ANALISI DI UN’ESPERIENZA DI SUCCESSO NELLA COLLABORAZIONE TRA FARMACIA E PSICOLOGIA:LO SCREENING NEUROPSICOLOGICO POST PANDEMIA IN FARMACIA

Dottoressa Valeria Ricci e Dottoressa Sandra Scibelli

- Adv -

LA RICHIESTA CRESCENTE DI SERVIZI PSICOLOGICI DI COMUNITA’

Il nostro presente è intriso della recente esperienza pandemica portatrice di un’eredità pesante, densa di difficoltà di natura emotiva e psicologica. Molti studi di settore rilevano a livello mondiale un incremento di disturbi psichici tra i quali quelli d’ansia, depressivi e psicosomatici.

In questo clima di incertezza, le persone sentono maggiormente l’esigenza di essere accolte, orientate e comprese. Il servizio di consulenza psicologica in farmacia nasce in risposta a tale necessità, in quanto la farmacia rappresenta un importante punto di riferimento, un luogo stabile di salute territoriale, adatto a garantire l’efficacia e la realizzazione di progetti finalizzati alla promozione del benessere psicosociale e alla prevenzione di patologie ad alto impatto sociale (Fiorella Palombo Ferretti, 2020).

La presenza dello psicologo in farmacia soddisfa questa crescente richiesta e in collaborazione col farmacista può favorire stili di vita più sani in ambito psicologico, familiare, lavorativo e sociale, con importanti benefici in termini individuali e collettivi.

La recente storia pandemica ha ulteriormente messo in rilievo l’esigenza ed il bisogno di un’opera sempre più capillare nei confronti del territorio, di contatto diretto con le criticità psicofisiche delle persone e l’opportunità di progetti integrati “farmacia – psicologia”. Basti pensare al ruolo di sostegno e orientamento che tanto le farmacie quanto gli psicologi hanno assunto durante le fasi di lockdown, sia nelle piccole che nelle grandi realtà territoriali.

LA FARMACIA COME PRESIDIO PSICOLOGICO DI PRIMO LIVELLO

Il Decreto legislativo 153 del 2009 ha previsto e regolamentato l’erogazione in farmacia di servizi di primo livello ovvero rivolti a tutta la comunità ed il presidio psicologico è inserito tra questi.

La farmacia, dunque, un tempo relegata all’attività di dispensatrice di farmaci, viene concepita come un presidio socio-sanitario di continuità assistenziale che partecipa alla realizzazione dei programmi di educazione sanitaria e di campagne di prevenzione, promuove e attiva progetti di screening delle patologie a forte impatto sociale, partecipa a programmi di farmacosorveglianza e di aderenza alla terapia. In quanto presidio socio-sanitario essa è in grado di intercettare le esigenze del territorio e lo psicologo legittima la sua presenza in farmacia seguendo un modello bio-psico-sociale con riferimento alla psicologia della salute, alle nuove linee guida e alle buone pratiche.

La collaborazione e l’integrazione di competenze tra farmacisti e psicologi consente di fatto di alleggerire le richieste in ambito psicologico che pervengono al Sistema Sanitario pubblico arricchendo la rete di servizi territoriali, intercettando il disagio prima che si strutturi in patologia, promuovendo la diffusione e la promozione della cultura del benessere psicologico, finalizzata a migliorare la qualità della vita dell’individuo e della collettività.

IL MODELLO DI ANPIF BENESSERE E LA GIORNATA NAZIONALE DELLO SCREENING NEUROPSICOLOGICO

L’Associazione Nazionale degli Psicologi in Farmacia (ANPIF Benessere Aps) collabora da anni con le farmacie attraverso una rete di psicologi appositamente e specificamente formati. Tra i suoi obbiettivi principali, spicca quello di facilitare l’integrazione tra competenze professionali differenti, nel rispetto delle capacità e del contesto operativo di tutti gli attori coinvolti.

La presenza di professionisti della salute mentale all’interno delle farmacie consente un primo approccio rispetto a tutta una serie di disagi che altrimenti non emergerebbero, col rischio di un loro progressivo e costante peggioramento. Lo psicologo in farmacia valuta, dunque, quanto riferitogli dal paziente e lo orienta, quando necessario, verso il percorso più adatto, attuando un intervento di primo livello ed evitando il cronicizzarsi dei sintomi.

