Gli acidi urici (urati) dipendono dai geni, non dalla dieta

L’indagine è stata condotta su soggetti statunitensi clinicamente sani, e quindi non ai soggetti affetti da gotta.

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L’ereditarietà svolge un ruolo sostanzialmente maggiore rispetto alla dieta nel determinare i livelli di urati. Quasi il 25% nelle fluttuazioni dei livelli sierici di urati è infatti attribuibile a comuni varianti genetiche, mentre i profili nutrizionali ne spiegano meno dell’1%, come affermato da Tanya Major dell’università di Otago di Dunedin, autrice di uno studio condotto su 16.760 soggetti.

Questi dati mettono in discussione l’idea comune secondo cui l’iperuricemia sarebbe principalmente causata dalla dieta.

L’indagine è stata condotta su soggetti statunitensi clinicamente sani, e quindi non ai soggetti affetti da gotta.

Per quanto il presente studio non abbia incluso soggetti affetti da gotta, è improbabile che la causa degli elevati livelli di urati sierici nella popolazione studiata sia completamente diversa da quella nei soggetti affetti da gotta. Sussistono però evidenze del fatto che l’alcool e gli alimenti ricchi in purine possano scatenare attacchi di artrite gottosa in alcune persone, ma il presente studio non prende in esame quest’argomento, le ricerche sul modo in cui la variazione della dieta possa influenzare lo scatenamento dell’artrite sono scarse.

Secondo gli esperti, quindi, il presente studio nonostante tutto non ha prodotto evidenze a supporto di un cambiamento delle attuali linee guida che consigliano ai pazienti con gotta di evitare il consumo di alimenti ad alto rischio come bevande alcoliche, carne, pesce azzurro e bevande analcoliche zuccherate. 

Quindi la dieta è consigliata per i soggetti gottosi, anche se una dieta con scarso apporto di purine porta ad una riduzione di solo 1 mg/dl dell’uricemia,

Nessuna evidenza quindi, che la dieta serva nel solo iperuricemico.

Da stigmatizzare anche l’uso improprio dei farmaci del trattamento della iperuricemia nella remota ipotesi di prevenire una artropatia gottosa acuta o in prevenzione primaria di eventi cardiovascolari. L’iperuricemia si inserisce in un “errore polimetabolico” frequente come fattore di rischio cardiovascolare, principalmente iperglicemia e assetto lipidico.

I farmaci iperuricemici devono essere usati in prevenzione secondaria quando il paziente è stato colpito da gotta per evitare nuovi episodi artritici o presenta una calcolosi renale uratica.

Nato a Rimini e laureato presso l’Università La Sapienza di Roma con votazione di 110 su 110 e lode, specializzato presso la medesima Università in Reumatologia. Dirigente Medico Internista presso gli Ospedali di Pesaro e Riccione, Responsabile dell’Ambulatorio di Diabetologia e Malattie Metaboliche dell’Ospedale di Riccione sino al maggio 2016. Autore di 76 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali. Relatore a numerosi convegni e congressi nazionali. Direttore Sanitario Poliambulatorio il Boschetto di Riccione e Libero Professionista presso ambulatori della prov. di Rimini.

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