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Portare il mare in tavola è indispensabile per una corretta alimentazione, soprattutto per i bambini e per gli adulti che soffrono di colesterolo alto, o di altre patologie cardiovascolari: il pesce è un alimento altamente digeribile che apporta all’organismo un elevato numero di vitamine, proteine e sali minerali, nonché di acidi grassi che aiutano il nostro corpo a rendere più fluido il sangue (ad esempio gli Omega 3, che riducono la presenza di colesterolo in circolo nel nostro corpo).
Come scegliere però il pesce migliore per la nostra salute? Quali pesci è invece meglio evitare nella nostra dieta?
Una prima netta distinzione per orientare le scelte alimentari è quella tra pesci magri e pesci più grassi, dunque tra quelli più digeribili ed altri meno digeribili. Un altro criterio di scelta è l’accumulo di sostanze tossiche. I grandi pesci, in cima alla catena alimentare, tendono ad accumulare nella loro carne inquinanti e metalli pesanti (ad esempio il mercurio), ed è bene per questa ragione limitarne l’uso, soprattutto durante la gravidanza e la crescita.
In base a questi criteri ecco una lista dei pesci più adatti per una dieta equilibrata e di quelli che invece è meglio limitare il consumo.
I sei pesci consigliati sono il merluzzo, la sogliola, il nasello, l’orata, alici e sardine. Tutti questi pesci hanno un basso contenuto di lipidi (alcuni anche inferiore all’1 per cento) e alte concentrazioni di sostanze benefiche per il nostro organismo: Omega 3, ferro, fosforo e iodio. Questi pesci possono essere mangiati tutte le volte che lo si desidera.
I sei pesci che consigliamo di limitare soprattutto in gravidanza e durante la crescita, sono il pesce spada e il tonno (per l’accumulo di metalli pesanti nel loro corpo) e i pesci più grassi (con maggior percentuale lipidica nella carne), come il salmone, lo sgombro, l’aringa e la verdesca. Questi pesci non devono essere mangiati più di due volte a settimana.
(Fonte Dica33)