L’alimentazione vegetariana nei bambini è possibile ma deve essere ben pianificata

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In uno studio canadese, i bambini che seguivano un’alimentazione vegetariana non presentavano differenze rispetto a quelli che mangiavano anche la carne per quanto riguarda la crescita o le misure biochimiche della nutrizione.

Allo stesso tempo però avevano maggiori probabilità di essere sottopeso, il che per Laura J. Elliott, del Michael’s Hospital di Toronto, e collaboratori sottolinea la necessità che, quando si sta prendendo in considerazione una un’alimentazione vegetariana per bambini sottopeso, la dieta vada accuratamente pianificata. «Le linee guida internazionali riguardo l’alimentazione vegetariana nell’infanzia e nella giovinezza hanno raccomandazioni differenti» affermano i ricercatori, spiegando come gli studi che hanno analizzato la relazione tra tale alimentazione con la crescita e lo stato nutrizionale dei bambini abbiano dato risultati contrastanti. Nel nuovo studio sono stati così inclusi 8.907 bambini tra i 6 mesi e gli 8 anni (età media al basale 2,2 anni) seguiti per un follow-up medio di 2,8 anni che tra il 2008 e il 2019 avevano preso parte allo studio TARGet Kids!. Di questi, 248 erano vegetariani, come segnalato dai genitori. È emerso che i bambini che seguivano un’alimentazione vegetariana avevano indice di massa corporea (BMI), livelli di vitamina D, ferro e lipidi, simili a quelli la cui dieta era stata classificata come non-vegetariana. Le analisi mostrano anche come i bambini con un’alimentazione vegetariana avevano maggiori probabilità di essere sottopeso (odds ratio 1,87). Non è stata invece osservata un’associazione tra tale dieta e il sovrappeso o l’obesità. Inoltre, è stato messo in evidenza come tra i bambini con un’alimentazione vegetariana, il consumo di latte vaccino si associava a lipidi sierici più alti. «Tuttavia, i bambini con o senza alimentazione vegetariana che consumavano la quantità di latte vaccino giornaliera raccomandata (2 tazze) avevano lipidi sierici simili» specificano i ricercatori.

Ad ogni modo sono necessari ulteriori studi che utilizzino misurazioni dell’apporto alimentare più precise, così come un follow-up più lungo. Secondo gli autori, che elencano i diversi limiti della ricerca, andranno studiati i diversi tipi di dieta vegetariana e bisognerà capire le motivazioni che spingono le famiglie verso una tale alimentazione, tra cui quelle legate al reddito, e come le diverse variabili possano influenzare la crescita e lo stato nutrizionale.

Pediatrics 2022. Doi: 10.1542/peds.2021-052598.
https://doi.org/10.1542/peds.2021-052598

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