Gli Inibitori dell’Aromatasi: Una Nuova Strategia per il Prolattinoma Maschile Resistente

Il prolattinoma, un tipo di tumore benigno che colpisce la ghiandola pituitaria, può portare a livelli elevati dell'ormone prolattina

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Un recente studio, pubblicato sotto la guida degli esperti D G Z Guerrero, M A M Stumpf, A L S Monteiro e A Glezer, ha esplorato l’uso degli inibitori dell’aromatasi nel trattamento del prolattinoma maschile resistente ai tradizionali agonisti della dopamina.

Il prolattinoma, un tipo di tumore benigno che colpisce la ghiandola pituitaria, può portare a livelli elevati dell’ormone prolattina. Questa condizione, più comune nelle donne, può anche presentarsi negli uomini, causando vari problemi, incluso l’ipogonadismo, una ridotta funzione dei testicoli.

Lo studio si è concentrato su 53 pazienti maschi trattati in un centro di cura terziario dal marzo 2012 al luglio 2023. Il 41% di questi pazienti era resistente al cabergoline, un comune agonista della dopamina usato nel trattamento del prolattinoma. Il 25% ha mostrato ipogonadismo persistente, per cui è stata indicata la terapia sostitutiva con testosterone (TRT). In cinque di questi pazienti, durante la TRT, si è verificato un aumento significativo dei livelli di prolattina, portando all’introduzione di un inibitore dell’aromatasi.

Dopo l’introduzione degli inibitori dell’aromatasi, tutti e quattro i pazienti inclusi nello studio (età media 28,5 anni) hanno mostrato una riduzione dei livelli di prolattina (da 61% a 93%). Inoltre, è stata osservata una riduzione delle dimensioni del tumore in due casi e stabilità in altri due, senza effetti collaterali significativi.

Gli inibitori dell’aromatasi potrebbero essere una strategia valida per gli uomini con prolattinoma resistente che mostra un aumento dei livelli di prolattina durante la TRT. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi clinici randomizzati per confermare l’efficacia e la sicurezza di questo approccio.

Premiato quale miglior andrologo d'Italia ai Top doctors Award 2022. Laurea in “Medicina e Chirurgia" conseguita nel luglio 1991 con votazione di 110/110 e lode presso l’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi sperimentale: ”Chemioterapia endocavitaria con epidoxorubicina e interferone per via sistemica nella profilassi dei tumori superficiali della vescica”. Nel novembre 1996 ha conseguito la specializzazione in Urologia con votazione di 70/70 e lode presso il Dipartimento di Urologia “U. Bracci” del Policlinico “Umberto I” di Roma discutendo la tesi sperimentale: ”L’ecografia trans rettale, il PSA ed il PSAD. Tre metodiche a confronto nella diagnostica del carcinoma della prostata”. Nel 2014 conseguimento di Master di II livello in Andrologia ,implantologia e chirurgia protesica. Nel 2016 conseguimento Master di secondo livello in Seminologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. Dal 2018 revisore delle riviste scientifiche Central European Journal of Urology , Hormone and Metabolic Research Journal. Dal 2018 libero docente presso l’Università Federiciana di Cosenza. Nel 2014 vincitore del Doctoralia Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia , nel 2018 Vincitore del Mio Dottore Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia.

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