Il Narcisista sul posto di lavoro: come individuarlo e come gestirlo

Il narcisista crea sul posto di lavoro tensione, ansia e scarsa produttività.

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Occorre distinguere se il narcisista è un collega oppure il capo, chiaramente i due ruoli danno origine a dinamiche diverse e vanno perciò gestiti in modo differente proprio per la differente natura del rapporto collaborativo. Ad ogni modo, tutti i narcisisti hanno una particolarità indipendente dal tipo di lavoro svolto: il costante bisogno di ricevere elogi e attenzioni; hanno la necessità di nutrire il loro ego smisurato per questo sono sempre alla ricerca di determinate persone, affinchè riescano a soddisfare questi loro bisogni.

Un’altra caratteristica del narcisista sul posto di lavoro è quella di instaurare rapporti confidenziali con chi può, per posizione o grado, fargli ottenere qualcosa, e sminuire o rompere rapporti creati in precedenza. Inoltre, laddove ravvisi una personalità carismatica in un collega seppur con ruolo professionale diverso, tenderà con il tempo ad essere infastidito da questa realtà che gli impedisce di primeggiare e tenderà, così, a creare situazioni conflittuali e di disagio con il collega in questione fino a generare rottura incontrovertibile.

Se il vostro collega sopravvaluta sempre le sue capacità e i risultati che ottiene, si sente sempre dalla parte della ragione e sposta le responsabilità sugli altri, cerca sempre ammirazione e non è particolarmente empatico, c’è un’alta probabilità che abbiate a che fare con un caso di narcisismo al lavoro. Ma come si fa ad identificare un collega che appartiene a questa categoria di persone? Decifrare all’istante questa tipologia di individui non è cosa semplice soprattutto perché esiste un’ampia gamma di personalità narcisistiche, che vanno da quelli che tendono a svalutare gli altri e sopravvalutare se stessi a quelli che sono letteralmente privi di empatia. Ecco allora alcune caratteristiche che ci possono aiutare ad identificare un collega narcisista.

I narcisisti hanno bisogno di attenzioni e di elogi costanti. Hanno bisogno che il loro ego sia nutrito in ogni momento. Per sostenere questa esigenza, si circondano di persone che possono saziare la loro fame di ammirazione. Raccoglieranno un seguito di persone che gli ricordano costantemente quanto sono bravi e li posizionano su un piedistallo. Inoltre sminuiscono i loro rivali e minimizzano i loro successi perché non possono sopportare di essere messi in secondo piano.

I narcisisti probabilmente vi accuseranno delle stesse cose “sbagliate” che stanno facendo loro. Proiettano le loro debolezze sugli altri perché si rifiutano di assumersi la propria responsabilità. Non amano molto le proprie vulnerabilità e i sentimenti di indegnità. Non non sono in grado di accettare il fatto di essere“imperfetti” e non riescono ad accettare che a volte sbagliare fa parte della normale esperienza umana.

Quando un narcisista sente che qualcuno ha un’abilità o una capacità che gli manca, spesso cercano di avvilirlo. Possono mostrarsi condiscendenti verso l’altro maltrattandolo o minacciandolo quando si rifiuta di riconoscere la loro “grandezza” o semplicemente lo ignorano, o ancora, iniziano a provare fastidio per tutto ciò che fa l’altra persona. I narcisisti usano tattiche come il sarcasmo, le critiche costanti, gli insulti, il biasimo, il gaslighting (una forma di violenza psicologica nella quale vengono presentate alla vittima false informazioni con l’intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione) e l’umiliazione per indebolire le altre persone e diminuire così il loro senso di autostima. Ciò consente al narcisista di sentirsi potente e avere il controllo della vita degli altri.

I narcisisti sono ipersensibili alle critiche, considerandole un affronto personale alla loro grandezza. Non accettano che qualcuno li possa vedere come qualcosa di imperfetto, quindi se succede, sono pronti a mettersi sulla difensiva e spesso la usano come opportunità per attaccare l’altro. Inoltre, amano recitare la parte della vittima cercando di ottenere una pietà che non meritano. Anche se certamente non si mostrano in questo modo, i narcisisti hanno un ego molto fragile, prendono le cose sul personale perché non riconoscono che persone diverse possono avere opinioni diverse.

Per i narcisisti, le emozioni degli altri non contano o contano poco. Questa mancanza di empatia rende facile per loro trarre vantaggio dalla gentilezza degli altri solo per ottenere ciò che vogliono, senza avere alcuna preoccupazione per il potenziale impatto che il loro atteggiamento può avere su di loro. I narcisisti sono sfruttatori delle relazioni personali e professionali, ma sono anche costantemente paranoici, hanno paura sempre di essere traditi. Prendono più di quello che meritano, senza rimorso, e non sentono il bisogno di giustificarsi perché credono di essere speciali, e quindi per loro le regole non sono le stesse degli altri.

Lavorare a contatto con una persona che soffre del disturbo narcisistico di personalità come abbiamo visto non è di certo una situazione di facile gestione.

