Acmella oleracea: Il “Botulino naturale”

A. oleracea nota anche come jambú, mafane, e pianta del mal di denti, è una piccola pianta annuale a fiori gialli originaria del Sud America appartenente alla famiglia delle Asteraceae (Composite).

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Ha una lunga storia di uso tradizionale in cucina e in medicina in diverse civiltà. In medicina veniva usata per il mal di denti, i reumatismi e le malattie della gola e delle gengive. Oggi viene utilizzata in tutto il mondo per scopi alimentari, cosmetici, farmaceutici. Tra le principali attività biologiche, quella anestetica, antinfiammatoria e batteriostatica è il motivo principale per cui l’A. oleracea è stata utilizzata fin dall’antichità per alleviare il mal di denti e stomatiti: viene applicata direttamente sul sito del dolore, ma anche formulata in una tintura o sotto forma di gel orale. Questa pianta contiene un’ampia gamma di metaboliti secondari, di cui le N-alchilammidi sono le principali responsabili delle sue proprietà biologiche. Il composto con Il più ampio spettro di effetti biologici è lo spilantolo, classificato come N-alchilammide. Altre sostanze bioattive come lʼacido 3-acetilaleuritolico, lʼacido trans-ferulico, lo stigmasterolo , lʼacido vanillico, il sitosterone e lʼacido transisoferulico sono anchʼessi presenti negli estratti di A. oleracea.

Tra gli effetti provocati dallo spilantolo (chiamato anche affinina), quello antinocicettivo è sicuramente predominante. Questo effetto è legato all’attivazione dei sistemi serotoninergico, oppioidergico e GABAergico e coinvolge la via dei canali NO/cGMP/potassio. Anche l’azione antinfiammatoria è degna di nota e, in questo caso, lo spilantolo provoca effetti di soppressione del NO ma protegge anche dalla morte cellulare NO-dipendente, interagisce con i recettori transient receptor, potential vanilloid type 1 (TRPV1) e TRPA1; stimola la sintesi di prostaglandine. È stato segnalato come lo spilantolo sia il rilassante muscolare topico ad azione più rapida, in grado di inibire rapidamente e progressivamente le contrazioni ripetute dei muscoli sottocutanei, in particolare di quelli facciali (azione simile al botox), ottenendo così un presunto effetto istantaneo sulle linee di espressione del viso e sulle rughe. Tenendo conto delle crescenti richieste dei consumatori, delle tendenze verso prodotti naturali, sostenibili ed eco-compatibili e delle crescenti esigenze dei consumatori per quanto riguarda l’aspetto sano e giovanile della pelle.

Il costante interesse per i cosmetici e i prodotti farmaceutici naturali ha motivato il recente interesse commerciale dell’estratto di A. oleracea e della sua principale molecola attiva la N-alchilammide spilantolo da parte dell’industria cosmetica per il suo effetto antirughe.

Lo spilantholo, come componente bioattivo principale, ha la capacità di inibire rapidamente le contrazioni ripetitive dei muscoli di espressione facciali e quindi di ridurre/migliorare le linee di espressione e le rughe del viso e, per i suoi effetti paralizzanti sui muscoli, viene chiamato botox a base di erbe. In uno studio sono stati sviluppati, caratterizzati e ottimizzati con successo, tramite l’ausilio di modelli di formulazioni farmaceutiche (DoE), sieri con vari contenuti di emollienti ed emulsionanti contenenti l’estratto di A. oleracea come modello attivo anti- invecchiamento. L’estratto idroglicolico della parte aerea della pianta di Acmella oleracea è stato testato su volontari umani per valutarne l’attività antirughe, dimostrando un effetto positivo sui livelli di idratazione della pelle, migliorando le linee di espressione del viso e le rughe sul contorno degli occhi e delle labbra. Sebbene il meccanismo della sua azione sulle fibre muscolari contrattili non sia stato completamente descritto, studi in vitro e in vivo dimostrano che lo spilantolo ha eccellenti proprietà di migrazione attraverso tutti gli strati della pelle, il che gli conferisce la capacità di raggiungere i muscoli per via transdermica. A questo proposito, la sua lipofilia gioca sicuramente un ruolo cruciale per le proprietà dimostrate da questa N-alchilammide.

Recentemente l’attività curativa di A. oleracea e la sua influenza sul contenuto e sull’organizzazione del collagene sono state testate nei ratti. È stato dimostrato che la A. oleracea favorisce l’organizzazione molecolare e il contenuto di collagene e diminuisce il tempo del processo di guarigione . Nel complesso, oltre alle soddisfacenti proprietà reologiche e di stabilità dimostrate, le buone prestazioni generali della pelle e gli effetti antirughe accertati il presente studio ha dimostrato che il siero naturale caricato con l’estratto di A. oleracea, stabilizzato con un nuovo emulsionante glicolipidico, è un prodotto topico antirughe promettente e propositivo. Di conseguenza, potrebbe far luce sul suo ulteriore sfruttamento come prodotto topico antirughe utile, sicuro ed efficace per il trattamento delle linee di espressione e delle rughe del viso. La pianta è peraltro oggetto di intensa attività di ricerca anche del nostro gruppo per quanto concerne sia la presenza di molecole bioattive (alchilamidi e derivati fenolici) nella varie parti della pianta sia le tecniche di implementazione produttiva.

Fonti
Planta Med. 2022 Aug 31.
Int J Cosmet Sci. 2021 Oct;43(5):530-546.
Plants (Basel). 2022. PMID:36297745
J Pharm Biomed Anal. 2022 Oct 25;220:114991.
Plants (Basel). 2021 Jan 21;10(2):198

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