Sostanze chimiche causano problemi neurologici?

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Secondo uno studio pubblicato su Science, l’insieme delle sostanze chimiche ambientali a cui sono esposte le donne in gravidanza interferisce con il sistema endocrino e aumenta il rischio di problemi neurologici nei neonati, con un influsso negativo particolare sul linguaggio.

«Le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino (EDC) interferiscono con la regolazione ormonale fisiologica. Gli esseri umani sono esposti a molti EDC diversi, ma la regolamentazione chimica è interamente basata sulla valutazione del rischio dei singoli composti» spiega Nicolò Caporale, dell’Istituto europeo di oncologia, dell’Università degli studi di Milano e dello Human Technopole, autore principale dello studio. «Tuttavia, i nostri risultati sottolineano la necessità di prendere in considerazione miscele di composti durante i test chimici e la valutazione del rischio, e forniscono un quadro integrativo per guidare le strategie di gestione del rischio stesso» prosegue.

I ricercatori hanno definito percorsi molecolari e risposte alla dose che potessero essere ricondotte alle effettive esposizioni umane, per perfezionare le attuali pratiche di valutazione del rischio, e hanno condotto uno studio in tre fasi. Dapprima con lo studio SELMA, che ha coinvolto 2.000 donne seguite dall’inizio della gravidanza fino a quando i bambini hanno raggiunto l’età scolare, hanno identificato nel sangue e nelle urine delle donne una miscela di sostanze chimiche, che comprendeva ftalati, bisfenolo A (BPA) e composti perfluorurati (PFAS), associata a un ritardo nello sviluppo del linguaggio nei bambini all’età di 30 mesi.

In seguito, attraverso studi più approfonditi hanno scoperto i bersagli molecolari che, colpiti dalla miscela, alteravano la regolazione dei circuiti endocrini e dei geni. Utilizzando i risultati degli studi, i ricercatori hanno sviluppato metodi specifici di valutazione del rischio per la miscela di sostanze, e hanno proposto nuove soglie di rischio. Dall’analisi dei dati con le nuove soglie, è risultato che il 54% delle donne in gravidanza ha avuto esposizioni che hanno aumentato il rischio di ritardo del linguaggio nei figli.

Fonte: Doctor33

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