Malattie neurologiche, il riscaldamento globale predispone all’ictus

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Una ricerca cinese appena pubblicata su Neurology ha quantificato l’effetto del cambiamento climatico, e in particolare delle fluttuazioni di temperatura, sulla salute umana, con focus sull’incidenza dell’ictus. Questo studio, condotto da Chunrun Qu del Dipartimento di Neurochirurgia e il Centro Nazionale di Ricerca Clinica per i Disturbi Geriatrici dell’Ospedale Xiangya e della Scuola di Medicina XiangYa, Università del Centro-Sud di Changsha (Cina), e dal suo team ha esaminato la relazione tra temperature non ottimali e il carico globale dell’ictus dal 1990 al 2019, coprendo 204 paesi e territori.

L’analisi rivela che a livello globale nel 2019 l’ictus legato a temperature non ottimali ha provocato 521.031 decessi e la perdita di 9.423.649 anni di vita corretti per disabilità (anni vissuti con disabilità; DALYs). Sebbene la mortalità standardizzata per età (ASMR) e il tasso di DALYs standardizzati per età (ASDR) siano diminuiti globalmente, il numero di decessi e di DALYs continua a crescere, sottolineando un crescente onere sanitario pubblico, specialmente nei paesi con un basso indice sociodemografico.

Il carico di malattia mostra una distribuzione geografica eterogenea, con l’Asia Centrale, l’Europa Orientale e l’Asia Orientale che presentano i tassi più alti di ASMR e ASDR. Inoltre, gli uomini sono più colpiti rispetto alle donne. Mentre le basse temperature rappresentano attualmente la maggiore causa di ictus, l’onere dovuto alle alte temperature sta crescendo rapidamente. Questa tendenza è particolarmente pronunciata nelle regioni meno sviluppate, come l’Africa.

Questo studio sottolinea l’urgente necessità di strategie sanitarie globali per mitigare l’impatto delle temperature non ottimali sull’ictus, specialmente nelle regioni vulnerabili. È fondamentale aumentare la consapevolezza pubblica, migliorare la gestione e la prevenzione dell’ictus, e prendere misure decisive contro il cambiamento climatico per proteggere la salute globale.

Neurology 2024. Doi: 10.1212/WNL.0000000000209299
http://doi.org/10.1212/WNL.0000000000209299

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