Il Costante Rimuginio sintomo o risorsa?

Il Rimuginio è una strategia di regolazione cognitiva. La regolazione cognitiva è la capacità di operare volontariamente sui propri processi mentali

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In un ottica di studio clinico e dalla mia esperienza degli ultimi anni, nel primo canale di accesso in Farmacia, si evince che molti di noi (sopratutto nei disturbi depressivi, ma non solo), attivano in modo inconsapevole generalmente, un meccanismo automatico di pensieri ripetitivi, ed è piuttosto frequente in diverse fasce d’ età, questa condizione in cui la mente si focalizza compulsivamente su una persona o una situazione provoca la costruzione intorno idealizzazioni o pensieri ripetitivi, attivando un loop mentale limitante tanto da non permettere evoluzione ed espansione delle idee e pensieri. ..

Si sente spesso parlare di Rimuginio, come sintomo e come risorsa per sentirsi sicuri ed analizzare meglio un problema dando vita a bias psicologici; ma nello specifico proviamo ad andare più a fondo e capirne di più..

Il Rimuginio è una strategia di regolazione cognitiva. La regolazione cognitiva è la capacità di operare volontariamente sui propri processi mentali.

È incentrato sulla capacità di scegliere se pensare o non pensare a qualcosa, come usare attenzione e pensiero.

Si potrebbe considerare come una delle tante trappole mentali che l’uomo crede possano essere risolutive, o talmente ormai consolidate che possono essere scambiate per schemi funzionali; infatti spesso il rimuginio viene considerato una forma di propulsore per l’attivazione, queste persone temono che senza l’azione del rimuginio perderebbe la motivazione a raggiungere obiettivi prefissati, come dei punti di riferimento, vengono così attivati schemi mentali disfunzionali.

È possibile vivere senza Rimuginio?

Per molte persone vivere di colpo senza schemi mentali anche se disfunzionali, ma abitudinari, potrebbe essere molto complicato, in quanto vivere senza rimuginare potrebbe erroneamente portare a pensare che si possa cadere nell’impulsività dell’azione o fare scelte sbagliate.

Mentre scegliere di vivere senza rimuginio significherebbe:

1 . Vivere nel Presente , nel qui ed ora

2. Aumentare la chiarezza,

3. Permette di usare più e diverse informazioni,

4. Permette di usare meglio abilità di interazione con la Realtà orientandosi verso scopi, piuttosto che soliti meccanismi familiari ipotetici.

5. Infine non per ordine di importanza, ma anzi, permette di assimilare nuove conoscenze metacognitive, come la fiducia, la capacità ed il nostro controllo sono indipendenti dalle nostre preoccupazioni che diventano trappole.

Dopo il rimuginio possiamo parlare di Ruminazione, cioè uno stile di pensiero ripetitivo, negativo, chiuso focalizzato su di sé e sui disagi con caratteristiche astratte e analitiche.

Come si differenzia la Ruminazione dal Rimuginio,

La ruminazione è focalizzata su eventi passati, e stai emotivi presenti.

Il rimuginio in sostanza risponde alla domanda: “Cosa succederebbe se…”

Mentre nella ruminazione la domanda è: “Perché?”, “Perché mi accade questo?”,

Perché non mi sento bene?”,

Se Il rimuginio è principalemente associato ai disturbi d’ansia, la ruminazione è stata associata tipicamente allo sviluppo di sentimenti, pensieri depressivi. (Carl, Beck, Brown, 1989).

Il paziente depresso non riconosce la ruminazione come un’attività volontaria e come parte del problema, ma la manifesta direttamente nel dialogo, con il terapeuta.

È importante quindi saper riconoscere l’attività ruminativa e mettere in atto strategie che ne esplicitano gli effetti per non rimanere imprigionato.

 

Fonte.

G. Caselli, G.M. Ruggiero, S. Sassaroli : “Rimuginio” Teorie e Terapia del pensiero ripetitivo, Raffaello Cortina editore

                                             

Il prossimo articolo dall’associazione ANPIF sarà pubblicato il giorno 4 Dicembre 23

Psicologa Psicodiagnosta iscritta all'Albo della regione Lazio dal Gennaio 2017, con formazione specialistica in area Aziendale come Recruiter, Formatore, Conduzione Gruppi di Formazione. Attualmente Psicologa Forense, CTP pressol'Accademia di Psicologia Giuridica e Sociale. (AIPGS). Collaboratrice e socia dell'Associazione Anpif,(Associazione Nazionale Psicologi in Farmacia), a cui attualmente opero nello sportello personalmente attivato presso la Farmacia "Baschieri" Roma, situata in Via Luigi Settembrini 29/31, come Psicologa della Salute. Principali area di intervento: Promozione del Benessere Abilitazione – Riabilitazione, Sostegno e cura del singolo Cittadino. Personalità positiva e dinamica, profonda conoscitrice e facilitatore di Mindfullness, e genuinamente interessata al vissuto individuale e all'evoluzione dell'animo umano, ottime doti comunicative ed in grado di instaurare relazioni terapeutiche sincere e di fiducia, basate sull'individuazione e il potenziamento delle risorse interiori del paziente

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