Morte cardiaca improvvisa, la dieta si conferma un fattore di rischio modificabile. Ecco come

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Seguire regolarmente una dieta caratterizzata da grassi aggiunti, cibi fritti, uova, frattaglie, carni lavorate e bevande zuccherate, che tipicamente viene consumata negli Stati Uniti del sud, può aumentare il rischio di morte cardiaca improvvisa, mentre assumere regolarmente una dieta mediterranea può ridurre tale rischio, secondo una ricerca pubblicata sul Journal of American Heart Association. «Dal nostro studio emerge che la dieta è un fattore di rischio su cui abbiamo un certo controllo» dichiara James Shikany, dell’University of Alabama di Birmingham, autore principale dello studio.

I ricercatori hanno esaminato i dati di oltre 21.000 persone di età pari o superiore a 45 anni. Tra i partecipanti, con o senza una storia di malattia coronarica all’inizio dello studio, il 56% viveva negli Stati Uniti sudorientali, regione nota come “Stroke Belt” a causa del suo più alto tasso di mortalità per ictus. Gli esperti hanno valutato le diete dei partecipanti attraverso un questionario sulla frequenza alimentare in cui è stato chiesto con quale frequenza e in che quantità avessero consumato 110 alimenti diversi nell’anno precedente. I ricercatori hanno calcolato un punteggio sulla base di gruppi di alimenti specifici considerati benefici o dannosi per la salute, e hanno anche derivato cinque modelli dietetici. L’analisi ha quindi incluso, oltre alla dieta degli stati del sud, un modello dietetico con focus sui dolci, che considerava il consumo di cibi con zuccheri aggiunti, come cioccolato, caramelle e alimenti zuccherati per la colazione; un modello alimentare “di comodo”, che si basava su cibi facili da preparare come pasta o da ordinare già pronti come pizza, cibo messicano e cibo cinese; un modello dietetico vegetale, ricco di verdure, frutta, succhi di frutta, cereali, fagioli, pesce, pollame e yogurt; e un modello dietetico denominato “alcol e insalata”, con birra, vino, liquori insieme a verdure a foglia verde, pomodori e condimenti per insalata. Ebbene, dopo una media di quasi 10 anni di follow-up, si sono verificate più di 400 morti cardiache improvvise. Nel complesso, i partecipanti che seguivano assiduamente una dieta in stile “stati del sud” avevano un rischio maggiore del 46% di morte cardiaca improvvisa rispetto alle persone che seguivano meno questo schema alimentare. Inoltre, i partecipanti che seguivano in linea di massima una dieta mediterranea tradizionale avevano un rischio inferiore del 26% di morte cardiaca improvvisa rispetto a quelli con minore aderenza a questo stile alimentare.

JAHA 2021. Doi: 10.1161/JAHA.120.019158
https://doi.org/10.1161/JAHA.120.019158

 

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