L’uva protegge la pelle dai danni ultravioletti

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Uno studio pilota appena pubblicato su Antioxidants e svolto su 29 volontari rileva che il consumo di uva protegge dai danni cutanei dovuti ai raggi ultravioletti (UV).

«La maggior parte dei casi di cancro della pelle, circa il 90% dei tumori della pelle non melanoma e l’86% dei melanomi, sono associati all’esposizione alle radiazioni UV del sole. Inoltre, si stima che il 90% dell’invecchiamento cutaneo sia causato dal sole» si legge nell’articolo firmato dai ricercatori delle università del Massachusetts e di New York, che lavorando in collaborazione hanno monitorato i partecipanti al loro studio mentre consumavano polvere d’uva intera, equivalente a 2,25 tazze ripiene di acini d’uva, ogni giorno per due settimane. «Misurando la risposta della pelle alle radiazioni UV prima e dopo il consumo di uva abbiamo scoperto al termine del follow-up che un terzo dei soggetti mostrava una maggiore resistenza alle scottature» scrivono gli autori, ipotizzando che il fenomeno è probabilmente legato ai polifenoli, composti presenti nell’uva che funzionano come antiossidanti. Ma non solo: l’analisi del microbioma intestinale, del sangue periferico e dei campioni di urina mostra che i medesimi soggetti più resistenti ai raggi UV hanno un microbioma e caratteristiche metaboliche che suggeriscono un legame tra geni, salute intestinale e salute cutanea.

«Per dirla in altri termini, i loro profili genetici includono tratti digestivi e metabolici che consentono di aumentare la resistenza alle scottature dopo il consumo di uva» spiega il coordinatore dello studio John Pezzuto, professore e decano del Western New England University College of Pharmacy and Health Sciences a Springfield, in Massachusetts, aggiungendo che tre dei soggetti resistenti agli UV hanno mostrato una risposta duratura, tanto che la protezione è rimasta per 4 settimane dopo avere interrotto il consumo di uva. «La frase “fa che il tuo cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo” risale al tempo di Ippocrate e adesso, dopo 2500 anni, questo studio condotto con uve dietetiche dimostra che stiamo ancora imparando la realtà di questa affermazione» conclude Pezzuto.

Antioxidant 2022. Doi: 10.3390/antiox11122372
http://doi.org/10.3390/antiox11122372

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