Ictus e demenza, effetto protettivo da caffè e tè

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Tra i disturbi neurologici, dominano l’ictus (42%) e la demenza (10%). L’ictus può portare al deterioramento cognitivo e persino alla demenza post-ictus. Inoltre, l’ictus occulto e l’ischemia cerebrale silenziosa contribuiscono al deterioramento cognitivo e alla demenza. Quindi, prevenire il rischio di ictus e demenza è particolarmente importante.

Numerosi studi hanno rivelato il coinvolgimento del caffè e del tè nello sviluppo di ictus e demenza. Uno studio prospettico di coorte condotto dal prof. Zhang che ha incluso 365.682 partecipanti (da 50 a 74 anni) ha mirato a indagare le associazioni di caffè e tè separatamente e in combinazione con il rischio di sviluppare ictus e demenza. In questo grande studio è stato trovato che l’assunzione separata e combinata di tè e caffè sono stati associati con un minor rischio di ictus, ictus ischemico, demenza e demenza vascolare. Rispetto a coloro che non bevevano tè e caffè, bere da 2 a 3 tazze di caffè e da 2 a 3 tazze di tè al giorno era associato a un rischio inferiore del 32% (HR 0.68, 95% CI, 0.59 a 0.79; P 0.001) di ictus e un rischio inferiore del 28% (HR, 0.72, 95% CI, 0.59 a 0.89; P = 0.002) di demenza. Inoltre, Il consumo di caffè da solo o in combinazione con il tè è stato associato anche ad un rischio inferiore di demenza post-ictus, con il più basso rischio di demenza post-ictus incidente a un livello di consumo giornaliero di 3-6 tazze di caffè e tè (HR, 0,52, 95% CI, da 0,32 a 0,83; P = 0,007).

Questi risultati evidenziano una potenziale relazione benefica tra il consumo di caffè e tè e il rischio di ictus, demenza e demenza post-ictus, anche se la causalità non può essere dedotta. L’ictus e la demenza conferiscono rischi reciproci e condividono alcuni degli stessi fattori di rischio e protettivi, in gran parte modificabili. Poiché un ictus raddoppia la possibilità di sviluppare la demenza e l’ictus è più comune della demenza, più di un terzo dei casi di demenza potrebbe essere evitato prevenendo l’ictus. Caffè e tè sono bevande distinte con componenti che si sovrappongono, come la caffeina ed una ricca fonte di antiossidanti e diversi costituenti biologicamente attivi. Il tè contiene oltre la caffeina, polifenoli e flavonoidi, sostanze che svolgono ruoli neuroprotettivi, come lo stress antiossidativo, anti-infiammazione, inibizione dell’aggregazione amiloide-beta, e un effetto antiapoptotico, tra cui epigallocatechina gallato e acido clorogenico. Questi costituenti sembrano condividere meccanismi comuni, d’altra parte, i diversi costituenti hanno anche diverse molecole bersaglio e quindi diversi effetti biologici. Lo studio in oggetto ha anche trovato un’associazione più forte tra la combinazione di tè e caffè e ictus ischemico rispetto all’ictus emorragico. Un possibile meccanismo per questa relazione è che il caffè e il tè sono inversamente associati alla disfunzione endoteliale, che è una delle principali cause di ictus ischemico. Un altro potenziale meccanismo può essere che il caffè è stato inversamente associato con il rischio cardio-metabolico, comprese le malattie cardiovascolari (CVD), diabete di tipo 2, colesterolemia e ipertensione.

Anche se queste spiegazioni sono biologicamente plausibili, sono necessari ulteriori studi per fornire gli esatti meccanismi alla base dell’assunzione di caffè e tè nello sviluppo dell’ictus ischemico. Un potenziale meccanismo può essere legato al ruolo protettivo combinato dei diversi antiossidanti e altri componenti biologici in queste due bevande. In secondo luogo, il caffè e il tè hanno un contenuto polifenolico specifico, caratterizzato da acidi idrossicinnamici nel primo e catechine nel secondo, che hanno dimostrato potenziali benefici nel migliorare la funzione endoteliale. Questi risultati sollevano la possibilità di un’associazione potenzialmente benefica tra il consumo moderato di caffè e tè e il rischio di ictus e demenza, anche se questo studio non può stabilire una relazione causale.

Gli interventi sullo stile di vita, compresa la promozione di un consumo moderato di caffè e tè, potrebbero portare benefici agli adulti più anziani nella prevenzione dell’ictus e demenza. La demenza post-ictus rappresenta un significativo problema di salute pubblica, con il 30% dei sopravvissuti all’ictus che soffrono di demenza. Quindi, identificare e prevenire i fattori che influenzano la demenza post-ictus è molto importante. Questi risultati possono essere di interesse per i medici coinvolti nella prevenzione e nel trattamento di ictus, demenza e demenza post-ictus.

Zhang Y, et al. Consumption of coffee and tea and risk of developing stroke, dementia, and poststroke dementia: A cohort study in the UK Biobank. PLoS Med. 2021. PMID: 34784347

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