Malattie Rare: la Drepanocitosi

È detta anche anemia a cellule falciformi o, più brevemente, anemia falciforme o falcemia.

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La Drepanocitosi è un’anomalia ereditaria dei globuli rossi, che in condizioni di anossia assumono una caratteristica forma a falce (drepanociti); è connessa a una mutazione del gene che controlla la struttura chimica dell’emoglobina normale, da cui la presenza, nei globuli stessi, di un’emoglobina anomala. È detta anche anemia a cellule falciformi o, più brevemente, anemia falciforme o falcemia.

In particolare, in determinate condizioni, i globuli rossi assumono una conformazione a falce per la presenza di un’emoglobina anomala, detta Hb S (dove “S” sta per “sikle”, ossia “falce” in inglese). I globuli rossi all’endotelio vascolare, innescando l’occlusione delle piccole arteriole e dei capillari. Ciò predispone a trombosi, ictus e infarti.

Ogni anno nascono circa 300mila bambini con questa malattia in tutto il mondo e la loro prevalenza sta aumentando.

SINTOMATOLOGIA

La maggior parte dei sintomi si verifica soltanto nei pazienti omozigoti. Si manifestano tipicamente a carico del sistema muscolo-scheletrico, ma anche di milza, sistema nervoso centrale, polmoni o reni con dolori intensi accompagnati da febbre e tachicardia. Con il passare del tempo, questi fenomeni possono compromettere la funzionalità di un qualsiasi tessuto od organo. Le conseguenze a lungo termine della drepanocitosi comprendono ritardo nella crescita e nello sviluppo. Molti soggetti sviluppano il priapismo che può causare disfunzione erettile. Nel bambino è frequente l’ingrossamento del fegato e della milza; nell’adulto, invece, causa di ripetuti infarti che si risolvono in fibrosi. Può provocare sintomi genito-urinari, necrosi papillare renale e ridotta capacità di concentrazione delle urine (ipostenuria).

Le condizioni infettive possono provocare leucocitosi, febbre, vomito, diarrea, disdrata zione dei tessuti e meningiti.

TRATTAMENTO

Può prevedere trasfusioni regolari od occasionali, analgesici ed altre terapie sintomatiche. L’idrossiurea può ridurre la frequenza delle crisi. Ad oggi il trapianto di midollo è l’unica strategia terapeutica curativa, deve essere eseguito in centri trapiantologici con specifica esperienza della malattia. Promettente appare la terapia genica.

(fonti Mypersonal trainer, Orphanet, Aieop, Ministero della Salute)

 

Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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