LEI E LUI: COMPRENDERSI PER AMARSI

Intervista alla Dott.ssa Viviana Morelli – Psicoterapeuta ed Ipnoterapeuta -

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Due mondi che si attraggono e si respingono, che si amano e si odiano, ma soprattutto non si comprendono: “Lui” e “Lei”!

Con la Dott.ssa Viviana Morelli – Psicoterapeuta ed Ipnoterapeuta – indaghiamo con l’intento di fare chiarezza sulle differenze tra il cervello femminile e quello maschile, ponendoli a confronto e non solo in senso psicologico, ma anche organico ed antropologico.

Daniela Cavallini:

E’ davvero un grande piacere affrontare un argomento che può aiutare le coppie – siano esse consolidate/recenti o in addivenire – a comprendersi grazie ad un confronto che definirei “oggettivizzato” da studi che dimostrano le dinamiche di funzionamento dei due cervelli o, più romanticamente, dei due mondi.

Dott.ssa Viviana Morelli:

Questo è un argomento che ha l’intento di creare un ponte di collegamento tra questi due mondi diversi che spesso non si incontrano perché parlano due linguaggi diversi, e soprattutto analizzano la vita in modo diverso. Osservando questo fenomeno da un punto di vista organico-antropologico forse riusciamo a depotenziare il conflitto tra i sessi.

Daniela Cavallini:

Com’è possibile entrare in sintonia con l’altro sesso? Spesso noi donne ci arrabbiamo nel constatare che gli uomini sono incapaci di seguire più cose contemporaneamente. Semplice lassismo o reale limite maschile?

Dott.ssa Viviana Morelli:

Un limite reale per molti, anche se ci sono uomini che non presentano questa caratteristica. Un punto essenziale è che se io donna comprendo che un atteggiamento o un vissuto maschile non è “contro me”, ma una “caratteristica” e neanche un limite che segna il profilo generico del comportamento maschile, possiamo creare una sintonia, perché non entriamo in una opposizione da rifiuto. Quindi se anche la Caratteristica degli uomini (non tutti) di eseguire una cosa per volta rispetto alle donne che contemporaneamente controllano e gestiscono più situazioni, la viviamo come una modalità funzionale della sfera cognitiva maschile, perché dovremmo essere intolleranti verso loro?

Sono Diversi e non sono “contro di noi”.

Se un uomo è concentrato su una prestazione ..un compito mentale o manuale…la sua modalità è riuscire perfettamente nell’opera. Questo non è un difetto, spesso aiuta nella sopravvivenza. Molti uomini certamente svolgono delle attività molto meglio delle donne che si pongono in modo più approssimativo.

Gli antropologi ci spiegano che il cervello maschile che si è evoluto fino a noi ha nelle sue origini l’Uomo di Neanderthal, gli uomini primitivi sopravvissuti che hanno trasmesso i loro geni fino a noi, erano cacciatori, all’epoca la sopravvivenza dipendeva dalla concentrazione e bravura…e dal sangue freddo. Il cacciatore poteva concentrarsi unicamente sulla sua preda. Il successo garantiva la sopravvivenza del nucleo familiare.

La donna delle caverne è sopravvissuta perché imparò a controllare molte cose contemporaneamente, cucinare e tenere i bambini contemporaneamente, essere vigile verso rumori percependo minacce fuori della caverna, utilizzando tutti i suoi sensi. Noi siamo ancora questo!

Daniela Cavallini:

Alcuni studiosi degli anni ’90 hanno dimostrato che la chimica, la fisiologia degli ormoni e l’imprinting relazionale e culturale, hanno portato ad un’evoluzione diversa dei due cervelli. Si identifica nella distinzione dei ruoli dell’uomo e della donna delle caverne la complementarietà dei due cervelli, che si allearono per la sopravvivenza. Questo significa che quello che sommariamente definisco “progresso”, ha represso/reprime le reali caratteristiche dei due sessi?

Dott.ssa Viviana Morelli:

Le prime ricerche sul cervello o meglio sui due cervelli partono da Galton e risalgono al 1882, si crearono delle mappature della sostanza grigia, grazie a pazienti con danni cerebrali, quindi a pazienti donne e uomini con stessi danni, valutando la funzione.

