Disturbi dell’alimentazione: un aiuto dalla stimolazione cerebrale

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Un piccolo dispositivo che rileva l’attività cerebrale correlata al desiderio di cibo nel nucleus accumbens del cervello, e risponde stimolando elettricamente quella regione, ha mostrato risultati promettenti in uno studio clinico pilota che ha coinvolto due pazienti con disturbo da alimentazione incontrollata (BED).

Lo studio, pubblicato su Nature Medicine, ha seguito i due pazienti per sei mesi, durante i quali il dispositivo, normalmente usato per curare l’epilessia resistente ai farmaci, posizionato chirurgicamente sotto il cuoio capelluto, ha monitorato l’attività del nucleus accumbens, coinvolto nell’elaborazione del piacere e della ricompensa e implicato nella dipendenza. «Questo è stato uno dei primi studi di fattibilità in cui stavamo principalmente valutando la sicurezza, ma certamente i solidi benefici clinici che questi pazienti ci hanno riferito sono davvero impressionanti ed entusiasmanti» afferma Casey Halpern, della Penn Medicine, che ha guidato il gruppo di lavoro.

Il BED è considerato il disturbo alimentare più comune negli Stati Uniti, ed è caratterizzato da frequenti episodi di abbuffate senza bulimia, con una frequente associazione all’ obesità. Gli episodi di BED sono preceduti da voglie di cibi specifici. In passato i ricercatori avevano trovato prove di un’attività elettrica a bassa frequenza nel nucleus accumbens appena prima di queste voglie, e avevano portato avanti delle ricerche su topi osservando che la stimolazione del nucleus accumbens riduceva le abbuffate. Nell’attuale studio il dispositivo è stato impiantato in due pazienti BED gravemente obesi e, per sei mesi, sono stati registrati i segnali captati dai dispositivi.

Gli autori hanno dapprima osservato che, come nelle ricerche precedenti, un segnale a bassa frequenza nel nucleus accumbens appariva nei secondi precedenti all’abbuffata. Nella fase successiva dello studio, i dispositivi di stimolazione cerebrale hanno fornito automaticamente una stimolazione elettrica ad alta frequenza al nucleus accumbens ogni volta che si sono verificati i segnali associati al desiderio di cibo.

Ebbene, i pazienti hanno riferito brusche riduzioni della perdita di controllo e nella frequenza dei loro episodi di abbuffate, perdendo anche molto peso. Uno dei soggetti è migliorato così tanto da non soddisfare più i criteri per il disturbo da alimentazione incontrollata. Non si sono verificati effetti collaterali negativi significativi.

fonte: Doctor33

Riferimenti bibliografici:

  • Nature Medicine

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