L’ipertensione è il più comune fattore di rischio per la malattia cardiovascolare. Quando si raccomanda la prescrizione di una terapia farmacologica, data l’asintomacità di questa condizione fisiopatologica, i pazienti sono indotti a ricorrere inizialmente a rimedi di origine naturale. Fra questi è molto impiegato la berberina, un alcaloide vegetale che è stato usato nella medicina orientale per millenni per curare diversi disturbi, comprese le malattie cardiovascolari e i loro fattori di rischio.
Gli autori di questo lavoro sono andati quindi a verificare quali dati erano disponibili su questa pratica di automedicaione e quali erano gli effetti ad aggi dimostrati. La revisione è stata condotta seguendo il protocollo PRISMA-P, e riportata secondo la relativa dichiarazione PRISMA. Il framework PICO è stato utilizzato per definire l’ambito della revisione e per arrivare a una strategia di ricerca nel database. La ricerca è stata eseguita sui database Medline, CINAHL, AMED, Embase e Cochrane Library attraverso le piattaforme EBSCOhost e Ovid.
Al termine della ricerca, cinque studi randomizzati controllati e due studi controllati non randomizzati sono stati inclusi per un totale di 614 partecipanti. Tutti gli studi hanno fornito dati sulla pressione sanguigna, ma nessuno ha misurato gli eventi cardiovascolari o gli eventi avversi a lungo termine. Il gruppo di studi era altamente eterogeneo in termini di intervento sperimentale, intervento di confronto, durata del follow-up, diagnosi dei partecipanti e impostazione.
L’eterogeneità ha impedito una meta-analisi significativa; tuttavia è emerso che la berberina più amlodipina non è risultata significativamente migliore della sola amlodipina nel ridurre la pressione sistolica e diastolica; rispetto alla metformina, la berberina ha fornito un effetto di riduzione moderato statisticamente significativo sulla pressione arteriosa sistolica (-11,87 [-16,64, -7,10] mmHg). Un nutraceutico contenente berberina come uno dei suoi ingredienti è risultato significativamente efficace nel ridurre la pressione sanguigna rispetto al placebo (-11,80 [-18,73, -4,87] mmHg sistolico e -11,10 [-15,17, -7,43] mmHg diastolico), ed efficace anche in un altro studio rispetto ai consigli dietetici (-3,40 [-5,48, -1,32] mmHg per la pressione arteriosa sistolica ambulatoriale nelle 24 ore), tuttavia, in questo caso, tali effetti non possano essere attribuiti in modo univoco alla sola berberina. Un primo studio, che ha impiegato l’estratto di erbe Chunghyul-dan, che contiene berberina, ha mostrato un significativo effetto di grado moderato rispetto a nessun trattamento, sulla pressione arteriosa sistolica ambulatoriale nelle 24 ore (-7,34 [-13,14, -1,54] mmHg), non confermato in un altro studio che impiegava una maggiore dose e durata del trattamento più lunga, di tale estratto; peraltro, anche in questo caso, gli effetti non possono essere attribuiti alla sola berberina.
Gli autori hanno quindi concluso che le prove sull’effetto della berberina sulla pressione sanguigna sono limitate, di bassa qualità e in definitiva inconcludenti.
Marco Tullio Suadoni , Iain Atherton. Berberine for the treatment of hypertension: A systematic review. Complement Ther Clin Pract. 2021 Feb;42:101287.
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