E’ UN GALANTUOMO O UNO STALKER? APOTEOSI E PAURA DI UN NUOVO AMORE

Intervista alla Dott.ssa Cinzia Mammoliti – Criminologa Pioniera in Italia in ambito di studio e ricerca in materia di manipolazione relazionale e violenza psicologica

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Sulla scia dei  crimini commessi da uomini  inqualificabili  ai danni di donne che dicevano di amare, ma che avevano  “il torto” – forse l’unico –  di volerli lasciare oggi ho chiesto l’intervento della Dott.ssa Cinzia Mammoliti – Criminologa Pioniera in Italia in ambito di studio e ricerca in materia di manipolazione relazionale e violenza psicologica – per aiutarci a comprendere come distinguere un amore malato sin dai primi segnali, senza per questo incorrere in confusione, precludendoci  – per paura –  un amore che detiene tutte le caratteristiche per renderci felici.

In effetti, la psicologia riferisce molti comportamenti “a rischio”, tra i quali l’attenzione “eccessiva” mostrata nei confronti della nostra persona  e “l’estrema” gelosia. Tuttavia “eccessiva” ed “estrema” non sono parametri oggettivi. E, credo, da qui parta la confusione.  Esistono coppie felici che si telefonano più volte al giorno ed altre – altrettanto felici – che considerano “eccessivo” il telefonarsi ogni giorno… Idem per la gelosia “estrema”: addirittura ci sono donne contrariate perché il loro compagno non è per nulla geloso ed altre che si sentono “soffocare” solo a fronte di una semplice domanda del genere “dov’eri?”.

In un contesto in cui quasi tutte noi ci lamentiamo per assenza di corteggiamento ed attenzioni da parte degli uomini, potrebbe apparire sospetto anche un vero galantuomo… Insomma – voglio dire – nella fase iniziale, qual è l’elemento per  individuare e distinguere  “l’eccesso” – ovvero il “sintomo di pericolo” – da un “lui” che, innamorato, ci copre di gentilezze e – come tale – è un dono della vita?

Si parla spesso di “gelosia patologica” e questa è stata assai ben descritta, riportandone i comportamenti ossessivi, ma si manifesta in quella che io considero la fase “B” del rapporto, ovvero quando vi è già un coinvolgimento reciproco e… potrebbe essere già troppo tardi. Ho letto che dovrebbe allertare persino il trovare “lui” ad attenderci – inatteso – sotto il nostro ufficio con la scusa di farci una sorpresa: a me farebbe piacere, quindi, poiché credo esistano tante “me”, ritengo sia opportuna una disquisizione scrupolosa e particolareggiata, atta a distinguere  un uomo innamorato e “solo” prodigo, da un potenziale maschio pericoloso.

Ne parlo con la Dott.ssa Cinzia Mammoliti, Autrice del libro “Intervista a un narcisista perverso”- nell’intervista di seguito riportata.

Daniela Cavallini:

Buongiorno Cinzia, il tuo nome e la tua qualifica ti precedono: Criminologa Pioniera in Italia in ambito di studio e ricerca in materia di manipolazione relazionale e violenza psicologica dunque sei la Persona più indicata per una chiacchierata tra donne atta a comprendere i prodromi del comportamento pericoloso senza farci condizionare  dalla paura e dalla confusione. Molto si è detto e scritto relativamente ai rapporti pericolosi, tuttavia, prima di costituire un rapporto, esiste una fase aprioristica ed imprescindibile: l’approccio. E’ in questo stadio che dovremmo essere preparate e lungimiranti, ma… come distinguere un corteggiatore premuroso e galante da un potenziale stalker?

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Buongiorno a te, Daniela. Non é facile distinguere, nella fase di approccio,  tra chi reciti la parte del corteggiatore premuroso e galante e chi invece, lo sia veramente. Quello dell’adescamento rappresenta, infatti, il momento in cui si deve attirare in trappola la preda e i manipolatori affettivi stanno ben attenti ad interpretare, con dovizia di particolari, la parte del “principe azzurro” di modo da poter entrare facilmente nelle corde delle vittime prescelte.

La comunicazione non verbale, il linguaggio del corpo, rappresentano in questo momento sicuramente il campanello d’allarme più affidabile. Occorre saper distinguere tra un sorriso sincero ed uno finto, tra uno sguardo appassionato ed uno da attore di soap opera, tra modi realmente garbati e affettazione  studiata a tavolino e poi… la pancia, l’istinto, quello non sbaglia mai.

Daniela Cavallini:

Un noto psichiatra, un po’ di tempo fa, affermò: “quando trovate un uomo che vi apre la portiera dell’auto, vi scosta la sedia al ristorante per farvi accomodare, vi telefona sei volte al giorno… il più delle volte è uno stalker”. Questo parrebbe in antitesi con colui che, viceversa, descriveremmo come “l’uomo dei sogni”. Che ne pensi?

