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La dipendenza affettiva si riconosce nel momento in cui relazione di coppia viene vissuta come indispensabile per la propria esistenza, quando non si percepisce più una certa autonomia, non si ascoltano più i propri bisogni, finendo per annullare sé stessi. All’interno della relazione viene a mancare uno scambio sano, una reciprocità relazionale tra i due partner: la persona dipendente investe completamente tutta se stessa sull’altro. Generalmente l’Ansia per una eventuale rottura del legame e la Paura per l’abbandono, portano le persone a tollerare ogni genere di sopruso, a giustificare sempre il partner e trovare motivazioni di ogni tipo per poter “perdonare” l’Altro/a. Può anche accadere che si tenti di “aiutare” il partner comportandosi da “salvatrice”, cercando di migliorarlo, nell’attesa paziente che l’Altro/a possa capire, possa amarlo o comprendere i suoi errori. La persona dipendente fondamentalmente non si sente degna di meritare affetto, mai adeguata per ricevere un apprezzamento; si sforza di rendersi amabile e spesso si impegna enormemente nella propria vita, sia in ambito professionale, scolastico e amicale, anche ottenendo ottimi risultati, nel tentativo di ricevere quella gratificazione che cerca nell’altro. La sensazione che hanno di sé le persone dipendenti affettivamente è di non essere capaci di occuparsi di sé, di avere bisogno di essere sostenute e protette e di non farcela da sole. Tutto questo ricade in una bassa autostima, senso di inadeguatezza, grande bisogno di conferme da parte degli altri e di sostegno esterno. Al di là di quelli che sono luoghi comuni, la dipendenza affettiva non è solo prerogativa femminile ma può rappresentare un disagio anche per gli uomini : la paura di essere abbandonati, che può diventare vera angoscia, assume forme anche molto rischiose come atti impulsivi, ipercontrollo nei confronti del partner, gelosia, aggressività, fino a fenomeni di violenza vera e propria. Farsi aiutare in questi casi da un professionista è di vitale importanza, perché di fronte a questo disagio si può essere sostenuti.. si può conquistare il proprio “sentire”, diventare consapevoli dei propri bisogni, cercare la propria autonomia emotiva…si può tornare a vivere!