Sei mesi dopo l’infezione da Sars-COV-2 gli anticorpi antispike sono ancora presenti

«Anche se non possiamo essere certi di come questo fatto si correli all'immunità, i nostri risultati suggeriscono che le persone possono ragionevolmente pensare di essere protette contro un'infezione successiva per almeno sei mesi dopo l'infezione naturale e, potenzialmente, potrebbe valere lo stesso per la vaccinazione»

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Secondo un rapporto pubblicato dalla UK Biobank, in molte persone guarite dal Covid-19 gli anticorpi antispike per Sars-CoV-2 sono presenti e rilevabili per almeno sei mesi dopo l’infezione. «Anche se non possiamo essere certi di come questo fatto si correli all’immunità, i nostri risultati suggeriscono che le persone possono ragionevolmente pensare di essere protette contro un’infezione successiva per almeno sei mesi dopo l’infezione naturale e, potenzialmente, potrebbe valere lo stesso per la vaccinazione» afferma Naomi Allen, della UK Biobank, alla stampa.

Gli esperti della UK Biobank hanno cercato di determinare per quanto tempo rimanesse tracciabile nel sangue l’infezione da Sars-CoV-2 in diversi sottogruppi di popolazione. Per questo hanno richiesto di raccogliere campioni di sangue da circa 20.200 individui per sei mesi a cadenza mensile. Alla fine, un totale di 18.893 persone (93,5%) ha fornito almeno un campione analizzato con successo. Ebbene, i ricercatori hanno visto che il 9% degli individui aveva almeno un campione sieropositivo per anticorpi antispike Sars-CoV-2 durante il periodo di studio. L’analisi ha mostrato che la sieroprevalenza era differente in modo significativo per età, etnia, regione geografica e stato socio-economico. Nel complesso, al primo mese 1.264 individui sono stati positivi al test. La durata della sieropositività è stata valutata proprio tra coloro che erano sieropositivi durante il primo mese e avevano riferito sintomi oppure avevano ricevuto la conferma della positività al virus tramite Pcr. Nel 12,2% di questi 705 partecipanti, gli anticorpi non sono più stati rilevabili entro sei mesi dall’insorgenza dei sintomi, e solo in cinque partecipanti (<1%) la sieronegatività si è verificata entro tre mesi. «Un follow-up più prolungato ci consentirà di determinare quanto tempo potrà effettivamente durare la protezione data dagli anticorpi» concludono gli esperti.

UK Biobank
https://www.ukbiobank.ac.uk/media/x0nd5sul/ukb_serologystudy_report_revised_6months_jan21.pdf

 

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