La mappatura genetica per identificare i pazienti diabetici a rischio di problemi cardiaci o ictus

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Un punteggio di rischio basato su una mappa genetica è stato in grado di predire la probabilità che la pressione alta possa portare a problemi cardiaci o ictus nelle persone con diabete di tipo 2, secondo quanto riportato da uno studio pubblicato su Hypertension.

Gli autori della ricerca, guidati da Pankaj Arora, della University of Alabama a Birmingham, negli Stati Uniti, ritengono che questo strumento possa essere particolarmente utile per decidere il trattamento nelle persone a cui è stato appena diagnosticato il diabete di tipo 2 o in quelle con prediabete. «Ricerche precedenti hanno confermato che gli adulti con diabete di tipo 2 hanno il doppio delle probabilità di avere un infarto o un ictus rispetto alle persone che non hanno tale patologia di base. Varie misure dello stato di salute, come la pressione sanguigna, il colesterolo e i livelli di zucchero nel sangue, sono comunemente utilizzate per determinare il rischio di una persona di sviluppare malattie cardiache» spiega Arora. I ricercatori hanno cercato di capire se anche le varianti genetiche legate all’ipertensione siano collegate a malattie cardiache o ictus successivi per le persone con diabete di tipo 2 e hanno utilizzato tali informazioni per determinare un punteggio di rischio. In particolare, hanno valutato le cartelle cliniche di 6.335 partecipanti allo studio ACCORD (Action to Control Cardiovascular Risk in Diabetes) per i quali erano disponibili dati genetici. Tutti i partecipanti avevano diabete di tipo 2 e pressione sanguigna elevata e sono stati seguiti per 3,5 anni. Una mappa di oltre 1.000 varianti genetiche comuni che influenzano la pressione sanguigna è stata confrontata con il DNA dei partecipanti allo studio per determinare il rischio genetico delle singole persone, tenendo conto che maggiori erano le corrispondenze tra il DNA del partecipante e la mappa delle varianti genetiche e più elevato era il punteggio di rischio genetico.

Ebbene, il punteggio di rischio genetico ha identificato i partecipanti allo studio con un rischio più elevato di eventi cardiovascolari. L’associazione del rischio genetico con gli eventi cardiovascolari è risultata la stessa anche se i partecipanti stavano assumendo medicinali per controllare i livelli di zucchero nel sangue. «Sarà necessaria un’ulteriore valutazione dei punteggi di rischio genetico nelle persone che non hanno il diabete di tipo 2 per poter applicare questi risultati in modo più ampio» concludono gli autori.

Hypertension 2022. Doi: 10.1161/HYPERTENSIONAHA.122.18976
http://doi.org/10.1161/HYPERTENSIONAHA.122.18976

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