Virus respiratorio sinciziale, il punto sui meccanismi molecolari dell’infezione

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Un articolo sul Pediatric Respiratory Journal, rivista edita da Edra, fa il punto sui meccanismi molecolari dell’infezione da virus respiratorio sinciziale (RSV) solo migliorandone la comprensione e descrivendo nuove strategie preventive e terapeutiche.

«L’RSV è il patogeno respiratorio più comune nei neonati e nei bambini piccoli, nonché la causa più comune di ospedalizzazione nei primi anni di vita. Ciononostante, non è attualmente disponibile alcuna terapia sicura ed efficace» scrive l’autore Giovanni Piedimonte, professore di biochimica e biologia molecolare alla Tulane University School of Medicine di New Orleans, spiegando che molteplici studi hanno dimostrato come l’infezione precoce da RSV sia un significativo fattore di rischio per lo sviluppo di asma nell’infanzia e adolescenza. Infatti, in seguito all’infezione da RSV, il rilascio di molecole pro-infiammatorie locali, la disfunzione delle vie neurali e l’integrità epiteliale compromessa possono portare a iperreattività e infiammazione persistenti che si manifestano clinicamente con episodi ricorrenti di ostruzione delle vie aeree. Ma non solo: oltre ai consueti meccanismi patogenetici, dati recenti suggeriscono modifiche nella struttura molecolare delle cellule epiteliali e muscolari delle vie aeree capaci di giocare un ruolo nella patogenesi dell’ostruzione bronchiale aeree.

«Questo articolo riassume gli studi più recenti su alcuni dei nuovi meccanismi molecolari coinvolti nella fisiopatologia dell’infezione da RSV e la conseguente predisposizione alla disfunzione cronica delle vie aeree e allo sviluppo dell’asma, con alcune considerazioni conclusive sulle strategie di trattamento attuali e future» riprende Piedimonte, citando tra le prospettive future gli anticorpi monoclonali a lunga durata d’azione, attualmente in fase di revisione da parte della Food and Drug Administration (FDA), che sembrano fornire una protezione costante contro l’RSV per almeno cinque mesi, coprendo l’intera stagionalità e offrendo maggiore flessibilità nei tempi di somministrazione.

«È ragionevole prevedere che questa nuova generazione di monoclonali sarà disponibile per tutti i neonati indipendentemente dall’età gestazionale, dalle comorbilità e dalla maturità del sistema immunitario» aggiunge il ricercatore. In tal caso, dovremmo assistere a un drastico calo della frequenza, della morbilità e della mortalità correlate all’infezione. «Inoltre, a causa del legame epidemiologico tra bronchiolite da RSV nella prima infanzia, rimodellamento delle vie aeree e patogenesi dell’asma nella tarda infanzia, dovremmo assistere anche a una significativa riduzione della prevalenza dell’asma infantile, la patologia pediatrica cronica attualmente più comune al mondo» conclude Piedimonte.

Pediatric Respiratory Journal 2023. Doi: 10.56164/PediatrRespirJ.2022.04
http://doi.org/10.56164/PediatrRespirJ.2022.04

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