Il progetto “Screening delle funzioni cognitive – Misura la tua memoria” fortemente voluto e organizzato dalla fondatrice e presidente di ANPIF Dottoressa Fiorella Palombo Ferretti si inserisce dunque in tale contesto, configurandosi come un’importante occasione per prendersi cura di sé stessi in un’ottica preventiva. L’OMS definisce, infatti, la salute come “uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non solamente come assenza di malattia”.

OGGETTO DELLA GIORNATA NAZIONALE

La Giornata Nazionale dello Screening sulla Memoria e le Funzioni Cognitive, tenutasi il 27 settembre 2022, ha avuto come obiettivi principali quelli di:

  • prevenire i disturbi attraverso il riconoscimento tempestivo dei loro fattori predisponenti e il rinforzo, l’empowerment, dei loro fattori protettivi;

  • individuare situazioni di deterioramento iniziale o avanzato, al fine di indirizzare il paziente verso un percorso specialistico personalizzato;

  • sensibilizzare la popolazione sull’importanza di uno stile di vita sano e rispettoso della propria salute cognitiva.

Le funzioni cognitive sono abilità organizzate dal cervello che regolano il rapporto con l’ambiente esterno, permettendo di svolgere tutte le attività, dalle più semplici alle più complesse. Esse si acquisiscono fin dalla nascita, vanno costantemente rinforzate nel corso del tempo e, in caso di età avanzata, preferibilmente riabilitate. Le principali funzioni cognitive sono: la memoria, l’attenzione, l’orientamento, il linguaggio, le abilità visuo-spaziali, le capacità prassiche e quelle esecutive.

Per decadimento cognitivo e mentale si intende, dunque, un deterioramento delle capacità intellettive, in grado di interferire con le attività quotidiane. Tale deterioramento può coinvolgere una o più funzioni cognitive con un livello di gravità variabile, determinando quindi conseguenze diverse e molteplici, fino ad esprimersi nella vera e propria demenza.

Oltre all’età che rappresenta la prima e più importante causa di tale decadimento, giocano un ruolo significativo una predisposizione genetica, la presenza di patologie croniche quali ipertensione, ipercolesterolemia e diabete, uno stile di vita sedentario e privo di stimoli intellettivi e/o sociali, abitudini quali fumo e alcol, alterazioni dell’umore soprattutto in senso depressivo.

LA SITUAZIONE NEL MONDO E IN ITALIA

Nelle linee guida “Risk reduction of cognitive decline and dementia” pubblicate il 14 maggio 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che nel mondo i casi di demenza siano circa 50 milioni (ma è previsto che si triplichino nei prossimi 30 anni), mentre nella sola Europa questa malattia sembrerebbe affliggere circa 10 milioni di persone. In Italia, secondo i dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sembrerebbe che circa 1 milione di persone siano affette da demenza e circa 900 mila da una condizione a rischio definita come Mild Cognitive Impairment (MCI, Deficit Cognitivo Isolato) caratterizzata da lievi deficit della memoria che non inficiano eccessivamente sulla qualità della vita quotidiana, ma che possono essere indicatori di un futuro peggioramento.

Tra le varie forme di demenza l’Alzheimer rappresenta quella numericamente più significativa: secondo il “Rapporto Mondiale Alzheimer 2021”, presentato dalla Federazione Alzheimer Italia, degli oltre 50 milioni di casi di malattia in tutto il mondo, all’incirca il 75% non avrebbe una diagnosi ufficiale, soprattutto nei paesi meno sviluppati. A spiegare una percentuale così elevata sembrerebbero intervenire fattori quali la difficoltà di accesso a professionisti qualificati, il timore di una diagnosi e delle sue conseguenze, i costi troppo elevati delle indagini mediche e psicologiche necessarie. Se è vero da un lato che al momento non esistono terapie farmacologiche risolutive soprattutto nei casi di deficit più gravi, è altrettanto vero che una valutazione tempestiva consentirebbe un intervento mirato e personalizzato, sia in termini di prevenzione che in termini di miglioramento qualitativo della vita dei pazienti.

