personale e professionale in psicoterapia analitica junghiana. Presidente ANPIF Associazione Nazionale Psicologi In Farmacia, progetto che ha fondato in Italia nel 2010 per inserire gli psicologi in farmacia. È stata cultore della materia per due insegnamenti presso l'Università degli studi di Padova per psicologia del lavoro e delle organizzazioni e deontologia professionale. È docente per la formazione professionale continua per figure sanitarie. Negli ultimi anni, si dedica anche alla ricerca per la crescita personale, in particolare nell'ambito della psicologia buddista. Organizza corsi e incontri di gruppo per la meditazione e psicologia, con tecniche di ipnosi regressiva ed è ricercatrice spirituale. È autrice di numerosi articoli e dei testi per la psicologia in farmacia.

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