Con il termine prostatite intendiamo una infiammazione o infezione della ghiandola prostatica.
La ghiandola prostatica è una ghiandola delle vie seminali deputata a produrre il liquido prostatico ricco di zinco ed indispensabile per dare la giusta mobilità allo spermatozoo. Spesso la ghiandola può andare incontro a processi infiammatori, come ad esempio nell’uomo affetto da disturbi dello svuotamento vescicale, o a processi infettivi come capita spesso nell’uomo sessualmente attivo a causa dei rapporti non protetti.
Riconosciamo essenzialmente due forme di prostatite:
La prostatite batterica, che vede quindi una causa di natura batterica e microbica che possiamo dividere a sua volta in una forma acuta e in una forma cronica
La prostatite non batterica, spesso su base infiammatoria.Nella prostatite acuta batterica i sintomi sono quelli classici dell’infezione delle vie urinarie, questa patologia si presenta quindi con bruciori urinari, bruciori all’eiaculazione, urgenza minzionale, pollachiuria (cioè andare spesso al bagno ad urinare ) diurna e notturna spesso accompagnata da dolori perineali sovrapubici o testicolari; nella forma cronica i disturbi sono comunque presenti ma in maniera molto meno marcata.
Non dimentichiamo che spesso i processi infettivi infiammatori possono derivare anche da cattivi stili di vita, assenza di attività fisica ed un eccesso invece di troppe ore passate in posizione seduta, cattive abitudini alimentari e alterato equilibrio della flora intestinale, non dimentichiamo inoltre che la ghiandola prostatica è in stretta comunicazione con l’intestino retto.
La diagnosi di una prostatite richiede chiaramente la visita urologica e spesso, nel sospetto di una forma batterica, l’esecuzione di esami colturali come ad esempio la spermiocoltura. Sarà poi compito dell’urologo indagare su ulteriori esami per verificare eventuali patologie urologiche sottostanti, tra gli esami spesso consigliati ed eseguiti ricordiamo l’ecografia vescicale e prostatica e la uroflussometria.
E’ bene quindi che l’uomo, passati i quarant’anni, si sottoponga annualmente a una visita di controllo urologica.
Ma cosa possiamo fare per prevenire l’insorgenza di una prostatite e quali sono le eventuali cure disponibili?
I primi messaggi chiaramente sono nel rispettare il giusto apporto di acqua durante l’alimentazione, andrebbero bevuti almeno 2 l di acqua al giorno, evitare i cibi spesso causa di processi infiammatori delle vie urinarie quali cibi piccanti alcolici, ma nello stesso tempo regolarizzare l’equilibrio della flora intestinale anche con l’uso di integratori dedicati, evitare rapporti non protetti .
La terapia medica che deve intervenire in fase conclamata si avvale comunque dell’uso di antibiotici indicati in base all’antibiogramma e decongestionanti prostatici a base di Serenoa Repens.
Utile in ogni caso avere un urologo di riferimento per sottoporsi periodicamente a un controllo accurato della ghiandola prostatica.