Se c’è un deficit di qualche vitamina, il nostro organismo invecchia prima di quanto il nostro fisico non abbia programmato.

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Si può vivere almeno dieci anni di più di quanto il nostro organismo non abbia programmato. Non è un atto di fede, è un semplice calcolo fatto sulle effettive capacità del nostro corpo di riprendersi, con qualche supporto esterno, tutta la forza vitale, le capacità  di resistenza, le difese di cui è stato dotato. Quelle stesse forze, resistenza e difese che noi quotidianamente mettiamo a dura prova con un genere di vita che sembra fatto apposta per far durare la nostra vita quanto meno possibile.
Gli americani, abituati a semplificare ogni concetto ed a chiamare il pane col suo nome di battesimo, dicono che “l’uomo vive contro se stesso”. Semplicità  ingenua e disarmante, forse.

Ma provate a pensare alla vostra ultima giornata e rispondete sinceramente a queste domande:
Quanto e come avete dormito?
A che ora avete acceso la prima sigaretta?
Come e quanto avete mangiato?
Quante ore avete lavorato?
Vi siete arrabbiati?
Da quanto tempo vivete in tensione?
Quanti aperitivi avete bevuto o quanto vino, quanti alcoolici?
Quanti chilometri avete percorso a piedi?
A che ora avete cenato?
Se non siete un più che attento amministratore di voi stesso, buona parte delle risposte che avete dato a queste domande sono altrettante giornate che dovete scalare dal vostro conto personale depositato alla banca della vita e del benessere. O, senza volere essere così catastrofici, il vostro credito personale si assottiglia, forse è il caso di rimpinguarlo un po’. Il sonno tormentato, il fumo, l’alcool, la vita sedentaria, gli stress pesanti e continui, fanno parte del sistema di vita di gran parte degli abitanti della Terra, e certamente, di tutti coloro che vivono nel ritmo e nelle tensioni di una società  sviluppata, come la nostra, che sacrifica l’uomo, nella sua individualità , in nome di un benessere generale fatto di denaro, status symbol, arrampicate sociali, potere. L’uomo soffre, ma deve tenere il ritmo, anche se il suo fisico ne risente e non poco.

Le immagini di efficienza, salute, sicurezza cui ci hanno abituato le figure dei grandi manager, cui molti si ispirano, nascondono, dietro maschere perfettamente abbronzate e fisici asciutti e plasmati dai massaggi, realtà  molto diverse. C’è sempre un’ulcera in agguato, le coronarie da controllare, il sistema neurovegetativo che fa i capricci, un tubetto di tranquillanti in tasca. Qualcuno, fra i più informati, da qualche anno a questa parte ha sostituito quel tubetto con due o tre flaconcini. A chi lo guarda con perplessità , risponde con una sola parola: “Vitamine”. Così, con leggeri sussurri trasmessi di bocca in bocca, con qualche generica indicazione clinica, con informazioni avaramente filtrate dal mondo della ricerca, sta diffondendosi nel mondo uno dei più importanti messaggi che la scienza abbia mai trasmesso all’uomo, una vera e propria rivoluzione: la rivoluzione delle vitamine. L’estrema cautela che ricercatori e scienziati usano nel trattare il tema e nel riconoscere speranze e certezze di queste conquiste, sono la conferma dell’importanza che attribuiscono loro. Siamo alla vigilia di qualcosa che cambierà  la nostra vita. E non poco.