L’IMPATTO DEL VIRUS SARS-COV 2 SULLE FUNZIONI COGNITIVE

Ad aggravare ulteriormente tale situazione è arrivata la pandemia generata dal virus Sars Cov-2 che in modo diretto e indiretto sembrerebbe aver agito e continuare ad agire negativamente sulle capacità cerebrali. Non solo tra i pazienti che hanno avuto gravi sintomi, ma anche tra quelli totalmente asintomatici, molti studi rivelano una possibile compromissione della memoria e delle altre funzioni cognitive di intensità e durata variabili (tra gli altri Jaywant et al., 2021).

A tali effetti diretti del Covid si sommano poi il distress (o stress negativo) da esso generato ed il costante livello di allerta vissuto negli ultimi 3 anni, che determinando un aumento dei casi di Disturbo Post Traumatico da Stress, parrebbero influire in termini peggiorativi sulle capacità cognitive (tra gli altri Girotti et al. 2018).

Analogamente l’incremento riconosciuto da più ricerche di una sintomatologia Depressiva soprattutto nella popolazione più giovane potrebbe in un tempo più o meno lungo correlare con un aumento della Young Onset Dementia (YOD) o demenza giovanile caratterizzata nelle fasi iniziali da alterazioni dell’umore, stati ansiosi e disturbi caratteriali, facilmente individuabili e analizzabili in un setting psicologico di primo livello.

IL PROGETTO DI SCREENING “TESTA LA TUA MEMORIA E PREVIENI IL DANNO”

La Giornata Nazionale con lo Psicologo in Farmacia ha visto l’adesione di centinaia di farmacie a livello nazionale, ognuna delle quali ha ospitato uno psicologo ANPIF Benessere in presenza o in teleconsulto. Questa doppia modalità di erogazione del servizio, ha consentito di rivolgere lo screening anche a tutti quegli utenti che pur desiderando partecipare a tale iniziativa, ne erano impediti da ragioni fisiche e/o logistiche.

Grazie al patrocinio delle più importanti istituzioni del settore quali Federfarma nazionale, Assofarm, Cnop, Ordine nazionale degli psicologi e Ordine dei farmacisti, Fofi, Fenagifar, Aisfa, Afd, è stato possibile organizzare in modo capillare uno screening specialistico, basato sulla somministrazione di un’intervista semistrutturata e di test specifici per la valutazione delle funzioni cognitive di base ed esecutive di primo livello (il MoCA “Montreal Cognitive Assessment”, il “Babcock Story Recall Test” ed il ROCF “Rey-Osterrieth complex figure”). A ciascun utente è stato infine restituito un feedback relativo ai risultati ottenuti, con un orientamento circa eventuali modifiche nello stile di vita e/o circa la necessita di ulteriori indagini specialistiche.

I RISULTATI

I dati raccolti nel corso della Giornata Nazionale dagli psicologi di ANPIF Benessere sono stati poi elaborati in termini statistici e, data la loro rilevanza, sono confluiti in una ricerca internazionale pubblicata sul Journal of Health and Social Sciences nel 2023 a nome del Dott. Nicola Luigi Bragazzi, della Dott.ssa Fiorella Palombo Ferretti, del Dott. Rocco Carbone, della Dott.ssa Tania Simona Re e del Gruppo di Lavoro appositamente istituito da ANPIF per lo Screening e del quale le autrici hanno fatto parte.

Fra tutti gli utenti testati, è stato selezionato un campione di 185 soggetti con un’età media di 61,24 anni e per il 78.9% di genere femminile. Rimandando per un’analisi completa dei dati alla lettura dell’articolo citato presente anche sul sito dell’ANPIF (www.farmaciepsicologia.it) ci si vuole concentrare in questa sede sulla valutazione di alcuni aspetti mai quantificati in esperienze analoghe precedenti e di grande impatto in un’ottica futura.

In primo luogo si è potuto misurare lo stato di decadimento cognitivo del campione analizzato, intercettando a scopo preventivo tutta una casistica di pazienti che per i motivi più diversi probabilmente non sarebbe giunta alla consultazione specialistica prima che il disturbo si fosse strutturato.

Analogamente importante è stato poi riuscire a quantificare per la prima volta l’utilità di fare prevenzione psicologica in farmacia, la quale in confronto a qualsiasi altro contesto sanitario per i servizi di primo livello, è risultata più utile del 40% rispetto ad una funzione di controllo e valutazione in ambito sanitario.