Più avanti grazie alla risonanza magnetica la ricerca è progredita.

Durante i processi di elaborazione mentale i due cervelli attivano zone diverse, o comunque con sfumature di intensità e grandezza. Ma la scienza ha dimostrato che il cervello è plastico, una persona che si sottopone ad un intervento di psicoterapia o alla pratica meditativa, modifica la mappa cerebrale nel concreto, quindi i cambiamenti sociali e la modificazione del ruolo o della richiesta ambientale produce dei cambiamenti nell’uomo odierno. La trasmissione genetica è lenta ma modifiche e cambiamenti già si presentano. Molte donne si identificano in tante caratteristiche maschili e viceversa.

Se gli psicologi hanno da sempre evidenziato che le bambine si aggregano e parlano molto, relazionano meglio, conoscono più vocaboli dei maschietti, mentre i bambini sono più centrati sul gioco come costruire, competere, sono più dinamici; già si notato alcune differenze… bambini e bambine sono più omologati. Nuove ricerche hanno stabilito che le donne stanno parlando di meno, mantenendo un buon numero di parole nel loro vocabolario, utilizzando al meglio i loro neuroni si esprimono usando meno parole rispetto agli uomini. Quindi secondo l’università di Manchester i neuroni femminili sono più organizzati. Si stanno evolvendo….

Daniela Cavallini:

Da cosa deriva il cosiddetto “fenomeno streghe“ ovvero il famoso sesto senso femminile?

Dott.ssa Viviana Morelli:

La donna come dicevamo dalla preistoria ha sviluppato quel “sesto senso” particolare che la rende percettiva allo stato d’animo delle persone, lei interpreta i segnali non verbali che uomini non vedono o percepiscono.

Il neuropsicologo Roben Gun ha dimostrato che il cervello maschile in stato di quiescenza ha un attività cerebrale ridotta del 70% mentre una donna rimane attiva al 90%.

Le donne captano più segnali e quindi conoscono molti più dettagli del comportamento altrui.

La percezione delle donne è diversa perché la fisiologia visiva cambia da uomo a donna, la donna ha una maggiore varietà di coni sulla retina visiva e una vista più periferica ed ampia di quella degli uomini. Statisticamente le donne hanno meno incidenti agli incroci perché la vista maggiormente periferica le aiuta, forse anche perché sono più prudenti-timorose; se un uomo perde un oggetto nell’armadio o nel frigo la donna entra in soccorso e lo trova… però in quanto a parcheggi la difficoltà femminile è evidente.

Il sesto senso femminile quindi non è altro che una maggiore capacità di leggere il linguaggio del corpo, percepire sensazioni ed emozioni attraverso segnali, è più abile a decifrare segnali meta comunicati e ad integrarli con il verbale, passando più velocemente da un emisfero all’altro.

Ricordiamo che la comunicazione è composta da 60-70 per cento di segnali non verbali, 20-30 suoni, 10 per cento di parole.

All’uomo risulta più difficile mentire alla donna, viene maggiormente scoperto, proprio per queste caratteristiche.

Daniela Cavallini:

Come possiamo interpretare le succitate differenze, traducendole nei comportamenti quotidiani?

Dott.ssa Viviana Morelli:

Vi renderete conto che se in alcuni contesti un uomo può sembrare più intelligente della donna, è vero anche il contrario.

Nella coppia oggi, se riconosciamo che la donna è più capace di leggere tra le righe, quindi può anche comunicare tra le righe, questo tipo di comunicazione non sintonica è spesso origine di malessere.

Se di fronte ad una malumore la donna si difende negando, ma lasciando una scia di messaggi corporei e meta comunicativi contrastanti, l’uomo prende per buono il verbale ed esclude il resto. Questo renderà la donna furiosa, poichè lui non si accorge di nulla!

Quindi L’uomo non ci rifiuta, ma non è in grado di capire, ha bisogno di richieste chiare e dirette!

