La sessualità durante e post- Covid.

Sono giorni contrassegnati dalla paura e dal sospetto, dove non è raro che l’altro diventi il nemico da evitare, fonte di malessere e contagio.

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Come si vive la sessualità in questo momento? Sono tante le persone che si chiedono: Cosa succederà? Posso fare l’amore? Posso avere rapporti? Tutti noi stiamo vivendo un vero e proprio trauma. Sono giorni contrassegnati dalla paura e dal sospetto, dove non è raro che l’altro diventi il nemico da evitare, fonte di malessere e contagio.

Guardiamo con paura e diffidenza chi ci passa accanto senza mascherina, il dubbio ci assale, l’ansia aumenta quando le distanze si accorciano. Tutto appare più faticoso e pesante. Siamo in uno scenario che lo psicoanalista Bion chiama il terrore senza nome. Non riusciamo a capire dov’è e come ci attacca il nemico, non possiamo proteggerci perché non lo vediamo.Accettare di essere depressi e impauriti, imparare a tollerare la paura è una delle strade percorribili per riuscire a convivere con l’intruso.

La sessualità, in periodi difficili della nostra vita, può assumere una funzione consolatoria. In questo particolare momento,però, è fondamentale assumere comportamenti responsabili e consapevoli. Trattandosi di un virus nuovo, le notizie che abbiamo sono in continua evoluzione. Ad oggi non siamo certi che il virus possa essere trasmesso per via sessuale, né che sia contenuto nei liquidi biologici umani. Trattandosi di un virus che si trasmette via aerea, sicuramente il contagio può avvenire tramite il bacio. Sarebbero da evitare, quindi , i baci “alla francese” ed il sesso orale per proteggersi dalle goccioline di saliva che potrebbero essere contagiose.

Pensiamo agli operatori sanitari che in questo periodo hanno trascorso ore intere in ospedale a stretto contatto con la morte, la sofferenza e la paura. In un simile scenario come e quando trova spazio l’intimità? Credo sia fondamentale, anche se difficile, dare sfogo alle proprie fantasie erotiche che possono essere raccontate e condivise con il partner, sperimentare e praticare di più l’autoerotismo e dedicarsi alla visione di filmati erotici.

La parola d’ordine deve essere prudenza, consapevolezza, protezione ma senza soffocare istinti ed impulsi sessuali. Ovviamente i rapporti occasionali, in questa fase, sarebbe meglio evitarli. Una cosa è certa: con il distanziamento sociale e l’impossibilità di vedersi sono aumentati gli incontri online, dove l’appuntamento reale è rinviato.

C’è un nuovo tipo di nudità, quella emotiva, che potrebbe emergere attraverso il dialogo, la condivisione di hobby e passioni, gli scambi comunicativi basati sul piacere della scoperta e del mistero. Come sarà l’ amore senza baci, abbracci e contatti? Questo periodo potrebbe aiutarci a riscoprire nuove forme di contatto come lo sguardo, il sorriso e a consolidare nuove modalità per esprimere affetto. Riscrivere una nuova storia affettiva e sessuale, senza dimenticarci di quella passata, è fondamentale.

Non dimentichiamoci che siamo animali da branco, per almeno duecentocinquantamila anni abbiamo vissuto collettivamente, abbiamo collaborato con i nostri simili e questo ci ha consentito di sopravvivere a guerre e carestie. A giusto titolo si dice che “nessuno si salva da solo”. La scienza ha confermato il valore dell’ interdipendenza. I sociologi ci dicono che chi dispone di un capitale sociale sostanzioso di persone su cui contare riferisce un più elevato grado di soddisfazione di vita rispetto a chi ha un capitale di vita ridotto. Sono mesi che stiamo imparando a salutarci da lontano, mantenendo un distacco fisico che può diventare emotivo. Questo, per alcuni, potrebbe rappresentare il momento giusto per rivalutare il contatto umano; per altri potrebbe rappresentare un modo per abituarsi al non contatto. Eppure, nonostante tutto, la sensazione è che l’amore, nelle sue infinite forme ed espressioni, non sarà mai messo da parte.

 

Psicoterapeuta, ipnotista e sessuologa clinica. Lavora all' ospedale Sandro Pertini di Roma ( reparto UOC Fisiopatologia della Riproduzione e Andrologia) con lo scopo di assistere le coppie , da un punto di vista psico sessuologico, che decidono di intraprendere un percorso di fecondazione assistita. La sua attività prevede anche una collaborazione con il Policlinico Umberto I di Roma, dove lavora a stretto contatto con l' andrologo occupandosi di problematiche sia andrologiche che sessuologiche. Svolge attività privata in un poliambulatorio ( viale del policlinico 129/ a 1 piano studi medici ) insieme ad altre figure professionali.

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