Ecco i sei cibi sani che riducono il rischio di malattie cardiovascolari

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Sono sei gli alimenti che, se consumati a sufficienza, offrono protezione dalle malattie cardiache secondo quanto scrivono gli autori di uno studio pubblicato sull’European Heart Journal, che hanno sviluppato un punteggio di dieta sana utilizzando i dati dello studio Prospective Urban Rural Epidemiology (PURE).

«La dieta PURE comprendeva 2-3 porzioni di frutta al giorno, 2-3 porzioni di verdura al giorno, 3-4 porzioni di legumi a settimana, 7 porzioni di noci a settimana, 2-3 porzioni di pesce a settimana e 14 porzioni di latticini (principalmente grassi interi ma senza burro o panna montata) a settimana. Un punteggio di 1 (sano) è stato assegnato per l’assunzione al di sopra della media e un punteggio di 0 (malsano) per l’assunzione pari o sotto la media, per un totale da 0 a 6» spiega il primo autore Andrew Mente, epidemiologo del Population Health Research Institute alla McMaster University di Hamilton in Canada, il cui scopo è stato di sviluppare un punteggio di dieta sana applicabile a livello globale utilizzando i dati dello studio PURE, cui hanno preso parte 147.642 persone della popolazione generale in 21 paesi, e replicarlo in cinque studi indipendenti su un totale di 245.000 persone provenienti da 80 paesi. Il punteggio dietetico è stato sviluppato sulla base di sei alimenti: frutta, verdura, noci, legumi, pesce e latticini, ognuno associato a una mortalità e a un rischio significativamente diminuito di infarto del miocardio, ictus ed eventi cardiovascolari totali fatali e non fatali, oltre allo scompenso di cuore.

«Durante un follow-up medio di 9,3 anni si sono verificati 15.707 decessi e 40.764 eventi cardiovascolari» scrivono gli autori, che dopo avere aggiustato i risultati per potenziali fattori confondenti hanno ottenuto un punteggio dietetico medio di 2,95. «Rispetto alla dieta malsana (punteggio minore o uguale a 1), quella più sana (punteggio maggiore o uguale a 5) è stata associata a un rischio di decesso, infarto miocardico, ictus ed eventi cardiovascolari ridotto rispettivamente del 30%, 14%, 19% e 18%» conclude Mente.

E in un editoriale di commento Dariush Mozaffarian della Friedman School of Nutrition Science and Policy, Tufts University di Boston (Stati Uniti) scrive: «Questo studio ci ricorda il continuo e devastante aumento di malattie croniche legate all’alimentazione a livello globale e il potere protettivo di alcuni alimenti. È tempo che le linee guida nutrizionali, l’etichettatura e le politiche alimentari tengano conto dell’evidenza scientifica. Milioni di vite dipendono da questo».

European Heart Journal 2023. Doi: 10.1093/eurheartj/ehad269
http://doi.org/10.1093/eurheartj/ehad269

European Heart Journal 2023. Doi: 10.1093/eurheartj/ehad325

http://doi.org/10.1093/eurheartj/ehad325

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