Nell’organismo umano quattro sistemi fondamentali sono strettamente collegati fra loro: il sistema cardiocircolatorio, quello respiratorio, il neurovegetativo e il digerente. Ciascuno di essi ha una sua funzione insostituibile nella macchina corpo dell’uomo: acquista dall’esterno tutti gli elementi necessari per farla funzionare (cibo, acqua, sole, aria…) e li elabora all’interno trasformandoli in energia vitale, quella che ci consente di camminare, respirare, vedere, toccare, amare, correre, dormire. Queste funzioni devono essere perfettamente equilibrate per garantire una vita sana all’organismo. Occorre mangiare ciò che ci è necessario, non di meno e non di più, bere in egual misura, respirare aria quanto più possibile ossigenata, preservare il nostro sistema nervoso da stress eccessivi e dannosi, mettere in movimento il nostro organismo per favorire le sue funzioni e mantenere i singoli organi allenati e preparati ad affrontare anche eventuali momenti di emergenza. Ma cosa accade quando mangiamo, quando beviamo, quando dormiamo o stiamo al sole? Cioè: come lavora il nostro organismo? Cosa accade nel suo interno? Prepariamoci a un piccolo viaggio dentro il corpo umano: è un itinerario affascinante e inedito per chi non sia un medico esperto e preparato in maniera specifica.

Ma è soprattutto il viaggio che ci porterà  a scoprire l’importanza e la necessità  di un piccolo tesoro che ci portiamo dentro e che non sempre ricordiamo di rispettare. Prendiamo allora un pezzo di pane, uno spicchio d’arancia, mettiamoli in bocca e mastichiamo a lungo e lentamente, come consigliano i più attenti sorveglianti della nostra salute: la prima digestione avviene in bocca, abbiamo sempre sentito, ed è vero, perché la prima scomposizione degli alimenti la fa la saliva, impregnando i cibi che mastichiamo di un elemento, la ptialina, che ha l’incarico di cominciare a sciogliere i glicidi contenuti negli alimenti. Diluiti, i cibi scendono più facilmente nel canale naturale dell’esofago che li avvia verso lo stomaco, dove ha inizio la digestione vera e propria. Attenzione: si è detto che “ha inizio”, non che vi si concluda, come solitamente si ritiene. La parte più importante della digestione avviene infatti nell’intestino tenue, mentre nello stomaco si ha il rimescolamento, la elaborazione e la riduzione del cibo in minutissimi frammenti, grazie all’azione dei succhi gastrici prodotti dalla mucosa della parete interna dello stomaco.

Cosi elaborato, il cibo passa nel duodeno, dove subisce un ulteriore processo di raffinazione da parte di secrezioni epatiche e infine sbocca nell’intestino tenue il quale fa una vera e propria cernita del cibo, lo scompone nei suoi elementi base, grazie all’azione degli enzimi e ne consente infine l’assorbimento attraverso i villi intestinali e i vasi capillari e linfatici. Per semplicità  ulteriore, diciamo che i villi intestinali sono i piccolissimi “alberi” della vegetazione intestinale, che hanno una funzione determinante, come vedremo più volte, nella scomposizione e nell’assorbimento degli alimenti, oltre che nella produzione di uno degli elementi fondamentali della nostra alimentazione: le vitamine.
Entrato in circolo (nel sangue), ormai ridotto in zuccheri, grassi, proteine e vitamine, il cibo viene convogliato verso il fegato, attraverso i canali ramificati che costituiscono il nostro sistema circolatorio, dove viene ulteriormente raffinato. Parte di esso viene distribuito ai tessuti, perché si alimentino, un’altra parte, piccola ma determinante, viene trattenuta dal fegato che funge da vero e proprio organo deposito degli elementi base che assicurano la nostra vita. E la nostra riserva, quella che nei momenti d’emergenza noi chiamiamo in aiuto del nostro organismo indebolito o in occasione di uno sforzo supplementare che siamo costretti a compiere. Nel fegato si raccolgono zuccheri, proteine e vitamine, che vengono utilizzati e si rinnovano periodicamente col rinnovarsi della nostra alimentazione. La maggior parte del cibo, scomposto nei suoi elementi base, come si è detto, serve ad alimentare i tessuti ed a consentirne il rinnovamento: le ossa, la pelle, i muscoli, gli organi interni, ogni parte del nostro organismo “deve” rinnovarsi, per non invecchiare e morire. Ecco perché è necessario alimentarsi ed è ancora più importante farlo bene. Ad ogni giorno che passa, miliardi di cellule del nostro organismo nascono e muoiono assicurando così il ciclo vitale dell’organismo. La cellula, che è l’elemento base della vita, è anche l’ultimo anello della catena che vi abbiamo descritta, il punto terminale del processo di rinnovamento dell’organismo. In parole poverissime, noi nasciamo, cresciamo, andiamo avanti negli anni perché due cellule si sono incontrate, moltiplicate all’infinito, hanno dato vita a una struttura di muscoli, ossa, sangue, nervi e la rinnovano continuamente. Ma non basta: noi stiamo bene se gran parte delle nostre cellule sta bene, se sono nutrite, protette, rinforzate dal nostro sistema di vita nel suo complesso.

