Vaiolo scimmie, Ema avvia iter per estensione vaccini

"La decisione di avviare questa revisione si basa sui risultati di studi di laboratorio, dati non clinici, che suggeriscono che il vaccino innesca la produzione di anticorpi che prendono di mira il virus del vaiolo delle scimmie e possono aiutare a proteggere dalla malattia",

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L’epidemia di vaiolo delle scimmie si allarga e l’Unione Europea mette in atto le contromisure per non farsi trovare impreparata. L’Agenzia Europea per i Farmaci (Ema) ha fatto sapere di aver avviato la revisione dei dati per estendere l’uso di un vaccino contro il vaiolo umano anche al vaiolo delle scimmie. “La decisione di avviare questa revisione si basa sui risultati di studi di laboratorio, dati non clinici, che suggeriscono che il vaccino innesca la produzione di anticorpi che prendono di mira il virus del vaiolo delle scimmie e possono aiutare a proteggere dalla malattia”, ha spiegato l’Ema in una nota.
Il vaccino (nome commerciale Imvanex) contiene una forma viva modificata del virus vaccinico denominata ‘Vaccinia Ankara’, che appartiene alla stessa famiglia del virus del vaiolo. Vista la limitata disponibilita’ del vaccino in Europa, l’Ema ha raccomandato l’utilizzo dell’analogo americano del prodotto (commercializzato con il nome di Jynneos) che in Usa è stato già autorizzato anche per la prevenzione del vaiolo delle scimmie. “La task force ha fornito questo consiglio per supportare le autorità nazionali che potrebbero decidere, come misura temporanea, di importare Jynneos dagli Stati Uniti”, ha affermato l’Ema.
Intanto, attraverso l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) della Commissione europea, sono state consegnate alla Spagna 5.300 dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie, su un totale di 109.090 dosi finora acquistate da Bruxelles. “A partire da oggi, le prime consegne di vaccini in risposta all’epidemia di vaiolo delle scimmie stanno arrivando nei Paesi più colpiti”, ha affermato la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides.
I numeri dell’epidemia, per il momento, continuano a crescere: secondo l’ultimo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità i contagi hanno raggiunto i 3.413 casi lo scorso 22 giugno, con un aumento di 1.310 unita’ rispetto al 15 giugno, quando erano 2.103: un incremento del 62%. L’epicentro rimane l’Europa con 2.933 persone contagiate, l’86% dei casi totali: 793 nel Regno Unito, 520 in Spagna, 521 in Germania, 317 in Portogallo, 277 in Francia, 167 in Olanda, 85 in Italia. Al di fuori del Vecchio Continente il maggior numero di casi si registra in Canada (210) e Usa (142). Tuttavia, ha precisato l’Oms, “è probabile che il numero effettivo di casi sia sottostimato”.

Fonte Doctor 33

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