La differenza nei due sessi è che la donna si è evoluta portatrice di innumerevoli recettori in più, che la rendono sensibile al tatto e bisognosa al tatto. La pelle maschile è più dura, più resistente al dolore.

Nella sfera sessuale le due sensibilità sono evidenti , ormai è conosciuta l’importanza dei preliminari, un riscaldamento sessuale necessario alla donna e quindi alla vita di coppia, ma tanto volentieri saltato dall’uomo.

La donna si calma se coccolata teneramente, se l’uomo sta male tende ad isolarsi. Se la donna è arrabbiata e non vuole essere toccata, “palpeggiarla” è rischioso, ma l’uomo che ha bisogno di affetto e contatto spesso riduce il tutto all’approccio sessuale. L’istinto lo porta a ciò, per lui è calma, appagamento, intimità. In una cosa sola tante insieme, mentre la donna ha bisogno di sfumare e diversificare.

Ricordare che queste sono differenze strutturali aiuta! Stiamo dando il giusto significato alle cose.

Daniela Cavallini:

Un aspetto trattato lungamente da John Gray nel mitico libro “Gli uomini da Marte, le donne da Venere”, riguarda proprio il fraintendimento comunicazionale – verbale e non – ponendo enfasi sulla differenza di atteggiamento soprattutto a fronte di un problema: una “lei” sempre sollecita, promotrice del dialogo e prodiga di affettuosità, in confronto ad un “lui” bisognoso di raccoglimento e solitudine. Questa differenza degenera nella frustrazioneCome si può ovviare all’innesco di un circolo vizioso che spesso è causa di allontanamento?

Dott.ssa Viviana Morelli:

J. Gray ci illumina su come le Donne pensano ad alta voce, affrontano vari argomenti in ordine sparso elencando alternative, non sono consapevoli di “rompere”, l’uomo perde la concentrazione e non segue più il filo… le donne puntano alla relazione, al senso del legame, non ai fatti come gli uomini.

Le donne scaricano la tensione e le emozioni parlando, condividendo, l’uomo quando è preoccupato da un problema si “chiude nella caverna” dice Gray oppure sale “sulla roccia”….

Un comico disse:”una volta non ho parlato a mia moglie per 6 mesi… non volevo interromperla!”

La donna non cerca chi le risolve i problemi, ma vuole essere ascoltata. Mentre l’uomo tende a risolvere i problemi.

Una Strategia per la donna : chiedere chiaramente ascolto e affrontare un argomento per volta!

Una strategia per l’Uomo: chiedere tranquillamente cosa posso fare per te? Tenendole la mano e non cercare soluzioni. E quando ha bisogno di isolarsi, specificare : non sono adirato con te…ho bisogno di star solo.

Daniela Cavallini:

Spesso, noi donne, percepiamo elementi rivelatori di trascuratezza da parte dei nostri compagni e ne soffriamo. Ricerchiamo nel dialogo una spiegazione, ma otteniamo scuse – spesso di una banalità offensiva per la nostra intelligenza – e la sensazione di aver parlato inutilmente spesso affioranostri errori nel comunicare, uomini in malafede o, semplicemente incapaci di esprimere amorevolezza?

Dott.ssa Viviana Morelli:

Questo è il vissuto più comune, quello di parlare inutilmente e di non aver avuto ascolto. Diciamo che la donna comprendendo delle difficoltà di decodificazione maschile può imparare a modificare la frequenza. Capire che per molti uomini esiste un “effetto elastico” come lo chiamano gli autori, molto naturale e non oppositivo e specifico per “quella donna”, già pone le persone su piani diversi. L’uomo si allontana per un bisogno naturale di distacco. Ma ritorna appunto come in un elastico, se lo lasciamo andare torna prima. Alberoni ci fa notare la “continuità” femminile e la “discontinuità” maschile. Nel vissuto e nei bisogni.

De Martino ci illumina …in un libro intitolato “Perché gli uomini sono stronzi e le donne rompicoglioni”. Ci spiega che la donna non si stacca mai dalla coppia, l’uomo continuamente, lei ricorda e anticipa, pensa e interpreta, giunge a conclusioni e pensa che lui sta facendo altrettanto, ma quando si rincontrano per un confronto lui non è pronto, lei lo incalza lo interroga, percepisce ciò come una distanza non capisce…la spiegazione è solo una: lui è solo uno stronxo!