CONSIDERAZIONI FINALI

In conclusione, dunque, l’indagine sull’efficacia della prevenzione psicologica attuata attraverso la collaborazione tra farmacisti e psicologi di comunità ha dato un esito entusiasmante e, per quanto atteso, è stato più importante di quanto ci si aspettasse.

Intercettare il disagio psicologico ed i disturbi cognitivi prima che si manifestino è possibile e consentirebbe di intervenire in modo mirato ed in tempi rapidi in contesti di prossimità e di facile accesso.

Una sinergia basata sul rispetto professionale delle reciproche competenze e dei reciproci ambiti di intervento tra farmacisti e psicologi sembrerebbe offrire all’utente/paziente una valutazione più accessibile e al contempo accurata e approfondita di eventuali disturbi neuropsicologici.

In una società “caotica” come la nostra, dove le strutture deputate alla cura sono spesso inadeguate ad accogliere la domanda dell’utenza, poiché sovraccariche di richieste e con scarse risorse a disposizione, trovare dei punti di ascolto e gestione iniziali dei disagi psicologici, capaci di orientare, sostenere ed indirizzare in modo professionale verso i percorsi diagnostici più adeguati, rappresenterebbe un vantaggio non solo in termini personali, ma anche sociali in un’ottica di risparmio economico.

Bibliografia e sitografia

Bragazzi N.L., Palombo Ferretti F., Carbone R., Re T.S., Working Group, “Community pharmacist -and psychologist- led program of neuropsychological screening in the aftermath of the COVID-19 pandemic: a cross-sectional survey”, Journal of Health and Social Sciences 2023.

Girotti M., Adler S.M., Bulin S.E., Fucich E.A., Paredes D., Morilak D.A., “Prefrontal cortex executive processes affected by stress in health and disease”, Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry, 2018.

Jaywant, A., et al., “Frequency and profile of objective cognitive deficits in hospitalized patients recovering from COVID-19”, Neuropsychopharmacology, 2021.

Palombo Ferretti F., Manuale di Psicologia in Farmacia, 2020.

World Health Organization (WHO), “Risk reduction of cognitive decline and dementia: WHO GuidelinesGeneva: World Health Organization, 2019.

https://www.alzint.org/resource/world-alzheimer-report-2021

https://www.farmaciaepsicologia.it

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2009/11/04/009G01627sg

                                                                                                                                    

Il prossimo articolo dall’associazione ANPIF sarà pubblicato il giorno 20 Novembre 23

Laureata a Roma in Psicologia e il Diplomata in Sessuologa Clinica a seguito di una formazione quadriennale, ha collaborato dal 2006 al 2011 con l’Ospedale San Carlo di Potenza come Responsabile Sessuologa nel reparto di Andrologia, lavorando nel contempo in ambito privato. Ha preso la qualifica di Esperta in Psicodiagnosi riguardo i test MMPI2, DSU, Disegno della Famiglia, Rorschach e WAIS, oltre ad aver collaborato per 10 anni con l’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma, svolgendo tra l’altro la mansione di tutor e didatta nei loro corsi formativi e partecipando alla stesura di articoli scientifici in ambito sessuologico. Dal 2020 è socia dell’Anpif Benessere Asp ed ha conseguito il titolo di Farmacy Psychology Specialist seguendo i corsi di primo e secondo livello. Referente Anpif per il Lazio, ha partecipato al progetto “Paura del Covid-19? Ti sosteniamo noi!” nel 2020 ed è stata referente del Gruppo di Lavoro sullo “Screening neuropsicologico post pandemia in farmacia” e della relativa ricerca. Tra le pubblicazioni più recenti Bragazzi N.L., Palombo Ferretti F., Carbone R., Re T.S., Working Group, “Community pharmacist -and psychologist- led program of neuropsychological screening in the aftermath of the COVID-19 pandemic: a cross-sectional survey”, Journal of Health and Social Sciences 2023. Attualmente lavora nel privato come psicologa clinica e sessuologa e in collaborazione con vari studi legali riveste il ruolo di CTP in casi di affidamento minorile.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui