L’EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI SALUTE
L’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS aveva già introdotto nel 1948 il concetto di salute nei seguenti termini ”Una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non esclusivamente l’assenza di malattia o infermità“, individuando, dopo aver verificato i terribili esiti del secondo conflitto mondiale sulla condizione socio-psico-fisica delle persone, il recupero dello stato di salute sui diversi piani coinvolti nella manifestazione del disagio.
Nel 2011 l’OMS fa un altro passo avanti lanciando la nuova definizione dello stato di salute considerato adesso come “la capacità di adattamento e di auto gestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive”.
Dopo due anni di confronto sul piano scientifico sanitario, ma anche culturale, la nuova definizione pone l’accento sulla capacità della persona di convivere con la malattia nelle sue varie fasi. Va da sé che fattori quali l’invecchiamento e la cronicità verranno concepiti come influenzatori conducendo alla necessità di identificare modalità di misurazione /valutazione dello stato di salute anche sotto l’aspetto mentale.
Questa nuova visione relativa alla percezione soggettiva dello stato di “sofferenza” e ad una relativa autonomia nell’attivare un progetto di “cura” oltre a porre al centro dell’osservazione clinica il paziente/persona non solo rispetto al tipo di disagio manifestato, ma soprattutto con la sua capacità di comprendere ed affrontare tale disagio, ne rivoluziona l’approccio, considerando la possibilità che attraverso lo sviluppo di risorse interne, tipiche di ciascun individuo, si possano affrontare con successo anche condizioni di malattia e disabilità.
In una accezione quindi di autogestione del disagio, la persona cercherà autonomamente la soluzione al proprio malessere accedendo ai diversi servizi sanitari messi a disposizione dal suo territorio secondo le disposizioni Servizio Sanitario locale, in accordo con le linee guida sanitarie Nazionali.
LA FARMACIA DEI SERVIZI, LA FARMACIA DI COMUNITÀ
“ In Italia la salute è un diritto inalienabile del cittadino, tutelato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (Helsinki – 1948) e dalla Costituzione “
Articolo 32 della Costituzione repubblicana italiana.
Dopo la Legge 18 giugno 2009, n. 69 sulla “ Farmacia dei servizi”, e i successivi decreti attuativi del 16 dicembre 2010 e del 08 luglio 2011, La Farmacia dei servizi, sia per la sua diffusione territoriale capillare, sia per la sua qualità riconosciuta quale presidio sanitario a tutti gli effetti, costituisce un valido strumento ed una eccezionale occasione per una moderna forma di organizzazione socio-sanitaria offrendo in prima battuta, le principali risposte ai bisogni di salute degli uomini e delle donne inserite in un contesto storico e culturale specifico.
In essa, il nuovo Farmacista di Comunità̀ sarà̀ chiamato ad assumere funzioni coerenti ad un dinamico e non egoistico rapporto con il mondo esterno, nello specifico con l’utenza afferente.
In questa nuova visione, il farmacista dovrà̀ acquisire nuove e più ampie qualità, attitudini, aspetti cognitivi e dovrà rivedere anche il suo bagaglio concettuale in virtù della necessità di una accoglienza della domanda della persona, non solo sul consiglio sul farmaco più adeguato, ma anche e soprattutto su come gestire il disturbo avvertito
Il potenziamento delle cure primarie, espressione di estensivà assistenziale, la costruzione di un’organizzazione quanto più̀ possibile uniforme tra le diverse Regioni che riguardi l’Assistenza domiciliare integrata, il coinvolgimento della famiglia nei processi di cura, la capillarità̀ di accesso ad ulteriori prestazioni farmaceutiche sono focus individuati per:
mantenere alti i livelli di salute raggiunti dalla popolazione,
ottimizzare le risorse territoriali ed individuali,
alleggerire la pressione sull’Ospedale e disincentivare l’uso inappropriato dei Pronto Soccorso.
Alla luce di quanto su esposto la Farmacia di comunità̀ quale Presidio Socio Sanitario Polivalente assolve appieno alle necessità della popolazione aumentando la fruibilità̀ dei Livelli Essenziali di Assistenza, LEA.
Gli spazi di accoglienza e di cura assumono un’importanza primaria per cercare la risposta al proprio stato di malessere anche psicologico, poiché in questa nuova versione di Salute si accende il riflettore anche sullo stato di salute della mente e quindi su come mantenere Il benessere psicologico, elemento essenziale per condurre uno stile di vita equilibrato e soddisfacente, ma anche per sostenere efficacemente un qualsiasi protocollo di cura.
