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Ieri ho visto una donna, anni 40, casalinga, in assenza di patologie degne di nota che ha contratto una affezione virale.
Un giorno di febbre, cui seguono alcuni giorni di diarrea, marcata spossatezza, nausea vomito ripetuto e disappetenza.
Esegue tampone che risulta positivo per Covid-19.
La paziente dopo dieci giorni non ha più sintomi, rientra la spossatezza e ricomincia una normale nutrizione.
Esegue quindi tampone di controllo che risulta negativo.
Questa è una storia frequente in questo periodo storico, ma io l’ho voluta raccontare per quello che è successo dopo tale episodio.
Giunge alla mia osservazione circa due settimane dopo il secondo tampone negativo accompagnata dal marito; è stata una affermazione del marito stesso che mi ha indotto a scrivere questo articolo, egli infatti ha definito la moglie come “una guerriera”, prima dell’episodio virale Covid-19.
Alla visita però la paziente si presenta con ansia marcata: preoccupata per il ripetersi di un nuovo episodio virale, impensierita per i suoi famigliari, riporta disturbi dell’addormentamento e sonno interrotto.
La paziente è in allarme costante, controlla i suoi parametri corporei frequentemente, passa molto tempo sul web, sia di notte che di giorno, a ricercare correlazioni tra i suoi attuali disturbi e una eventuale affezione virale.
Riferisce inoltre pianto frequente, perdita di interesse per le attività quotidiane, iper-reattiva e a volte aggressiva anche con i famigliari.
L’insieme di questi sintomi può essere diagnosticato come un disturbo da stress post traumatico (DSPT).
Questo è l’elemento che vorrei evidenziare, credo che sia la prima volta nella storia della medicina che un episodio virale porti a complicanze come il DSPT.
Un incremento dell’ansia, la paura della perdita della salute, anche franchi disturbi distimici sono stati registrati in una ampia casistica di pazienti Covid-19, ma un disturbo di intensità tale da essere inquadrato come disturbo da stress post traumatico in seguito ad episodio virale, deve fare riflettere profondamente. In cosa differisce il Covid-19 da molti altri virus comparsi anche nella storia recente e che non hanno trovato tra le loro complicanze una simile manifestazione clinica come il DSPT?
Personalmente credo che la differenza tra il virus corrente ed i precedenti posa essere individuata nella sovraesposizione mediatica che caratterizza questo virus.
Rimane il quesito, è il virus che porta alle complicanze psichiatriche o il vissuto della esperienza virale alla luce della comunicazione che ne viene fornita alla popolazione?