IL TUMORE AL CUORE DI BRIATORE: IMPREVEDIBILE, MA NON MORTALE

(nella foto pubblicata da Elisabetta Gregoraci, Flavio Briatore sul lettino del San Raffaele dopo l’intervento con la ex moglie)

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Un controllo di routine, di quelli che ognuno di noi fa ogni tanto. Fa parte della normale cura della propria vita: si fanno le analisi, si controllano i valori, s’interviene dove serve, si sente come va il cuore. E in quest’ultimo caso, proprio svolgendo accertamenti consueti, a Flavio Briatore è stato diagnosticato all’ospedale San Raffaele di Milano (lo stesso dove, per intenderci, è stato a lungo ricoverato Silvio Berlusconi) un tumore. Benigno, per fortuna, ma necessario di un intervento. Il 19 marzo scorso il notissimo imprenditore 73enne è finito sotto i ferri operato dall’equipe del cardiochirurgo Francesco Maisano. La massa benigna è stata rimossa con un intervento mininvasivo usando una tecnica endoscopica. L’intervento è perfettamente riuscito ed è stato lo stesso Briatore, assistito dall’ex moglie Elisabetta Gregoraci che non lo ha lasciato mai un secondo, a darne notizia. Si è trattato, come poi si è venuto a sapere, di una patologia rara che secondo dati scientifici rappresentano lo 0,02% di tutti i tumori dell’essere umano.

I tumori primitivi, come quelli metastatici, si possono sviluppare nell’endocardio e nel miocardio, Ma anche nelle valvole e nel pericardio. Possono bloccare il flusso di sangue all’organo vitale o causare la formazione di coaguli che possono trasformarsi in emboli. Da esso derivano insufficienze cardiache o aritmie. E, secondo quanto ha confermato lo stesso Briatore, i sintomi sono stati quelli del dolore toracico e dell’insufficienza cardiaca.

Ora Briatore sta bene. Osserverà un periodo di convalescenza, ma l’intervento – come detto – è perfettamente riuscito.

Così si è espresso il presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC), Pasquale Perrone Filardi: “Per la tipologia di tumore al cuore che ha colpito Briatore non esiste una prevenzione, si tratta di patologie assolutamente imprevedibili. Né esiste uno screening che debba essere fatto. Non c’è alcun modo per prevenire tale tipologia di cancro, anche perché non si conoscono le cause con cui il tumore si sviluppa”.

 

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