Osteoartrite. Nutraceutici efficaci su sintomi e cause: ecco quali

Sono promettenti i dati su estratti ad azione nutraceutica provenienti dai sottoprodotti delle filiere alimentari nel ridurre dolore e l’infiammazione articolare

tagmedicina,Osteoartrite
- Adv -

L’osteoartrite (OA) è una condizione molto diffusa: si stima che colpisca circa 58 milioni di adulti nel mondo. È una malattia infiammatoria degenerativa che causa dolore e rigidità delle articolazioni rendendo difficile il movimento. Le ricadute a livello di qualità della vita possono essere importanti se non si interviene tempestivamente ed in modo adeguato. Visto il gran numero di persone che ne soffrono e l’aumento dell’aspettativa di vita viene considerata fra le maggiori cause di disabilità. Nel lungo periodo infatti può aumentare il rischio di sovrappeso, obesità, diabete mellito, cadute e fratture.

A rischio l’integrità della cartilagine articolare

L’OA compromette l’integrità strutturale della cartilagine articolare che dipende molto dall’equilibrio tra i processi anabolici e catabolici che si verificano nei condrociti e nel liquido sinoviale delle articolazioni (Castrogiovanni et al, 2016). Le attuali linee guida prevedono la somministrazione di antinfiammatori non steroidei (FANS) oppure farmaci inibitori selettivi delle cicolossigenasi (COX-2), ricorda Alessandro Coletti, biologo nutrizionista intervenuto nell’ambito del recente congresso Nutrimi (Milano 28-29 maggio 2022). Da anni, tuttavia, si stanno valutando alternative a base di sostanze nutraceutiche il cui potenziale effetto nel ridurre l’infiammazione, lo stress ossidativo, il dolore, la rigidità articolare e nel migliorare i processi di formazione della cartilagine sono soluzioni che potenziano e aumentano le possibilità di trattamento rispetto alla strategia tradizionale a base di farmaci (che a lungo andare possono dare effetti collaterali cardiovascolari e intestinali), fisioterapia (riabilitazione e un appropriato piano nutrizionale) e, in ultimo, intervento chirurgico.

Nutraceutici attivi su sintomi e cause del dolore. Ecco quali sono

Nutraceutici potenzialmente efficaci per incidere sul miglioramento della sintomatologia e diminuire gli indici infiammatori sono la glucosamina e condroitina solfato, il metilsulfonilmetano, il collagene, l’acido ialuronico e la curcumina. Un interessante campo di studi riguarda l’efficacia di molecole estratte dai residui e scarti di lavorazione delle materie prime delle filiere alimentari. In un’ottica di economia circolare, il riutilizzo dei sottoprodotti di lavorazione, alcuni dei quali sono ricchi di principi attivi ad azione farmacologica, è una potenziale via per ottenere strumenti alternativi, di cura in particolare riguardo alla riduzione del dolore. Fra questi estratti, oggetto di approfondimenti in trial clinici, ci sono gli antociani estratti dal succo di melagrana, la frazione insaponificabile dell’avocado e dei semi di soia; la capsaicina estratta dal peperoncino; le epigallocatechine dal tè verde e i gingeroli dallo zenzero. A questi si aggiungono gli omega-3 DHA ed EPA, la vitamina C e la vitamina D. Sono carenti ad oggi i dati che permettano una comprensione completa e approfondita degli effetti molecolari degli estratti nutraceutici in questione. Secondo diversi studi in vitro e in vivo il vantaggio principale è rappresentato dal loro effetto pleiotropico, attraverso vie diverse ma complementari vie d’azione che agiscono sulla riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo. Per questo l’uso sinergico di nutraceutici con la terapia convenzionale potrebbe eventualmente diminuire i dosaggi dei farmaci e quindi gli effetti collaterali, sottolinea Coletti. I risultati degli studi clinici disponibili oggi sono promettenti, ma poiché sono stati spesso condotti su piccole popolazioni è necessario svolgere ulteriori approfondimenti, ha concluso il biologo, per ampliare le conoscenze di efficacia e sicurezza dei nutraceutici selezionati per il loro potenziale ruolo di condroprotettori.

Fonti:

Nutraceutical Supplements in the Management and Prevention of Osteoarthritis. Int J Mol Sci. 2016 Dec 6;17(12):2042. Int J Mol Sci. 2021 Nov 29;22(23):12920.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui