Osteoporosi: tecnologia “made in Italy” protagonista anche a Chicago

Il sistema diagnostico REMS, ideato e brevettato dalla società pugliese Echolight, ha suscitato grande interesse nel corso dell’RSNA, il forum mondiale di radiologia che si svolge in America

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Trasferta di fine anno a Chicago (USA) per il team di Echolight che ha visto la tecnologia proprietaria REMS (Radiofrequency Ecographic Multi Spectrometry) imporsi come best practice nella diagnosi dell’Osteoporosi, grazie all’inserimento nelle Linee Guida ministeriali sulle Fratture da Fragilità validate dall’Istituto Superiore di Sanità.

L’innovazione ha anche vinto il primo premio dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AICC), con giuria presieduta da Nino Cartabellotta della Fondazione GIMBE, nella categoria Applicazioni innovative di bioingegneria per la prevenzione e diagnosi.

Ancora: in uno studio indipendente di efficacia, sicurezza e sostenibilità economica condotto da SDA Bocconi (denominato HTA, Health Technology Assessment), ha vinto il confronto con il classico densitometro MOC/DEXA, in virtù delle sue specifiche caratteristiche: al posto delle radiazioni ionizzanti emette degli innocui ultrasuoni, potendo così essere impiegato su donne in gravidanza, bambini e pazienti oncologici; si tratta poi di uno strumento leggero e facilmente trasportabile che non richiede la presenza di un tecnico radiologo ed è di utilizzo estremamente intuitivo.

Tutte caratteristiche che hanno spinto la SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) a considerarlo come l’apparecchio diagnostico più adatto agli Ortopedici, con l’organizzazione di alcuni workshop in giro per le Facoltà di Medicina del nord, centro e sud Italia.

L’ultimo riconoscimento è arrivato dalla Radiological Society of North America (RSNA) che nel suo meeting 2022 che si è svolto a Chicago i primi di dicembre, ha sancito il successo internazionale di questo medical device italiano che consente di misurare la densità minerale ossea attraverso una scansione ecografica, consentendo di indagare i siti anatomici assiali a maggior rischio di frattura come la colonna vertebrale e il femore.

A Chicago abbiamo riscontrato grande interesse sia da parte della comunità medica americana, che sul fronte delle reti commerciali Usa”, dice il CEO e founder della società Echolight SpA, l’ingegnere Sergio Casciaro, di ritorno dall’RSNA. “Dagli incontri tenuti in occasione del forum è emerso che il mercato americano sembra essere maturo per adottare la nuova tecnologia REMS e questo rappresenta un ulteriore stimolo a proseguire lungo il percorso che in Italia ha ottenuto importanti riconoscimenti”.

È stato un anno importante, essendo il primo di uscita dal tunnel della crisi pandemica”, sottolinea Casciaro. “Il 2022 è stato è il primo in cui REMS è presente nelle Linee Guida ministeriali sulle Fratture da Fragilità come best practice nazionale per la diagnosi e la prevenzione. E per illustrare la tecnologia e permettere alla comunità medica di acquisire familiarità, anche ai fini della continuità delle cure e del monitoraggio continuo seguendo il paziente nel suo domicilio, siamo stati impegnati in diversi corsi di formazione su tutto il territorio nazionale” va avanti il CEO.

Sui pazienti dializzati, in modo particolare, c’è stato un ottimo riscontro degli specialisti in nefrologia: si tratta di una categoria che rischia di finire in osteoporosi”, spiega.

Ora è necessario cambiare approccio per gestire a 360 gradi il paziente fragile, in modo tale da riuscire a ridurre non solo il rischio della prima frattura, ma di quelle successive e questo lo si può fare puntando sull’estensione della prevenzione”, dice l’ingegnere Casciaro.

Quanto all’attività di ricerca, il gruppo Echolight (che è nato come spin-off del CNR di Lecce) sta lavorando da già da qualche anno per sviluppare un progetto sulla parte muscolare: “Ci stiamo focalizzando sui pazienti che hanno una instabilità muscolare perché le fratture possono avvenire, non solo perché si hanno le ossa fragili, ma perché fragile può essere anche il muscolo”, spiega. “La sarcopenia accompagna l’osteoporosi e si parla di sarco-osteoporosi, patologia che trasforma in grasso le fibre muscolari, indebolendole e rendendole vulnerabili. C’è bisogno, quindi, di caratterizzare lo stato muscolare del paziente partendo dall’indagine su alcuni siti, in modo da avere indicatori quantitativi e per questo oggettivi”, aggiunge l’ingegnere Casciaro.

Stiamo anche sviluppando un’altra applicazione per ottenere la caratterizzazione della cartilagine per osteo-artriti, osteo-artrosi, legate all’invecchiamento progressivo della popolazione”, conclude.

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