Il ruolo del microbiota nel diabete mellito

Il diabete mellito, anche noto semplicemente come diabete, è un gruppo di disordini metabolici caratterizzati da iperglicemia dovuta a difetti nella secrezione e/o nell’azione dell’insulina, ormone prodotto dal pancreas.

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Il diabete mellito è una delle più importanti sfide per la salute pubblica del ventunesimo secolo, che genera un rilevante impegno sociale ed economico. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si stima che oltre il 10% della popolazione mondiale soffra di diabete o sia ad alto rischio di svilupparlo.
Il diabete mellito, anche noto semplicemente come diabete, è un gruppo di disordini metabolici caratterizzati da iperglicemia (livelli di glucosio elevati nel sangue) dovuta a difetti nella secrezione e/o nell’azione dell’insulina, ormone prodotto dal pancreas.
Dal 2010 sono stati prodotti diversi studi scientifici che si ponevo l’obbiettivo di indagare i cambiamenti nella composizione e nella funzionalità del microbiota intestinale associati a un’ampia gamma di fattori sanitari e ambientali che potrebbero svolgere un ruolo cruciale nel processo di sviluppo ed evoluzione del diabete mellito.
Nello specifico, il microbiota è un complesso ecosistema di microrganismi che vivono in diverse aree del corpo umano, come il tratto gastrointestinale, la pelle, l’apparato respiratorio. Il microbiota è considerato un “secondo genoma”, in quanto è responsabile di oltre il 98% dell’attività genetica dell’organismo. Recentemente, è stato ipotizzato che alterazioni del microbiota intestinale associate alla genetica e alla dieta dell’individuo, così come ad altri fattori ambientali, possano contribuire allo sviluppo del diabete e alle sue complicanze.
Ulteriori studi si sono concentrati su come il microbiota influenza altri organi, come il pancreas, il cervello e la pelle. Questi hanno portato alla coniazione di terminologie, come “asse intestino-cervello” e “asse intestino-pelle”. In questo modo forse sarà possibile modificare geneticamente il microbiota ed ottenere una sua composizione specifica per prevenire o curare il diabete mellito e le sue complicanze. Inoltre, recenti scoperte hanno anche dimostrato l’esistenza di alterazioni del microbiota cutaneo tra i pazienti con diabete di tipo 2. Essendo l’organo più esposto del nostro corpo, la pelle può non solo essere utilizzata come un buon indicatore per valutare il rischio di sviluppare diabete, ma anche mostrare i primi segnali di allarme di questa patologia ed infine anche essere un indicatore del successo delle terapie proposte al paziente.
In conclusione, sono disponibili abbondanti prove che suggeriscono che l’alterazione del microbiota può effettivamente influenzare la risposta immunitaria e l’insorgenza del diabete mellito. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche scientifiche per comprendere gli effetti sistemici del microbiota in questa patologia. Inoltre, la sua modulazione mirata si rivela un’opzione così promettente che recentemente si è dimostrata efficace nell’esercitare funzioni antinfiammatorie e benefiche.

Fonte: Shili Zhang, Yulan Cai, Chuzhen Meng, Xinyi Ding, Jiali Huang, Xiangrong Luo, Ying Cao, Fang
Gao, Mengchen Zou. The role of the microbiome in diabetes mellitus, 2020

Dietista presso Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, laureata in Dietista presso l’Università degli studi di Padova e nella stessa università ha conseguito la laurea magistrale in management sanitario. Nel 2014 ha conseguito un master in Nutrizione e Dietetica in Nefrologia presso l’Università di Pisa e a seguire un master in coordinamento e management delle professioni sanitarie.

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