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Non sarei così drastica. Un uomo vecchio stampo é un po’ quello che la maggior parte di noi sogna e l’educazione é diventata una cosa talmente rara da destare sospetti quando permea il comportamento maschile. Direi che per dimostrare l’affidabilità di una persona ci vuole tempo e che sia importante non farsi abbagliare da segnali d’attenzione che un tempo, per le precedenti generazioni, costituivano la normalità.

Ci siamo disabituate ai bei modi. Oggi é spesso la donna che corteggia, quando non sta addirittura addosso a chi magari non la vuole, credo che ogni caso sia un caso a sé e vada valutato con cura. 

Daniela Cavallini:

Ipotizziamo di non accorgerci realmente o – sulla via dell’invaghimento – di non voler confermare a noi stesse l’identificazione di alcuni comportamenti  oramai noti come “a rischio” e, in modo spontaneo, passiamo a quella che ho definito “fase B”:  il rapporto vero e proprio. Primi tempi fantastici, poi un evento– per noi irrilevante – funge da elemento scatenante e rivelatore di un  comportamento aggressivo da parte del partner.  Divergenza di opinioni, che sfocia nel primo litigio – magari un po’ acceso –  o prima manifestazione patologica? Puoi indicarci segnali oggettivi?

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Nel momento in cui una persona cambia drasticamente il proprio modo di fare, e questo può accadere per esempio, in occasione di un primo diverbio, occorre fermarsi un attimo e chiedersi con chi si abbia veramente a che fare, soprattutto laddove dovesse aver luogo violenza di qualsiasi tipo: psicologica e verbale, fisica, economica, sessuale. Il buongiorno si vede dal mattino e se all’inizio della relazione si notano atteggiamenti arroganti, prepotenti, villani e violenti occorre iniziare seriamente a pensare di prendere il largo.

Daniela Cavallini:

Come comportarci durante il litigio?

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Per me occorre essere in ogni caso se stesse. Se ho un temperamento, per natura acceso, inutile fingere di essere chi non sono, tanto prima o poi verrà fuori. Vale, naturalmente anche il contrario.

La comunicazione é un’arte e occorre saperla gestire soprattutto nei momenti critici, quali possono essere i litigi. Far valere sempre le proprie ragioni tenendo in considerazione e rispettando, comunque, quelle dell’altro. Quella che chiamano assertività. Lo stile relazionale vincente.

Daniela Cavallini:

Terminato il litigio, “lui”, chiede perdono e riconosce di aver esagerato… Che si fa?

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Esagerato dipende quanto. Ci sono stati casi in cui me ne sono andata al primo litigio. Altri in cui ho dato spazio per capire fino a che punto l’altro potesse arrivare. Occorre vedere anche quanto si tenga alla persona. Se la stessa sia in buona o mala fede, se abbia un temperamento semplicemente focoso o se rischi invece di poter degenerare. Non bisogna mai sottovalutare le sensazioni di pericolo. Quando si presentano, inutile accanirsi pensando che le cose possano cambiare. Si rischiano solo tempo ed energie.

Daniela Cavallini:

Penso che un uomo pericoloso, a prescindere dal tipo di manifestazione, sia innanzitutto ammalato: è possibile che una persona psicologicamente sana e partner eccellente, si ammali nel proseguo della vita, sino a divenire pericoloso?

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Sì, certo. Situazioni particolarmente stressanti, traumi, esaurimenti nervosi, dipendenze possono rendere una persona inizialmente sana, pericolosa.

Daniela Cavallini:

Infine, Cinzia, che cosa consigli alle nostre Amiche per vivere un amore appagante e non precluso dalla paura?

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Di amare innanzitutto se stesse. E’ solo attraverso l’amore di sé che si può arrivare a costruire un amore sano e duraturo con un’altra persona. Amore per sé e relativa autostima rappresentano i presupposti necessari per riconoscere i propri limiti e porre dei “paletti” quando qualcuno cerca di valicarli.

E’ un’entusiasta! La caratterizza lo spiccato desiderio di comunicare. Nel suo percorso professionale ha ricoperto posizioni di responsabilità nel settore Education nell’ambito di Società Multinazionali, erogando corsi di Addestramento e Formazione – Aziendali ed Interaziendali - al Personale Commerciale. Successivamente, Daniela è migrata al mondo dell’imprenditoria. Con l’eclettismo che la contraddistingue, da alcuni anni è ritornata al suo primo amore: l’arte. È un’apprezzata astrattista che ama trasporre su tela le sue sensazioni. Contestualmente, da alcuni anni si è dedicata alla scrittura pubblicando e-book ad indirizzo formativo e curando per alcune testate giornalistiche rubriche inerenti psicologia, comunicazione, problematiche di coppia, salute e bellezza.

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