Ma c’è anche il caso, per motivi che non sono mai stati esattamente chiariti, che una cellula parte, impazzisca improvvisamente per conto suo; nella maggior parte dei casi, quello è il momento in cui dentro l’organismo umano, senza che l’uomo se ne accorga e possa in alcun modo rimediare, nasce un tumore. C’è rimedio? Quando il fatto è già  avvenuto ed è iniziale il tumore potrà  essere curato e guarito, ma quando sarà  già  avanzato le possibilità  di guarigione sono scarse. Il rimedio più utile può invece esistere preventivamente, facendo cioè intervenire quegli elementi che mantengono la cellula nelle sue condizioni di normalità . In altre parole: la scienza e le ricerche più recenti dicono che una cellula ben nutrita (e non si tratta di quantità ), presenta maggiori resistenze all’attacco di elementi che possono scatenare una qualunque patologia, da quella cancerogena ad una cardiopatia, dall’arteriosclerosi al diabete. Una cellula “ben nutrita”, significa una cellula che contiene gli elementi di fondo della nostra energia vitale, della nostra capacità  di rinnovamento fisico. E uno, in particolare, fra questi: le vitamine.

Cosa sono le vitamine? Cosa accade nel nostro organismo con o senza vitamine? La definizione è semplice: rubiamola da un testo di farmacologia: le vitamine sono composti organici dette anche ergoni o fattori accessori della nutrizione, dal momento che svolgono nell’organismo funzioni particolari e completano gli alimenti basilari dell’alimentazione.Secondo un illustre studioso, il fisiologo Franco Maria Chiancone, la definizione di vitamina può essere fornita in questi termini: “Le vitamine sono sostanze necessarie per una crescita e uno stato di salute fisiologici, la cui mancanza provoca lesioni caratteristiche e il cui effetto profilattico e terapeutico si ottiene con dosi mediche e con azione strettamente specifica”.

Bene, alla luce delle più recenti ricerche e delle caratteristiche oggi attribuite alle vitamine dai più qualificati studiosi, le due definizioni che abbiamo dato sono ormai largamente inadeguate. In primo luogo perché le vitamine sono ben di più di un “fattore accessorio” della nutrizione, in secondo luogo perché non tengono conto del mutato ruolo delle vitamine, delle più recenti scoperte, dell’indirizzo dato dal mondo della ricerca agli studi sulle grandi proprietà  delle vitamine in fase di prevenzione e di cura di diverse e importanti patologie. In altri termini, le vitamine non possono più essere considerate un semplice strumento di integrazione della nostra alimentazione ma sono, e sono sempre state, un impagabile strumento primario per prevenire e parzialmente curare alcune fra le più gravi malattie che colpiscono il genere umano, le cardiopatie e i tumori in primo luogo.

La portata di queste funzioni ha il vero e proprio sapere di una rivoluzione terapeutica. Le vitamine erano chiamate a gestire il “dopo “di una patologia, per favorire una crescita corretta e reintegrare uno stato di benessere dell’organismo minato da debolezze o difficoltà  di un qualche genere, e completare un’alimentazione inadeguata”. Non è difficile ricordare le arance e i limoni consigliati, nei decenni scorsi, ai ragazzi bisognosi di vitamina C, l’olio di fegato di merluzzo, un concentrato di vitamina D, destinato ai bambini in difetto di crescita, perché non corressero il rischio terribile del rachitismo. In ciascuno di questi casi, però, la funzione della vitamina era limitata a tamponare deficienze che aveva già  portato l’organismo al livello di guardia cui veniva curato con medicinali e potenziato con le vitamine, usate soprattutto in fase di convalescenza.

