Tumori dell’apparato digerente e obesità: a Trieste si parla di patologie in aumento e nuove cure

A Trieste, in occasione del Corso Nazionale sul tema "La gastroenterologia predittiva e di precisione" in programma dal 24 al 26 novembre, i maggiori esperti della gastroenterologia italiana illustreranno le più recenti innovazioni nella prevenzione e cura dei tumori dell'apparato digerente, favorite da importanti scoperte in ambito genetico. Un focus sui rischi dell'obesità grave, tra le principali cause del diffondersi delle neoplasie, vedrà medici a confronto sull'utilizzo di nuovi farmaci e su procedure endoscopiche bariatriche miniinvasive.  

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Secondo il libro bianco della gastroenterologia pubblicato recentemente dall’ UEG (United European gastroenterology) e di cui AIGO è uno dei 44 rappresentanti nazionali, le malattie dell’apparato digerente sono in crescita e con loro l’impatto sulla spesa pubblica.

 

AIGO, Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri, la principale società scientifica del settore, che raccoglie duemila specialisti in tutte le regioni italiane, in occasione del simposio desidera riportare con forza l’attenzione su questo fenomeno: le malattie digestive sono estremamente comuni in Europa e nell’ultimo decennio (2000-2019) si è assistito ad un incremento del numero di nuovi casi del 17%, dei decessi del 20% e del numero complessivo di patologie del 22%.

 

Dal 2000 si è assistito ad un progressivo incremento delle malattie croniche di fegato, pancreas, reflusso gastroesofageo e dei tumori dell’apparato digerente, che da soli costituiscono un terzo di tutte le morti per cancro.

La prevenzione primaria è la forma fondamentale di curai, ma ulteriore beneficio può essere raggiunto incrementando le attività di prevenzione secondaria come lo screening del cancro del colon retto e diffondendo la ricerca dell’infezione da Helicobacter Pylori.

 

Dagli studi che saranno diffusi a Trieste, emerge chiaro che un importante contributo nella prevenzione e nella cura di alcune neoplasie dell’apparato digerente è offerto oggi da nuovi studi sull’assetto genetico dei tumori e sull’importanza di un approccio personalizzato.

Tali studi consentono infatti di caratterizzare e diversificare, a seconda delle mutazioni riscontrate, diverse tipologie di tumore che possono rispondere meglio alle terapie oncologiche migliorando così le probabilità di guarigione.

In altri termini, non tutti i pazienti con lo stesso tumore sono uguali e quindi è possibile personalizzare la terapia in rapporto all’assetto mutazionale riscontrato, con farmaci diretti (es. immunoterapia) contro bersagli specifici della neoplasia, che agiscono come “armi intelligenti” distruggendo il tumore.

Interessanti prospettive di ricerca si stanno aprendo anche per il tumore del pancreas identificando, ad esempio, la proteina responsabile della metastatizzazione contro cui potrebbero in futuro svilupparsi anticorpi specifici e quindi bloccare la migrazione delle cellule tumorali in altri organi.

 

“L’incidenza e la mortalità per età del cancro al fegato e al pancreas sono aumentate anche in Italia e seguono il trend degli altri paesi dell’area mediterranea. – conferma in merito Fabio Monica, Past President AIGO, Direttore della Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina a Trieste e Direttore scientifico del Corso – La riduzione dell’aspettativa di vita è principalmente dovuta al cancro del colon-retto, pancreas, stomaco e fegato. Il consumo di alcol, l’obesità, lo stile di vita sono stati identificati come i principali fattori di rischio. Le neoplasie digestive costituiscono circa il 34% di tutte le morti per cancro in Europa (maschi e femmine).

 

“Il peso sanitario economico e sociale di tutto questo – aggiunge Marco Soncini Presidente Nazionale Aigo – sta aumentando a ritmo allarmante. Si calcola che il costo stimato dell’assistenza sanitaria in regime di ricovero per le MAD sia stato di circa 20 miliardi di dollari nel 2021 e i costi indiretti sono stimati in 89 miliardi di euro corrispondenti allo 0.47 del PIL e per l’Italia pari allo 0.38%. Si prevede un aumento dei costi nel prossimo decennio di circa 0,10% del PIL in Italia. Combattere la pandemia di obesità – conclude quindi Soncini – è un obiettivo non solo sanitario ma sociale, economico e culturale. È necessario un forte intervento educazionale sugli stili di vita iniziando nelle scuole per arginare un fenomeno che impatta e impatterà pesantemente sulla salute della popolazione italiana”.

 

Per i pazienti obesi fino a poco tempo fa l’unico trattamento efficace sia per la riduzione del peso corporeo, sia per il miglioramento metabolico, in particolare per i pazienti diabetici, era la chirurgia.

Negli ultimi anni si sono prospettati però nuovi approcci: gli interventi endoscopici sono diventati una grande opportunità per i pazienti in sovrappeso e obesi con risultati migliori delle terapie farmacologiche disponibili ma meno invasivi, con minori rischi e effetti collaterali della chirurgia. La perdita di peso che il paziente ottiene varia dal 12 al 20% dopo un anno, naturalmente associata ad un regime alimentare corretto e una adeguata attività fisica.

Nuovi farmaci (semaglutide, liraglutide, tirzepatide) si stanno rivelando estremamente efficaci nell’ottenere una riduzione di peso nei pazienti obesi, diabetici e non, nettamente superiori ai farmaci finora disponibili. Da recenti studi in USA è emerso che i pazienti obesi trattati con questi farmaci perdeva fino al 25% del loro peso corporeo, dato che rappresenta un risultato simile a quello ottenibile con la chirurgia bariatrica.

Si aprono quindi nuovi scenari in cui l’associazione di terapia farmacologiche associate a procedure endoscopiche bariatriche miniinvasive, potrebbero portare a risultati straordinari per i pazienti obesi con un possibile abbattimento delle comorbidità associate.

Resta inteso, che l’approccio in termini preventivi resta prioritario per tutti i motivi suddetti e che l’incremento delle patologie tumorali richiederà sempre più un approccio sistemico e in ottica di prevenzione.

www.webaigo.it


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Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine della Lombardia dal 2005, si occupa anche di comunicazione aziendale, di eventi e convegni per il pubblico o il mondo professionale legati alla Salute, al Benessere e all'Alimentazione, intercettando novità e tendenze. Ha collaborato con Viversani & Belli e ha seguito come Ufficio stampa varie realtà legate all'ambito salute, dalle Medicine Alternative alla Chirurgia dei Trapianti addominali alla Gastroenterologia.

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