Diastasi Addominale: patologia post partum

Oggi parlo di Diastasi Addominale, patologia assai sottovalutata legata al periodo del post partum.

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Arriva un bimbo in una casa, mille emozioni, lacrime di gioia, i primi vagiti, il bagnetto, il bimbo appena nato…..ma successivamente una donna comincia a guardarsi allo specchio, iniziano dei dolori lombari e alla schiena, problemi di digestione, l’addome non rientra, anzi, sembra sempre di essere incinta.

Si chiama Diastasi Addominale, una patologia post partum, considerata molto comune ma assai sottovalutata e poco conosciuta tanto che è nata anche l’Associazione Diastasi Italia che fornisce informazioni significative sul proprio sito.

Questa patologia consiste nella scissione in linea longitudinale delle due parti che costituiscono il muscolo principale della parete addominale, il cosiddetto “retto dell’addome”.

Le due parti si allontanano l’una dall’altra in maniera eccessiva per via del peso esercitato dall’utero in crescita. In realtà, le cause che provocano la diastasi addominale non sono ancora del tutto chiare, infatti pare ci siano ulteriori fattori a determinarla, oltre alla crescita dell’utero, quali la predisposizione ereditaria, l’età avanzata della madre oppure un feto pesante se non gemellare.

La patologia consiste nella separazione eccessiva fra le due fasce – destra e sinistra – di cui si compone il retto addominale, che è uno dei muscoli principali della parete anteriore dell’addome.

Le due parti del retto sono separate dalla linea alba, sottile banda mediana di tessuto connettivo, poco elastico ma molto resistente e, in condizioni normali, costituisce una protezione per gli organi interni. Ma con la gravidanza si possono allontanare i retti per consentire l’espansione dell’utero, e la sua scarsa elasticità della linea alba potrebbe rendere difficile il ritorno alle condizioni iniziali con il relativo movimento degli organi interni verso l’esterno dando alla pancia la caratteristica forma prominente.

La diastasi, però, non è solo un inestetismo. Provoca alterazioni nella meccanica del bacino, predisponendolo a sovraccarichi, quindi a ulteriori problemi alle anche e alla schiena. Se invece la distanza fra le due fasce del retto è superiore ai 2 centimetri la diastasi è considerata patologica.

In questo caso si richiede di intervenire alla chirurgia plastica, con un intervento di plicatura dei muscoli retti quindi il riavvicinamento dei muscoli retti a cui viene spesso associata nella quasi totalità dei casi un’addominoplastica ossia un’asportazione del grasso e della pelle in eccesso. L’addominoplastica associata può essere una mini addominoplastica o un’addominoplastica tradizionale con riposizionamento dell’ombelico, intervento che lascerà solo una cicatrice simile a quella del parto cesareo.

 

Laureato in Medicina e Chirurgia, con il massimo dei voti e la Lode. É risultato vincitore, nell’anno accademico 2006/2007, del 1° posto nel concorso per l’ammissione alla Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Università degli Studi di Firenze. Ha lavorato dal Luglio 2006 presso il reparto universitario di Chirurgia Plastica Ricostruttiva del Centro Traumatologico Ortopedico, Azienda Ospedaliero – Universitaria Careggi di Firenze Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica con il massimo dei voti e la Lode. Ha preso parte a numerosi congressi, seminari, simposi e corsi di approfondimento sulle più moderne tecniche adottate nell'ambito della chirurgia estetica.

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