Accoglienza, prevenzione, Intercettazione del disagio, Valutazione del grado di disturbo, sono già una risposta qualitativamente alta che orienta verso la soluzione più adeguata e di cui la farmacia di comunità può farsi carico egregiamente.
IL BENESSERE PSICOLOGICO
E in questa nuova logica di osservazione dello stato globale della salute della persona (e non della sua malattia) il Benessere Psicologico diventa Fondamentale per una Vita Sana e Appagante
Si tratta di uno stato di buona salute mentale in cui una persona si sente in grado di affrontare le diverse sfide della vita, di gestire lo stress, di mantenere relazioni positive e sperimentare una sensazione generale di piacere e di realizzazione.
Il benessere psicologico dunque non si riduce alla semplice assenza di disturbi mentali, ma implica la presenza di sentimenti positivi da investire nella risoluzione di qualsiasi problema, e di una sensazione di realizzazione personale. In altre parole, non si tratta solo di evitare il malessere, ma di coltivare attivamente il benessere.
Alcuni dei Fattori Chiave del Benessere Psicologico
Autostima e Autonomia: la fiducia nelle proprie capacità ed il grado di autonomia nel prendere decisioni, sono fattori cruciali per il benessere psicologico.
Relazioni Sociali: Coltivare legami significativi con gli altri è essenziale per mantenere il benessere emotivo. Le relazioni positive e di supporto contribuiscono a ridurre lo stress e aumentare la sensazione di felicità.
Resilienza: La capacità di affrontare le avversità e riprendersi dalle difficoltà è fondamentale per mantenere il benessere psicologico. La resilienza implica adattabilità e la capacità di trovare un senso anche nelle situazioni estremamente difficili, che all’apparenza possono risultare senza soluzione .
Cura di Sé: Prendersi cura del proprio corpo e della propria mente attraverso buone prassi (dieta equilibrata, il riposo adeguato, auto-riflessione) contribuisce al mantenimento del benessere complessivo.
Aiuto Professionale: In caso di necessità la ricerca di un supporto da parte di professionisti della salute mentale può fare la differenza. La terapia psicologica è un prezioso strumento per affrontare il proprio disagio o le possibili sfide, per imparare a sviluppare strategie per migliorare il benessere psicologico.
BENEFICI DELL’INTEGRAZIONE DELLA PSICOLOGIA IN FARMACIA
Alla luce dei fattori citati a sostegno della salute globale della persona, la dimensione psicologica equilibrata diventa un sostegno al benessere sia individuale che sociale da tutelare. A questo proposito l’integrazione della psicologia in farmacia porta con sé una serie di benefici significativi per gli utenti, tra cui:
Accessibilità: facilita l’accesso ai servizi psicologici di prima consulenza, riducendo le barriere di costo e di stigma associate alla ricerca di cure.
Personalizzazione: permette di attivare un vero “pronto soccorso psicologico” velocizzando la procedura di primo intervento (consulenza psicologica) e di selezione del protocollo di cura psicologica più adeguato, tenendo conto delle esigenze individuali dei pazienti di urgenza del primo contatto.
Coordinazione delle Cure: favorisce una maggiore collaborazione tra professionisti della salute, consentendo una gestione più integrata dei problemi di salute fisica e mentale, un paradigma sempre più necessario nella logica della accoglienza, valutazione e intervento a 360’ delle cure.
Prevenzione: promuove la prevenzione e la gestione precoce delle problematiche di salute mentale, mediante lo screening precoce, l’identificazione dei sintomi e l’accesso tempestivo ai servizi psicologici, riducendo il rischio di complicazioni, di sviluppo del disagio o di vedere cronicizzati i sintomi verso una patologia mentale conclamata.
CONCLUSIONI
l’integrazione della psicologia nella farmacia dei servizi, rappresenta un passo avanti significativo nell’approccio alla persona, nell’intercettazione del suo disagio, nel dare una risposta immediata alla sua domanda di salute.
Il miglioramento della salute mentale e del benessere complessivo della persona si riflettono su tutta la comunità in cui il soggetto vive, amplificando la percezione di sicurezza in una risposta qualificata di aiuta nel territorio in cui insiste la farmacia di riferimento.
Attraverso l’accessibilità migliorata ai servizi psicologici, attraverso un approccio olistico alla cura della salute, attraverso la prevenzione mediante interventi precoci di screening dei diversi disturbi psicologici e cognitivi, attraverso la sensibilizzazione verso l’acquisizione di buone prassi nella cura della propria salute e di come migliorare la propria qualità della vita, la Farmacia dei Servizi mira a diventare sempre più un luogo d’eccellenza nella promozione della salute mentale ed un presidio sanitario insostituibile per la promozione del benessere e della salute in generale di tutti i suoi utenti.