Afasia dopo l’ictus: la Stimolazione Transcranica Elettrica migliora il recupero della funzione linguistica.

Lo abbiamo dimostrato con uno studio clinico

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L’utilizzo combinato della stimolazione elettrica transcranica e dei trattamenti neuroriabilitativi migliorano notevolmente il ripristino dell’attività linguistica nei pazienti affetti da Afasia post-ictus,

il disturbo del linguaggio che sperimenta circa un terzo dei sopravvissuti all’Ictus come conseguenza di danni cerebrali.

Questo risultato lo abbiamo dimostrato con uno studio clinico che ho condotto insieme a un gruppo di ricerca dell’Istituto San Celestino di Milano e con il team del Poliambulatorio Giano di Cesena, con un campione di 30 pazienti, 17 uomini e 13 donne, di età compresa tra i 45 e i 60 anni affetti da Afasia post ictus.
Il gold-standard del trattamento per il PSA (Afasia post ictus) è un approccio integrato tra logopedia e neuropsicologia che aiuta a ripristinare le funzioni linguistiche e cognitive perse, tuttavia il recupero spesso è lento ed è difficile pensare a un ripristino completo della funzione linguistica e cognitiva.

Negli ultimi anni numerosi studi internazionali hanno dimostrato che affiancando alle procedure di riabilitazione standard, stimolazioni elettriche o magnetiche delle aree cerebrali interessate dall’ictus si ottengono risultati migliori ed in tempi più rapidi. Da qui l’idea di indagare se e in quale grado, abbinarvi un trattamento di stimolazione transcranica elettrica potesse aumentare l’efficacia della riabilitazione, in termini di capacità di espressione, comprensione del linguaggio, della lettura, della scrittura.

Per procedere con la ricerca abbiamo suddiviso il nostro campione in due gruppi: 11 soggetti di controllo hanno effettuato riabilitazione neuropsicologica due volte a settimana, mentre 19 soggetti sperimentali hanno effettuato riabilitazione neuropsicologica due volte a settimana e un ulteriore trattamento di tDCS (stimolazione elettrica transcranica) domiciliare ogni giorno. Il protocollo di riabilitazione è stato seguito per 4 settimane.
I pazienti sono stati sottoposti a una valutazione neuropsicologica standardizzata che ha indagato vari domini cognitivi, prima e dopo il periodo di trattamento. Sono state indagate, tre le altre: l’efficienza cognitiva globale (con il MMSE), le funzioni linguistiche nelle sue componenti di produzione (fluenze semantiche e fonemiche), comprensione (Token Test), denominazione orale e comprensione di nomi (Boston Naming Test).

Il gruppo di controllo ha effettuato solamente riabilitazione neuropsicologica, mentre il gruppo “tested” ha affiancato alla riabilitazione neuropsicologica un trattamento di stimolazione cerebrale transcranica. In ciascun gruppo sono stati confrontati i punteggi ottenuti ai test neuropsicologici a pre-trattamento e in un post-trattamento.
Ebbene, sull’andamento dell’efficienza cognitiva globale il gruppo sperimentale ha ottenuto un incremento del 6,52% tra i punteggi misurati prima e dopo i trattamenti riabilitativi in presenza di stimolazione elettrica transcranica, mentre il gruppo di controllo ha ottenuto un miglioramento solo di 1,42%. È emerso per tutti i domini cognitivi indagati che i risultati migliori sono stati raggiunti dai pazienti sottoposti anche al trattamento di stimolazione elettrica transcranica, una tecnica di stimolazione non invasiva e indolore già ampiamente utilizzata nella ricerca clinica con risultati importanti nell’ambito della riabilitazione motoria e cognitiva.

Con questo studio clinico, quindi, dati alla mano, abbiamo dimostrato che abbinando alla riabilitazione neuropsicologica un trattamento di stimolazione elettrica transcranica, si ottengono risultati migliori.
Il lavoro ha così messo in luce, ancora una volta, l’efficacia della stimolazione elettrica transcranica nell’accelerare il recupero della funzione linguistica a seguito di un ictus aprendo la strada a nuovi interventi di riabilitazione da intraprendere subito dopo il danno, per minimizzare la disabilità post-ictus.

Laureata in Psicologia, indirizzo Neuroscienze Cognitive all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha conseguito il Master di II Livello in “Neuroscienze Cliniche: valutazione, diagnosi e riabilitazione neuropsicologica e neuromotoria” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Esperta nell’utilizzo di tecniche di neuromodulazione, neuronavigazione, neurostimolazione. Ha fondato Cerebro®, Startup di Biotecnologie neuroscientifiche. È stata insignita della Menzione speciale “Implementazione team multidisciplinare” dall’Associazione Donne Inventrici e Innovatrici. È giornalista pubblicista iscritta all’Albo dei Giornalisti della Lombardia.

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