Ora è tutto cambiato: le vitamine si prendono, vanno prese proprio perché l’organismo sia preparato a respingere con i suoi mezzi l’attacco delle malattie, “prima” che esse si manifestino. Le vitamine agiscono sulle cellule del nostro organismo, potenziandone la funzione, stabilizzando la loro struttura, in maniera che offrano il massimo di resistenza possibile. Per questo si faceva, poco prima, l’esempio del “noi stiamo bene se le nostre cellule stanno bene”, al quale si può aggiungere: le nostre cellule stanno bene se hanno al loro interno la giusta quantità  di vitamine, quella necessaria all’organismo. E poiché noi abbiamo, senza che ce ne rendiamo conto, abbastanza spesso, un deficit di qualche vitamina, è abbastanza agevole per il nostro organismo invecchiare prima di quanto il nostro fisico non avesse programmato. Ma c’è anche un’altra considerazione da fare, rinforzando le nostre cellule, garantendo al nostro organismo il giusto rifornimento di vitamine, noi non rubiamo anni alla vita, nel senso che non ne chiediamo in più di quanti ci spettano, piuttosto facciamo una cosa più importante: noi ci riappropriamo della nostra “vera” età , perché le cellule in perfetta efficienza sono il simbolo dell’uomo originario, quello nato per vivere con un mangiare sano, un bere pulito, per respirare un’aria non inquinata, per sopportare gli stress indispensabili alla vita di ogni giorno. Le vitamine restituiscono alle cellule del nostro organismo queste condizioni, almeno in gran parte. Ed è per questo che grazie anche a loro ci sentiamo spesso rigenerati.

Un altro esempio, solo per completare il quadro. Un manager della Olivetti, un uomo di una quarantina d’anni, parlava qualche mese fa col suo medico, dopo un lungo periodo di intensa e attenta cura con vitamine. Gli diceva meravigliato: ” Dormo meglio, lavoro meglio. Perfino quando gioco a tennis, la racchetta non mi pesa più. Le mie forze sono aumentate… “II medico lo interruppe con decisione: “Le sue forze non sono aumentate. Lei sta ritrovando la sua vera forza, quella che avrebbe avuto se non avesse fatto la vita che ha fatto finora, se non si fosse alimentato nel modo sbagliato, se non avesse chiesto alle vitamine e ad una vita più sana di restituirle le sue reali energie…”
Quali sono le vitamine che operano in questo modo sull’organismo, e dove si trovano e quante sono? E cosa accade quando, inserite nel nostro metabolismo si distribuiscono nei vari tessuti e raggiungono le cellule? Le domande sono molte e le risposte, per prudenza e rispetto delle ricerche ancora in corso non possono essere altrettante. Ma la fila delle vitamine fondamentali, preposte a funzioni estremamente importanti nel nostro organismo, si è notevolmente allungata negli ultimi anni. E, soprattutto, copre alcuni dei settori più importanti della nostra salute. Quali sono? Presto detto: vitamina A, B (tutto il complesso), C, D, E, acido folico. Possono venire utilizzate singolarmente e in associazione: quel che è certo è che ciascuna di esse ha una funzione determinante nel nostro organismo che va ben oltre le funzioni, che le erano state attribuite fino a una decina d’anni fa. A questo proposito, è necessario anche rilevare che la letteratura medica degli ultimi cinque anni riporta larghissime tracce delle ricerche svolte sulle nuove funzioni delle vitamine. Ma i medici non ne hanno parlato se non raramente: sia per doverosa prudenza, sia per evitare quella terribile gaffe che commisero con Linus Pauling, premio Nobel per la medicina, il quale, oltre quarant’anni fa, annunciò sommessamente che, con ogni probabilità , la vitamina C aveva anche degli effetti importanti sulla presenza di colesterolo nel sangue. Furono molti a ridergli dietro.

Fonte Medicina 33

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