EFFETTI PSICOLOGICI DELLA PANDEMIA E COME LO PSICOLOGO E LA FARMACIA HANNO POTUTO AIUTARE

La difficoltà psicologica maggiormente emersa è stata la sensazione di impotenza riguardo la credenza di poter avere il controllo sulla realtà e in particolar modo sulla propria salute

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È ormai sicuro che dalla pandemia non ne siamo usciti tutti migliori come veniva detto e ripetuto durante il periodo più duro del lockdown.Purtroppo la pandemia non ha fatto altro che esacerbare difficoltà e sofferenze che magari si sarebbe riusciti a gestire altrimenti in condizioni di maggiore tranquillità emotiva.La difficoltà psicologica maggiormente emersa è stata la sensazione di impotenza riguardo la credenza di poter avere il controllo sulla realtà e in particolar modo sulla propria salute.In un periodo storico in cui i progressi tecnologici e scientifici ci davano l’illusione di poter avere una risposta per tutto e quasi anche una cura per tutto, ci si è drammaticamente resi conto che non è così.

È bastato un virus invisibile per creare vissuti di incertezza,disorientamento, insicurezza e ansia.La forzata clausura spesso è stata causa di un non sempre desiderato confronto con noi stessi, confronto da cui è “facile” sfuggire riempiendosi di impegni e di cose da fare.

A livello psicologico sono emerse problematiche a vari livelli dicomplessità: ansia, ipocondria, rimuginio e pensieri ossessivi,depressione, e a fine lockdown anche la paura di uscire di casa eaffrontare il mondo.

Spesso le persone avevano anche solo bisogno di uno sfogo, di poter parlare con qualcuno al di fuori del proprio contesto spesso ristretto per cause di forza maggiore, ma qualcuno che potesse accogliere e comprendere i complicati e difficili vissuti.

Le farmacie in collaborazione con ANPIF, l’associazione degli psicologi in farmacia, durante il lockdown e anche per tutto il periodosuccessivo, hanno offerto a tutti la possibilità di colloqui con psicologi professionisti presenti in tali farmacie.

Questa possibilità inizialmente telefonicamente e successivamente anche in presenza ha dato alle persone la possibilità fondamentale di sfogo, di confronto e di conforto.

Dare parole al dolore consente di non rimanerne prigionieri e di poter andare avanti con serenità avendo accettato e dato significato a quello che è successo, a quello che si è vissuto.

E questo passaggio non sempre è possibile farlo senza un professionista della salute psicologica.

Non solo, ma le persone si sono potute rivolgere allo psicologo presente in farmacia anche successivamente per difficoltà insorte in seguito alla malattia quali insonnia, stanchezza cronica e difficoltà di concentrazione e memoria.

Il solo fatto di poter trovare in personale competente la possibilità di esprimersi e di sentirsi rassicurati su vissuti e sintomatologie ha determinato per le persone che vi si sono rivolte un positivo miglioramento della qualità di vita

Dottoressa Roberta Daminelli, psicologa e psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia psicosomatica. Specializzata in psicoterapia per l’Alta Sensibilità. Lavoro a Bergamo come libera professionista presso il mio studio privato e presso il centro medico AMU a Bergamo. Faccio parte da diversi anni dell’associazione ANPIF Benessere per cui mi occupo di benessere e prevenzione in qualità di psicologa, in collaborazione con le farmacie quali presidi sul territorio

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