DEPRESSIONE E IPPOTERAPIA: LA “SELLERONA” ELA WEBER CE L’HA FATTA

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All’anagrafe è registrata con il suo vero nome ovvero Manuela Hannelore Weber. Il cognome è rimasto immutato, il nome è stato storpiato in “Ela” ed ecco a voi la mitica “Sellerona” che alla fine degli anni 90 ha fatto impazzire giovani e meno giovani. Fisico possente (forse anche ritoccato), bellezza indiscutibile la showgirl ed ex modella tedesca combatte da molti anni con una malattia che l’ha minata nel fisico e nella psiche: la depressione. E’ stata lei stessa a raccontare in tv l’evolversi della malattia e come ha avuto la forza di affrontarla. Ha deciso di uscire di scena, di ritirarsi nell’abbraccio della famiglia e a curarsi con l’ippoterapia.

I cavalli sono creature altamente intuitive ed empatiche, il che li rende candidati ideali per il trattamento di condizioni di salute mentale come ansia, depressione e PTSD. 

Attualmente, negli Stati Uniti l’ippoterapia viene persino applicata a un approccio terapeutico specializzato per la guarigione delle vittime di abusi emotivi.

La terapia si basa sulla premessa che molte donne che hanno subito abusi spesso soffrono di profonde ferite emotive che devono essere sanate prima che possano iniziare a guarire dalle loro ferite fisiche.

La ippoterapia, o pet therapy cavalli (terapia equina assistita) aiuta queste donne a comprendere e affrontare le radici del loro dolore emotivo, spesso lavorando insieme a un terapeuta che assiste durante le sedute con i cavalli.

Ela Weber, oggi 57enne, ha superato la fase più critica di questo stato depressivo. Da 5 anni anni non appare più in televisione, il trascorrere del tempo ha trasformato il suo fisico ma la cosa più importante è che ora stia bene.

Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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