Lui è disorientato, non ha gli strumenti per capire, vede la situazione complessa e articolata, impreparato non si sente innocente, ma almeno non colpevole, nella confusione si aggrappa ad un accusa facile: sei una rompico….ni!

Questo gioco perverso e paradossalmente rassicurante rende uno sempre più stronxo e l’altra più rompicoxxxxni.

Prendiamo dal libro di De Martino una storiella che girava sul web, molto indicativa delle differenze strutturali.

due partner annotano sui loro diari l’esperienza di una domenica sera insieme. Lei è molto preoccupata e riempie alcune pagine della sua angoscia.

Ha visto lui strano e assente, svogliato. Cerca di ricostruire le ultime giornate a caccia di un indizio, qualcosa tra loro che sia andato storto, qualcosa che lo ha allontanato.

Forse una donna?…Prova a sondare delicatamente e lui è molto evasivo.

Poi la sera lei si è avvicinata, hanno fatto l’amore e per qualche minuto lui è sembrato ritornare sereno, lo stesso di prima.

Poi l’ombra è tornata su di lui, lei non si addormenta e lui si…lei pensa rimugina, pensa e ti ripensa, ha deciso che lo affronterà costi quel che costi.

Lui sulla sua agenda ha scritto solo una riga. L’inter ha perso. Mexda. Almeno abbiamo tromxxto!!!

Ridiamoci sopra, ma l’esempio calza perfettamente.

Daniela Cavallini:

Sulla base di quanto sinora detto, chiedo un consiglio per le nuove coppie… quelle in fase di costituzione, affinchè possano instaurare da subito un rapporto appagante e scevro da equivoci. Non è così raro che una donna, anche in questa idilliaca fase, noti segnali spiacevoli e sia in difficoltà.

Dott.ssa Viviana Morelli:

L’arte di entrare in empatia e sintonia con l’altro sesso si apprende attraverso la conoscenza, il miglioramento della comunicazione. Soprattutto, questo diventa facile quando stiamo bene con noi stessi, quando abbiamo consapevolezza di noi e dei nostri vuoti.

Come psicoterapeuta sono convinta che la maggior parte delle crisi di coppia, o di difficoltà a trovare una persona “giusta” nasce da problematiche personali non risolte.

Se ogni persona fosse più integrata e in sintonia con se stessa, il dialogo con il “tu” e soprattutto dell’altro sesso diverrebbe più lineare.

Le nuove coppie sono più protette dall’innamoramento stesso, ma a breve i bisogni e le aspettative sono in agguato.

Comunque quando un conflitto è in corso, il malessere non ci aiuta a distinguere i vissuti dalla realtà, cioè quello che è una differenza dell’altro viene spesso percepito come un rifiuto, una incompatibilità caratteriale, un agito contro di noi.

Se facciamo chiarezza sulle differenze dei sessi ci aiutiamo a ridimensionare il conflitto che stiamo vivendo, magari trovando un canale diverso di incontro.

Quindi il primo aiuto a noi stessi e alla coppia è la conoscenza di queste caratteristiche, non affrettarsi a conclusioni, saper attendere e ascoltare nel rispetto dei tempi diversi.

E’ un’entusiasta! La caratterizza lo spiccato desiderio di comunicare. Nel suo percorso professionale ha ricoperto posizioni di responsabilità nel settore Education nell’ambito di Società Multinazionali, erogando corsi di Addestramento e Formazione – Aziendali ed Interaziendali - al Personale Commerciale. Successivamente, Daniela è migrata al mondo dell’imprenditoria. Con l’eclettismo che la contraddistingue, da alcuni anni è ritornata al suo primo amore: l’arte. È un’apprezzata astrattista che ama trasporre su tela le sue sensazioni. Contestualmente, da alcuni anni si è dedicata alla scrittura pubblicando e-book ad indirizzo formativo e curando per alcune testate giornalistiche rubriche inerenti psicologia, comunicazione, problematiche di coppia, salute e bellezza.

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