L’epilessia è un disturbo neurologico caratterizzato dall’insorgenza ricorrente di crisi, definite crisi epilettiche, che insorgono spontaneamente e hanno la tendenza a ripetersi nel tempo con una frequenza non prevedibile. È uno dei disturbi più comuni al mondo – in Italia interessa circa 1 persona su 100 – in molti casi presente fin dall’età infantile; per questo motivo è importante saper riconoscere e gestire le crisi, che possono presentarsi sia in ambiente domestico che scolastico.
Alcune forme di epilessia hanno cause genetiche, altre sono secondarie a lesioni cerebrali in seguito ad eventi che possono avvenire durante la gravidanza o durante il parto, oppure possono essere conseguenti a malattie infettive (ad esempio in seguito a meningite), a traumi cranici, tumori cerebrali e ictus ischemici (soprattutto negli anziani). Non sempre si riesce a identificare la causa dell’epilessia, poiché spesso la sua origine è sconosciuta. La complessità di tale patologia è tale da definirla dal punto di vista clinico come una vera e propria sindrome, caratterizzata una serie di componenti: caratteristiche cliniche, cause, tipo di crisi epilettica.
Una crisi epilettica è caratterizzata da una scarica elettrica incontrollata e anomala che si verifica nella regione corticale del cervello. Tale scarica elettrica può determinare alterazioni dello stato di coscienza e la comparsa di crisi convulsive, accompagnate da movimenti involontari. Fattori che influenzano la comparsa di crisi epilettiche possono essere l’assunzione di droghe, alcol, farmaci, una grave alterazione del sonno, risvegli precoci e stress psico-fisico. Alcuni soggetti presentano anche una particolare sensibilità all’effetto di luci intermittenti, sia artificiali che naturali.
Non tutte le crisi epilettiche sono uguali. La maggior parte delle crisi epilettiche si distinguono in crisi generalizzate (definite anche tonico-cloniche) e crisi focali (o parziali). Le crisi generalizzate coinvolgono aree più estese del cervello situate in entrambi gli emisferi cerebrali, le crisi focali invece riguardano un’area limitata del cervello. In entrambi i casi la componente motoria può essere o meno presente, mentre la compromissione della coscienza è quasi sempre presente nelle crisi generalizzate. La durata della crisi epilettica dipende dalla tipologia della crisi: da pochi secondi (crisi di assenza) a 1-2 minuti (crisi tonico-cloniche). Se la durata della crisi supera i 5 minuti è necessario allertare l’ambulanza: si tratta in questo caso dello “stato di male epilettico”, un’emergenza neurologica caratterizzata da una successione incontrollata di crisi che rischiano di arrecare danni cerebrali alla persona.