Dal biancospino estratti benefici per le malattie cardiovascolari

Il biancospino ha un fitomplesso ricchissimo di flavonoidi, acidi triterpenici, acidi carbossilici e fenolici. Il consumo di preparati a base di biancospino è di fatto associato a benefici per le malattie cardiovascolari

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Il biancospino appartiene al genere Crataegus, arbusto o albero fiorito, membro della famiglia delle Rosacee, composto da circa 280 specie che sono state coltivate principalmente in Asia orientale, Nord America ed Europa. Le varietà maggiormente utilizzate in Europa sono Crataegus oxyacantha e C. Monogyna. Tradizionalmente si sfruttava a pieno il potenziale della pianta utilizzando bacche, fiori e foglie, corteccia, ramoscelli, giovani germogli, alburno, persino le spine. Con il biancospino venivano trattate una lunga serie di disturbi, tra cui spasmi, vesciche, tubercolosi, diarrea, stomatiti, disturbi allo stomaco e per trattare alcuni problemi mestruali. La pianta gode di un fitomplesso ricchissimo di flavonoidi, acidi triterpenici, acidi carbossilici e fenolici; i composti fenolici come vitexina, iperoside, rutina, catechine, epicatechine, procianidine oligomeriche, acido clorogenico, isoquercetina sono i costituenti più importanti identificati soprattutto in foglie, fiori e bacche.

Effetti rilassanti, ansiolitici e antiipertensivi

In erboristeria oggi sono utilizzate tisane a base di fiori e foglie per l’effetto rilassante, ansiolitico, antiipertensivo, sfruttando i benefici della pianta sul sistema cardiocircolatorio. Il consumo di preparati a base di biancospino è di fatto associato a benefici per le malattie cardiovascolari, tra cui insufficienza cardiaca congestizia e angina pectoris. L’estratto idroalcolico è apprezzato dalla Commissione E tedesca che ne consiglia l’uso nell’insufficienza cardiaca, la ESCOP propone invece infusi a base di fiori e foglie per sostenere la funzione cardiocircolatoria. La ricca composizione antiossidante del biancospino, già in approfondimento da qualche anno da parte della comunità scientifica, lo ha reso un farmaco potenzialmente efficace per numerose patologie. È in esame l’efficacia del fitocomplesso in patologie importanti che coinvolgono lo stress ossidativo: trattamenti con estratti di biancospino possono rivelarsi utili nella complessa patogenesi di vari disturbi epatici e cardiovascolari, sembrerebbero migliorare il danno epatico, l’accumulo di lipidi, l’infiammazione, la fibrosi e il cancro in molti modelli sperimentali; queste attività promettenti sono in gran parte dovute al potenziamento del sistema antiossidante epatico. Di conseguenza, gli estratti di biancospino sono considerati una delle maggiori fonti di sostanze utili per le malattie epatiche, cardiocircolatorie e tumorali. La strategia di trattamento del cancro al seno dipende principalmente dallo stato dei recettori ormonali.

Sperimentazione nel tumore al seno

Un recentissimo studio si è posto l’obbiettivo arduo di identificare un preparato erboristico efficace contro il cancro al seno, indipendentemente dalla sensibilità ormonale, comprendendone il meccanismo d’azione. L’estratto metanolico delle bacche di C. oxyacantha, ricco di polifenoli, è risultato citotossico sulle linee cellulari di carcinoma mammario di tipo positivo al recettore ormonale (MCF-7) e di tipo triplo negativo (MDA-MB-231), ad una dose (75 μg /ml) sicura su cellule normali. Potrebbe avere effetti inibitori sulla proliferazione delle cellule tumorali e arrestare il ciclo cellulare alla transizione G1/S in entrambe le linee cellulari. Gli effetti sono indipendenti dalla sensibilità ormonale e i ricercatori auspicano nuovi studi per approfondirne l’efficacia e la sicurezza.

Fonti:

Appl Biochem Biotechnol. 2022;10.1007/s12010-021-03724-4.

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