Depressione, lavori stressanti e con orario prolungato aumentano il rischio

«La nostra analisi suggerisce fortemente che la riduzione del numero medio di ore di lavoro farebbe la differenza nel grado in cui i sintomi depressivi dei giovani medici aumentano nel tempo, e ridurrebbe il numero di persone che sviluppano una depressione diagnosticabile»

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Se il lavoro è stressante, più ore dura alla settimana, più aumenta il rischio di depressione, secondo uno studio condotto su giovani medici e pubblicato sul New England Journal of Medicine.
«La nostra analisi suggerisce fortemente che la riduzione del numero medio di ore di lavoro farebbe la differenza nel grado in cui i sintomi depressivi dei giovani medici aumentano nel tempo, e ridurrebbe il numero di persone che sviluppano una depressione diagnosticabile» afferma Amy Bohnert, della University of Michigan, negli Stati Uniti, autrice senior dello studio.

I ricercatori hanno valutato per 11 anni i dati di oltre 17.000 medici al loro primo anno di tirocinio e hanno utilizzato metodi statistici avanzati per emulare uno studio clinico randomizzato, tenendo conto di molti fattori potenzialmente confondenti nella vita personale e professionale dei medici.
L’età media dei sanitari coinvolti nello studio era di 27 anni, e poco più della metà erano donne. Uno su cinque si stava formando in discipline chirurgiche, e il 18% proveniva da gruppi razziali o etnici tradizionalmente sottorappresentati nella professione medica.
Meno di uno su 20 soddisfaceva i criteri per la depressione da moderata a grave all’inizio dell’anno di tirocinio. In tutto, il 46% di loro aveva subito un evento della vita stressante come una morte, una nascita o un matrimonio in famiglia durante l’anno di tirocinio, e il 37% aveva dichiarato di essere stato coinvolto in almeno un errore medico durante tale periodo.
Ebbene, gli autori hanno osservato che lavorare 90 o più ore a settimana è stato associato a cambiamenti nei punteggi dei sintomi depressivi tre volte maggiori rispetto al cambiamento osservato in chi lavorava da 40 a 45 ore a settimana. Inoltre, una percentuale più alta di coloro che avevano lavorato un numero elevato di ore ha ottenuto punteggi sufficientemente alti da far considerare una diagnosi di depressione da moderata a grave rispetto a coloro che avevano lavorato meno ore.
Lavorare per un gran numero di ore è risultato essere uno dei principali fattori di depressione nei giovani medici. Sebbene i tirocinanti nello studio abbiano riportato un’ampia gamma di orari di lavoro, i livelli più comuni erano compresi tra 65 e 80 ore settimanali.
L’Accreditation Council for Graduate Medical Education (AGCME), che definisce gli standard nazionali per i programmi di tirocinio, stabilisce attualmente un limite di 80 ore per le settimane lavorative dei giovani medici che iniziano la loro pratica, ma la media può essere calcolata su quattro settimane e ci sono possibili eccezioni. L’ACGME limita anche la durata di un singolo turno e il numero di giorni consecutivi in cui i tirocinanti possono lavorare.
I ricercatori, tuttavia, sostengono che i loro risultati indicano una chiara necessità di ridurre ulteriormente il numero di ore di lavoro medio dei tirocinanti ogni settimana e suggeriscono che vengano portati avanti studi paralleli a questo lavoro condotto sui medici in altri lavori ad alto stress e con orari di lavoro prolungati.

NEJM 2022. Doi: 10.1056/NEJMc2210365
http://doi.org/10.1056/NEJMc2210365

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