La riabilitazione dell’incontinenza urinaria e della disfunzione erettile post-prostatectomia (seconda parte)

Nel primo mese dopo l’intervento è importante bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno e limitare il consumo di alcolici.

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Indichiamo oggi alcune regole comportamentali

Alimentazione
Nel primo mese dopo l’intervento è importante bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno e limitare il consumo di alcolici.
E’ particolarmente importante seguire una dieta adeguata al fine di evitare la stipsi. Come obiettivo il paziente dovrebbe cercare di andare di corpo una volta al giorno, al fine di evitare feci particolarmente dure che potrebbero causare difficoltà alla defecazione con conseguenti eccessive spinte addominali potenzialmente nocive dopo un intervento a carico della prostata.
È consigliabile non utilizzare clisteri o perette durante il primo mese successivo all’ intervento chirurgico. Infatti in questo periodo le pareti del retto sono molto sottili e si potrebbero provocare dei danni.
Attività fisica
L’ attività fisica va ripresa gradualmente e con buon senso. Si può passeggiare, salire e scendere le scale. La guida della macchina può generalmente essere ripresa 2 settimane dopo l’intervento.
E’ importante evitare sforzi eccessivi, come ad esempio sollevare oggetti pesanti o eseguire esercizi intensi ( palestra, golf, tennis, corsa ), nel corso delle prime 3 settimane che seguono l’ intervento. In tale periodo è sconsigliato anche l’uso della bicicletta o del motorino/motocicletta.
Infatti questo è il tempo necessario perché si sviluppi un adeguato tessuto cicatriziale nelle zone interessate dall’atto chirurgico. Intraprendere attività fisiche faticose prima del dovuto, potrebbe causare lesioni alla delicata struttura che congiunge la vescica all’ uretra; questo potrebbe comportare problemi a lungo termine legati alla continenza o addirittura causare un’ernia in sede della ferita.Per le prime 4 settimane è consigliabile non rimanere seduto su una sedia rigida con lo schienale diritto per più di un’ ora. Sarebbe preferibile utilizzare sedie comode con lo schienale più inclinato ( per esempio sedie reclinabili, divani oppure poltrone con il poggiapiedi ).
Dopo 4 settimane dall’ intervento, si possono riprendere tutte le attività svolte prima dell’operazione.
Il ritorno della continenza urinaria avviene normalmente in 3 fasi: prima si raggiunge la continenza di notte in posizione distesa, poi durante il giorno ( solitamente la continenza si raggiunge più velocemente al mattino e di seguito al pomeriggio e sera ),successivamente la situazione si normalizzerà anche durante lo svolgimento di qualsiasi attività fisica nell’ arco delle 24 ore.

IL RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA RIPRESA DELLA CONTINENZA URINARIA
Nel corso dell’intervento, a seguito dell’ asportazione della ghiandola prostatica, si procede alla successiva ricostruzione del tratto urinario mediante anastomosi tra vescica e segmento uretrale residuo. Ciò ripristina l’integrità del canale che convoglia l’urina all’ esterno, ma non compensa la perdita del meccanismo di chiusura garantito dallo sfintere che viene in gran parte coinvolto nella rimozione chirurgica dando luogo in alcuni casi a perdite in controllare di urina.
Le strutture anatomiche che solitamente non vengono interessate dalla chirurgia, ma che possono essere danneggiate dalla eventuale radioterapia, sono i muscoli del perineo che é la zona muscolare che viene appoggiata sulla sella quando si va in bicicletta e che fa da sostegno alla vescica e all’ ultima porzione dell’uretra.
Poichè dopo l’ intervento la continenza è determinata soltanto dalla funzione dello sfintere esterno con il supporto dei muscoli del piano perineale, il trattamento riabilitativo ha come obiettivo il potenziamento di questi muscoli al fine di migliorarne la forza e la tenuta in rapporto alla respirazione ed agli aumenti della pressione intraddominale, cosa che si verifica in caso di colpo di tosse, starnuto, nell’ alzarsi da una sedia, nel sollevare un peso.
È stato altresì dimostrato che, per favorire un recupero più rapido e graduale, può essere utile la fisioterapia preoperatoria che, iniziata circa un mese prima dell’intervento, ha fondamentalmente due obiettivi:
1)serve ad insegnare gli esercizi che verranno effettuati in fase di riabilitazione post-operatoria, sfruttando il fatto che la persona non ancora sottoposta ad intervento può più facilmente comprenderli ed eseguirli;
2) questi esercizi sono molto utili a prendere coscienza della muscolatura perineale che dovrà essere allenata e di cui spesso non si ha coscienza.
Fine seconda parte

Fisioterapista – Consulente Sessuale. Ha terminato gli studi di Fisioterapia presso l’Università di Bologna nel 1992, ha conseguito la laurea in Psicologia presso l’Università di Cesena nel 2006. Specializzata in Riabilitazione Pelvi-Perineale da oltre 10 anni si occupa della valutazione e del trattamento delle disfunzioni sia uro-ginecologiche che colonproctologiche nell’uomo, nella donna e nel bambino. Nel 2018 ha portato a termine il corso per Consulente sessuale presso AISPA Milano. Collabora, in regime di libera professione, presso vari poliambulatori della provincia di Rimini.

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