L’arresto cardiaco durante l’attività sportiva è molto più raro nelle donne che negli uomini

«Le donne rappresentano una percentuale crescente di partecipanti allo sport. Tuttavia, sono disponibili pochi dati originali sull'arresto cardiaco improvviso durante l'attività sportiva per quanto riguarda il genere femminile»

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Nonostante caratteristiche e circostanze simili, l’arresto cardiaco improvviso correlato allo sport (Sr-SCA) è più raro nelle donne rispetto agli uomini, almeno secondo i dati di tre registri europei di popolazione descritti in uno studio pubblicato sul Journal of American College of Cardiology, prima autrice Orianne Weizmann, della Université Paris Cité, Inserm (Francia).

«Le donne rappresentano una percentuale crescente di partecipanti allo sport. Tuttavia, sono disponibili pochi dati originali sull’arresto cardiaco improvviso durante l’attività sportiva per quanto riguarda il genere femminile» scrivono gli autori, che hanno cercato di valutare l’incidenza, le caratteristiche e la prognosi delle donne che presentano Sr-SCA analizzando i dati di 3 registri europei che raccolgono in modo prospettico ogni caso di SCA: SDEC (Paris-Sudden Death Expertise Center), ARREST (AmsteRdam REsuscitation Studies) e SRCR (Swedish Register per la rianimazione cardiopolmonare). «Delle 34.826 SCA registrate tra il 2006 e il 2017 sono state identificate 760 Sr-SCA (2,2%), di cui 54 nelle donne, con un’incidenza media annuale nei 3 registri variabile da 0,10 a 0,38 per milione» spiega la ricercatrice, precisando che il tasso medio annuo complessivo di incidenza di Sr-SCA nelle donne è di 0,19 per milione, oltre 10 volte inferiore rispetto al 2,63 per milione osservato negli uomini. Estrapolando questi dati alla popolazione europea totale e tenendo conto dell’età e del genere, si ottengono 98 casi all’anno nelle donne e 1.350 casi all’anno negli uomini, con caratteristiche e circostanze di accadimento simili tra maschi e femmine, tanto che la risposta degli astanti, il tempo alla defibrillazione e il tasso di sopravvivenza al ricovero in ospedale e dopo 30 giorni non differiscono nei due generi.

«Questi risultati sollevano domande sulle cause non ancora chiare di questo rischio così basso, nonché sul modo in cui dovremmo rivedere i nostri metodi di screening pre-sportivo» commenta Weizmann. E conclude: «Servono ulteriori dati, specie sugli sport a più alto rischio di Sr-SCA, per proporre strategie di screening su misura nelle donne».

J Am Coll Cardiol . 2023. Doi: 10.1016/j.jacc.2023.01.015
http://doi.org/10.1016/j.jacc.2023.01.015

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