Asma, ancora troppo comune l’uso di inalatori di salvataggio

«La nostra ricerca ha dimostrato che è comune per le persone con asma abusare di inalatori SABA (sei o più prescrizioni all'anno), e che fare affidamento sui SABA invece di usare corticosteroidi per prevenire i sintomi è collegato a uno scarso controllo dell'asma e a un aumento rischio di attacchi di asma gravi e ricoveri ospedalieri»

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Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of General Practice, i pazienti con asma fanno ancora troppo uso di inalatori di salvataggio o “SABA” (beta-agonisti a breve durata d’azione) per alleviare rapidamente i sintomi quando necessario. «La nostra ricerca ha dimostrato che è comune per le persone con asma abusare di inalatori SABA (sei o più prescrizioni all’anno), e che fare affidamento sui SABA invece di usare corticosteroidi per prevenire i sintomi è collegato a uno scarso controllo dell’asma e a un aumento rischio di attacchi di asma gravi e ricoveri ospedalieri» spiega Anna De Simoni, della Queen Mary University di Londra, autrice principale del lavoro. La National Review of Asthma Deaths nel 2014 ha evidenziato prove di un uso eccessivo o di un’eccessiva dipendenza da inalatori di salvataggio nelle persone morte per asma, e nella zona est di Londra, dove ha sede la Queen Mary University, il ricovero per asma acuto è del 14% superiore alla media londinese. Per questo motivo, i ricercatori del Queen Mary’s Clinical Effectiveness Group (CEG) hanno analizzato oltre 700.000 cartelle cliniche rese anonime in 117 studi medici di base nella zona. Gli esperti hanno scoperto che il 26% dei pazienti con asma riceveva ancora una prescrizione eccessiva di inalatori SABA. Un quarto degli individui di questo gruppo stava anche sottoutilizzando gli inalatori preventivi, sollevando preoccupazioni per una prevenzione inadeguata in persone con asma significativa. Gli autori sottolineano che lavorare con i pazienti per migliorare l’uso regolare di inalatori preventivi è fondamentale per ridurre i ricoveri ospedalieri correlati all’asma. «C’è ancora uno spazio significativo per il miglioramento. Abbiamo calcolato che supportare i pazienti che usano più di 12 inalatori SABA all’anno per ridurne l’uso a 4-12 potrebbe comportare il 70% in meno di ricoveri ospedalieri correlati all’asma in quel gruppo» chiarisce De Simoni. I ricercatori ritengono sia necessario fornire non solo ai medici di famiglia gli strumenti giusti per supportare i pazienti, ma anche ai farmacisti, visto che l’eccesso di prescrizione è risultato fortemente legato alla somministrazione ripetuta, situazione in cui le prescrizioni sono emesse automaticamente dai farmacisti di comunità. «Nella fase successiva di questo programma di ricerca cercheremo di fornire ai sanitari strumenti per supportare l’identificazione e la gestione dei pazienti ad alto rischio sulla base dei registri di prescrizione» concludono gli esperti.

British Journal of General Practice 2022. Doi: 10.3399/BJGP.2021.0725
http://doi.org/10.3399/BJGP.2021.0725

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