Dipendenza da cellulare: come l’uso indiscriminato dello smartphone nuoce alla salute

L’uso afinalistico e intenso del cellulare fa male alla salute e crea una forma inconfutabile di nuova dipendenza.

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La dipendenza da cellulare può essere  una vera e propria sindrome patologica con disturbi socialmente invalidanti.

Il problema non è solo determinato dai campi magnetici generati dai dispositivi portatili ma anche, secondo il nuovo studio, dalle modificazioni emotive e comportamentali che un loro uso indiscriminato e superficiale sembra avere dimostrato di determinare.

Non molto tempo fa la domanda “sei connesso?” era allegramente legata alle performance di un noto comico televisivo ma oggi la stessa domanda potrebbe invece, meno allegramente, fare capolino sempre più frequentemente negli studi medici per verificare se i danni alla salute presenti potrebbero essere ricondotti all’uso dello smartphone.

Una ricerca di un gruppo sudcoreano dell’Università di Seul presentata all’annuale congresso della radiological Society of North America ha riassunto le caratteristiche di tale sindrome che presentavano molte persone che usavano per parecchie ore al giorno i loro dispositivi elettronici dopo che queste stesse persone erano state private della possibilità di usarli.

Tale condizione rappresenta una forma inconfutabile di nuova dipendenza che gli autori anglosassoni classificano come “smartphone addiction” o, se vogliamo usare un termine italiano, “dipendenza da cellulare”.

Tale sindrome sarebbe determinata da una alterazione del rapporto tra neurotrasmettitori cerebrali, in particolar modo tra GABA e GLX (glutammato-glutamina) indotta , appunto, dall’eccessivo ed inappropriato utilizzo dello smartphone.

I sintomi presenti in modo diverso da persona a persona per gravità e frequenza includono ansia, agitazione, fobie, disturbi del sonno sino a veri e propri attacchi di panico con tremori , vertigini e tachicardia nei casi più gravi.

Si può facilmente intuire come una simile situazione possa determinare dei problemi di relazione se si manifestasse frequentemente e soprattutto questo sarebbe oltremodo grave se i pazienti fossero adolescenti nel pieno sviluppo delle loro capacità fisiche e relazionali.

L’avanzamento vertiginoso della tecnologia ci costringe oggi allora a non essere più solo attenti ai classici virus influenzali o batteri e funghi da luoghi affollati da cui ci tenevano in guardia i nostri nonni ma ci costringe a prestare molta attenzione anche ai nostri strumenti quotidiani di lavoro che consideriamo imprudentemente innocui come, appunto, il nostro caro cellulare.

Si è laureato in Medicina e Chirurgia all'Università di Bologna nel 1990. Specializzato a Bologna nel 1994 in Medicina del Lavoro. Ha conseguito un Master in "Bioetica Generale e Clinica" nel 2006 all'Università Politecnica delle Marche di Ancona. Nel 2016 ha conseguito un Master in "Nutrizione umana" a Roma con il Prof. Eugenio del Toma. Attualmente lavora come Medico di Famiglia a Bellaria Igea Marina (RN) e come Medico del Lavoro libero professionista.

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