Il Peperoncino di Calabria, Il Rosso che piace.

TUTTA DI ROSSO MI VOGLIO VESTIRE.....

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Ricordi di scuola “tutta di verde mi voglio vestire” come diceva Ornella nella Figlia di Iorio di Gabriele D’Annunzio ed io ho deciso di scacciare la tristezza che è fra di noi mettendomi pennellate di rosso nei miei outfit e proseguendo nella ricerca di alimenti che possano aiutare le difese immunitarie vista l’emergenza sanitaria e allo stesso tempo allontanano la malinconia, proprio dalla tavola, andando a caccia di prodotti che contengano rame, zinco, selenio e vitamine. Non solo quindi l’amatissima cioccolata per scacciare la tristezza ma anche il rosso peperoncino, cozze, alici, uova, pollo, spinaci e asparagi.

In Bioterapia Nutrizionale l’impiego terapeutico del peperoncino è molto frequente nel trattamento di numerose malattie, alimento che trovo dovunque specialmente nelle mie incursioni in Calabria negli splendidi piatti della cucina tradizionale calabrese.

Partendo dal concetto fisiologico che l’organismo si ammala quando le sue funzioni rallentano al di sotto di determinati limiti (il “ristagno”, in senso biochimico ed energetico, è fonte di malattia), lo scopo del Naturopata Bioterapeuta Nutrizionale sarà quello di proporre al paziente quegli alimenti o quelle associazioni alimentari, che possano riportare dinamismo e vitalità negli organi ammalati. Da questo punto di vista, il peperoncino svolge un ruolo indispensabile per le sua numerose proprietà, fra le quali la citata azione a livello delle membrane cellulari, con apertura dei canali del calcio ed aumento degli scambi tra l’interno e l’esterno della cellula.

Il peperoncino disinfetta, aumenta la vascolarizzazione periferica ed il passaggio attraverso le membrane, è un antifermentativo intestinale, accelera i processi metabolici e decongestiona. Indispensabile nel trattamento di alcune patologie gravi, quale la rettocolite ulcerosa in fase acuta, il suo impiego all’inizio è problematico in quanto può aumentare il dolore, gli spasmi e quindi le scariche. In tal caso si è portati ad evitarlo o a ridurlo, per poi incrementarne l’uso con gradualità.

Questa decisione è accettabile, ma allunga i tempi di risposta del trattamento, in quanto mantiene il ritmo della patologia per un tempo più lungo. Molto più utile sarebbe sopportare l’iniziale incremento della sintomatologia, poiché l’aumento delle scariche (conseguente ad un uso insistente del peperoncino) non esprime aumento della infiammazione e dell’emorragia, ma solo incremento dei processi di pulizia della mucosa, indispensabili per poter avviare la ricostruzione. In questo secondo caso si procede in modo terapeuticamente corretto, in quanto ci si inserisce nel ritmo della patologia per poterne assumere il controllo, portarla al massimo della sua espressione (acme o crisi) e poi si gestirne la fase di esaurimento o lisi.

Questa condotta terapeutica dovrebbe essere seguita in tutte le patologie, ad eccezione di quelle nelle quali il momento di crisi o acme potrebbe mettere in pericolo la vita del paziente.

Anche nel trattamento bionutrizionale del morbo di Crohn, il peperoncino è un alimento indispensabile; la sua azione cicatrizzante, revulsiva, disinfettante, antiemorragica (per il contenuto di vitamina K) ed antivirale diventa fondamentale per attivare i processi di guarigione in un distretto anatomico dell’intestino difficile da raggiungere e sottoposto al transito di materiale fecale tossico ed irritante. Mentre disinfetta, il peperoncino, iperemizzando, facilita l’arrivo dei fattori ematici necessari per avviare tutti i processi di cicatrizzazione. I meccanismi d’azione sono due: da contatto ed interno. Il peperoncino ingerito viene a contatto diretto con la mucosa intestinale; quello assorbito viene riproposto alla zona ammalata per via ematica. L’azione antifermentativa e mummificante (per cui le feci non esercitano dilatazione dolorosa del tratto digerente malato) e la capacità di accelerare il transito intestinale (le feci vengono meno a contatto con la mucosa infiammata), fanno di questa spezia il farmaco risolutivo in tale patologia.

Le uniche controindicazioni all’impiego nutrizionale del peperoncino sono costituite da stomatiti ed infiammazioni del tratto esofageo superiore ed inferiore (cardias) e da insufficienza renale grave con azotemia e creatininemia al di sopra dei valori di riferimento. Nel primo caso l’iperemia e il bruciore provocati dal peperoncino potrebbero peggiorare inizialmente la possibilità di deglutizione e di transito del bolo pertanto, bisognerà proporre questo alimento con estrema gradualità, finché il paziente non riuscirà a giovarsi dei suoi effetti positivi. Nel secondo caso, invece, il peperoncino è controindicato, in quanto la sua quota di proteine vegetali (che diventa consistente quando viene utilizzato il peperoncino essiccato), tende ad aggravare ulteriormente la funzionalità renale.

 

Naturopata docente ed esperta di Bioterapeuta NUTRIZIONALE® Iscritta al registro F.A.C. (Federazione delle Associazioni Certificate) pos.N 96 Professionista certificato ACCREDIA Conforme alla normativa tecnica UNI, Legge 14 gennaio 2013, n. 4 Patrizia Pellegrini è esperta in Riflessologia Plantare, Iridologia e Floriterapia. La sua formazione Naturopatica è stata acquisita presso la New Port University Italian Branch di Roma. Master in bioterapia Nutrizionale ®️ Applicata. Master in Nutrigenomica e DNA degli alimenti. Docente di Antropologia presso l'Ateneo Salesiano di Roma nel corso di studi di Naturopata - Vix Sanatrix Naturae Roma. Iscritta alla F.A.C. e Past Presidente dell'Associazione Tone, "Tree of Natural Energy", con la quale organizza seminari informativi "Prevenire è meglio che Curare" su tutto il territorio nazionale. Socia della Fidapa Sez di Roma e della Casa Internazionale Delle Donne in Roma. Nata ad Ancona e vissuta a Manziana, professionalmente presente nelle principali città italiane collabora con studi medici e centri benessere. E' co-autrice di un libro sulla Costituzione Iridologica, collabora e scrive con diversi giornali nazionali, con la testata online Napoliflash24 , presenza costante in tv calabresi con rubriche naturopatiche bioterapeutiche nutrizionali. Svolge la sua professione a Milano, Roma, Manziana, Firenze, Roccella Jonica, Napoli, Ottaviano(Na), Amantea, Campora San Giovanni, Reggio Calabria.

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