Con allattamento al seno rischio ridotto di infezioni gravi al lattante

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Una maggiore durata dell’allattamento al seno, così come quello esclusivo, si associano a un minor rischio di infezioni infantili che necessitano di ricovero, secondo uno studio su Pediatrics coordinato da Steffen Husby dell’Ospedale universitario di Odense in Danimarca. I ricercatori hanno analizzato 805 coppie madre-bambino, usando messaggi di testo settimanali per raccogliere dati sull’allattamento al seno fino allo svezzamento e incrociando i dati con qualsiasi sintomo di infezione dall’età di 12 a 36 mesi.

Nel complesso, non sono emerse differenze statisticamente significative nei tassi di infezione dei bambini mai allattati al seno e di quelli che lo erano stati. Ma la novità che ha fatto la differenza è la durata dell’allattamento al seno: ogni mese in più era associato a un minor rischio di ricoveri per infezione. «In altre parole, i bambini allattati esclusivamente al seno per 4 mesi o più hanno un rischio inferiore di ricoveri per infezioni nei primi 24-36 mesi di vita rispetto ai bambini mai allattati o non allattati esclusivamente al seno» spiegano i ricercatori, che hanno anche esaminato i bambini con infezioni meno gravi che non hanno ricevuto cure ospedaliere. «In questi casi non è emersa alcuna correlazione tra durata dell’allattamento al seno e sintomi di infezione» riprende Husby, aggiungendo che lo studio è limitato dal fatto che in alcuni casi le infezioni potrebbero aver indotto le madri a interrompere l’allattamento al seno. «In ogni caso i medici dovrebbero consigliare l’allattamento al seno esclusivo per sei mesi continuandolo se possibile almeno un anno» commenta Lori Feldman-Winter, professore di pediatria alla Cooper Medical School della Rowan University di Camden, New Jersey, e presidente dell’American Academy of Pediatrics, sezione allattamento al seno. «Nel caso in cui le madri non possano allattare o non lo facciano secondo le raccomandazioni dell’Aap, è importante riconoscere la vulnerabilità della prole in termini di infezioni potenzialmente dannose» conclude l’esperta.

Pediatrics 2020. Doi: 10.1542/peds.2019-1892
https://doi.org/10.1542/peds.2019-1892

 

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