Bullismo, bambini allergici presi di mira

«Il bullismo legato alle allergie ai cibi o ad altre patologie allergiche può avere un profondo impatto sulla qualità di vita dei giovani pazienti, con ricadute anche a lungo termine sul loro benessere psico-fisico»

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Pare che i bambini che presentano allergie siano diventati bersaglio di atti di bullismo. L’allarme arriva, oltre che da diversi studi, direttamente dal congresso della Società italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC). Per gli esperti, i genitori e gli insegnanti vanno sensibilizzati sul tema del bullismo nelle allergie, e non solo quelle alimentari.

«Il bullismo legato alle allergie ai cibi o ad altre patologie allergiche può avere un profondo impatto sulla qualità di vita dei giovani pazienti, con ricadute anche a lungo termine sul loro benessere psico-fisico» ha affermato Gianenrico Senna, presidente SIAAIC. «È perciò necessaria maggiore consapevolezza del fenomeno del bullismo contro gli allergici, oltre che del problema delle allergie tout court, nelle comunità scolastiche e in altri luoghi a rischio: oltre a parlare con i genitori perché imparino a riconoscere i segnali di disagio è necessario formare gli insegnanti e diffondere informazioni corrette sulle allergie nella comunità, per ridurre lo stigma nei confronti dei pazienti e proteggerli dal bullismo» ha continuato. Il bullismo nei confronti degli allergici è stato evidenziato da più studi, come uno statunitense apparso di recente su Journal of Pediatric Psychology e condotto su 121 individui tra i 9 e i 15 anni con una diagnosi di allergia alimentare e i loro genitori. Si è visto che il 33% è stato vittima almeno una volta di un episodio di bullismo a causa della sua allergia, nella maggior parte dei casi da parte dei compagni di classe e a scuola. Tuttavia, solo il 12% dei genitori ne era a conoscenza.
«Siamo abituati a pensare che il bullismo prenda di mira coloro che hanno un difetto fisico, o coloro che vengono considerati ‘diversi’: come ad esempio i più grassi o i ragazzi con varie disabilità» ha spiegato Ilaria Baiardini, dell’Università di Genova e Università Humanitas di Milano. «Ma oggi sono identificati ed etichettati come tali anche i bambini con patologie croniche ‘invisibili’, come appunto un’allergia». Questi soggetti possono apparire “deboli e attaccabili”, poiché la loro malattia determina alcune limitazioni, tra cui la partecipazione ad attività di gruppo. La psicologa e psicoterapeuta ha inoltre sottolineato il fatto che i bulli non arrivano solo a deridere e prendere in giro il bambino, in alcuni casi si spingono oltre, facendoli per esempio ingerire l’alimento da evitare. Episodi che possono mettere la vittima a rischio di gravi conseguenze.

Journal of Pediatric Psychology 2021. Doi: 10.1093/jpepsy/jsab099
https://doi.org/10.1093/jpepsy/jsab099

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