Cibo e salute, conta non solo cosa e quanto si mangia ma anche quando

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Fare regolarmente colazione, distribuire l’apporto calorico nell’arco della giornata (diminuendo man mano i carboidrati), mangiare poco, spesso e non “tardi”. È questa, secondo gli esperti, la ricetta per mantenersi una buona salute. Fare attenzione a cosa si mangia sembra quindi non essere sufficiente. «Distribuire in modo errato l’apporto calorico lungo la giornata influisce negativamente sulla salute, perché ci sfasa rispetto ai tempi dettati dal nostro orologio biologico interno» ha affermato Silvio Danese, dell’Irccs Humanitas di Rozzano. «In questi casi, il metabolismo può subire alterazioni e portare, per esempio, all’aumento di peso. Inoltre, si rischia di avere maggiori disturbi digestivi, come reflusso e dispepsia» ha continuato.

Pare infatti che mangiare tardi, sia a pranzo sia a cena, può far aumentare il peso e il girovita. Una ricerca del Brigham and Women’s Hospital di Boston negli Stati Uniti e dell’Università della Murcia in Spagna e che ha coinvolto 420 persone le quali hanno seguito un’alimentazione controllata per 20 settimane, mostra che quelle che hanno anticipato il pasto hanno perso circa 2,5 kg in più rispetto ai partecipanti che non lo hanno fatto. Ma le ripercussioni non si limitano al peso. In base a un rapporto dell’American Heart Association pubblicato su Circulation, le persone che non fanno colazione hanno un rischio di disturbi cardiaci più alto del 27% della media, mentre, come emerge da uno studio apparso su International Journal of Obesity, il rischio di diabete, ipertensione e obesità aumenta quando non si segue un’alimentazione regolare. Anche se per gli esperti la colazione resta il pasto più importante della giornata – «Mai saltarla, perché il cervello rallenta se non riceve glucosio per oltre 16 ore» ha chiarito Danese – basta che chi non si riesce a consumarla in modo adeguato al risveglio, completi entro metà mattina l’apporto calorico richiesto, e cioè il 25% di quello giornaliero. Infine, c’è da prestare attenzione anche al tempo che passa tra un pasto e l’altro. Danese ha spiegato che non bisognerebbe digiunare per oltre 4 ore e che sarebbe opportuno mangiare spesso ma poco. Al contrario dei carboidrati, che andrebbero assunti in modo decrescente durante la giornata, frutta e verdura possono essere consumate «senza problemi».

Circulation (2017)
https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIR.0000000000000476

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