Dobbiamo pensare che ci troviamo a contatto con delle persone “problematiche” ma non per questo possiamo giustificare i loro comportamenti, specie se ledono la nostra dignità e la nostra tranquillità sul luogo di lavoro. Nel frattempo possiamo “difenderci” in questo modo:

Scrivi sempre tutto.

Evita lo scontro.

Cerca di capire che non è un fatto personale.

Il narcisista di solito si concentra sulle persone che si esibiscono meglio di loro al lavoro o hanno buoni rapporti con i colleghi. Egli, infatti, odia chiunque sia percepito come “migliore” di lui. Fondamentalmente questo tipo di persone sono profondamente insicure, anche se sembrano essere esattamente l’opposto. Comprendere che il loro comportamento non è un attacco personale può rendere più facile gestire la relazione con loro.

Non fornire informazioni personali al narcisista.

ll narcisista è un vampiro emotivo e può capire quando le persone stanno attraversando un periodo difficile. La migliore difesa? Evitare di parlare di cose personali.

Cerca di avere sempre un testimone al fine di evitare triangolazioni o falsificazione di informazioni.

Informati sui tuoi diritti legali e qualora avverti che si stia oltrepassando il limite richiedi una consulenza specifica.

Psicologa abilitata presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, Iscritta all' Ordine degli Psicologi della Campania n. 9622, Pedagogista Clinica e Mediatore Familiare Sistemico-Relazionale, ha conseguito la Laurea cum Laude in Scienze Psicopedagogiche all’ Università Suor Orsola Benincasa di Napoli discutendo la Tesi in Psicologia Dinamica sui Meccanismi di difesa e le dinamiche psichiche del paziente oncologico, dopo aver svolto un tirocinio accademico pre-lauream presso il Dipartimento di Psicologia Oncologica dell’ INT G. Pascale di Napoli. Ha conseguito, inoltre, una seconda Laurea Magistrale in Psicologia Sociale, dei Servizi e delle Organizzazioni approfondendo la Psicologia dei Processi Cognitivi nelle malattie croniche e neurodegenerative con una Tesi sui Disturbi Cognitivi, Affettivi e Comportamentali nella malattia di Parkinson presso l’Università di Roma. Ha svolto un ulteriore tirocinio professionalizzante post Lauream presso la Sede di Napoli dell’Accademia di Psicoterapia della Famiglia (RM) “Polo Clinico Centro Studi Kairos” dove è attualmente in formazione come Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale. Specializzata in Mediazione Familiare e Consulenza di Coppia ad orientamento Sistemico presso L’ Istituto di Medicina e Psicologia Sistemica di Napoli (IMEPS), inizia nel 2006, la collaborazione in qualità di ricercatrice con l’INT Fondazione Pascale di Napoli che la vede impegnata in Progetti di Ricerca, Educazione e consulenza Socio-Sanitaria nel campo della familiarità dei tumori femminili (Dipartimento di Ginecologia Oncologica). Continua la sua attività di ricerca ed assistenza in ambito psicopedagogico e clinico attraverso interventi di Infant Clinical Observation, Ludoterapia e Supporto alle famiglie, occupandosi dal 2008 di problemi psico-educativi in età evolutiva di bambini figli di pazienti oncologici presso il Servizio Ludoteca (Ambulatorio Famiglia) dell’Istituto Nazionale Tumori di Napoli (Dipartimento di Psiconcologia Clinica). Nel 2015 si perfeziona in ambito Psiconcologico attraverso il Corso di Alta Formazione in Psico-Oncologia dal titolo “La Psicologia incontra l’Oncologia” patrocinato dalla SIPO: Società Italiana di Psiconcologia. Docente e Formatore ha collaborato con la Lega Italiana Lotta ai Tumori- sezione di Napoli- a Progetti di Educazione Socio-Sanitaria e, con la Regione Campania, in Corsi di Formazione Regionali. Relatrice di Convegni e Seminari riguardanti tematiche Psicologiche e Pedagogiche è specializzata, inoltre, nel sostegno di famiglie multiproblematiche e devianti avendo lavorato con nuclei familiari a rischio e con forte disagio socio- economico e culturale della II e III Municipalità di Napoli. Ha lavorato, inoltre, in Progetti nel campo delle disabilità dal 2001 al 2010 (Sindrome di Down e Tetraparesi Spastica). Dal 2008 al 2019 ha esercitato la professione di Mediatore Familiare in autonomia e, su richiesta, in collaborazione con Studi giuridici matrimonialisti. Ha collaborato presso il Centro Nutrizione&Benessere della Dott.ssa Silvana Di Martino sito in Casoria in programmi di Psicologia della Nutrizione, Educazione Alimentare, Formazione e gestione di spazi di Mediazione Familiare Sistemica. Autrice di Articoli sul quotidiano medico on line #TAGMEDICINA, è stata impegnata nella S.C. di Epidemiologia e Biostatistica dell’Istituto Tumori di Napoli in attività connesse all’ Emergenza SARS CoV-2 da Maggio 2020 a Febbraio 2022. Attualmente lavora con pazienti pediatrici e pazienti adulti in trattamento radioterapico presso la U.O.C. di Radioterapia dell’ INT di Napoli “Fondazione G. Pascale” in qualità di Psicologa.

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